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Gianni e Paola, un amore sbocciato alle expo

di Maria Paola Gianni

Gianni e Paola, un amore sbocciato alle expo

Raggiungiamo in auto un’oasi immersa nel verde, ad Acquapendente, in provincia di Viterbo. Siamo in due, io e il fotografo Corrado Bonomo. Silenzio e calma ci pervadono. Non sembra affatto di entrare in un allevamento di cani, peraltro diSan Bernardo (taglia maxi), e almeno cinquanta adulti (un bel numero). L’impressione è di aver raggiunto un paradiso terrestre, rigoglioso, pulito, salubre. Paola e Gianni, lei romana, lui cremasco, ci vengono incontro sorridenti. Si sono conosciuti al Passo del Gran San Bernardo al raduno di questi possenti giganti buoni a quattro zampe, alcuni anni fa. E oggi hanno l’allevamento di San Bernardo più prestigioso e più grande d’Europa, dal 1996 con affisso riconosciuto Enci – Fci “della Torre di Persia“. Da diciotto anni i loro soggetti sono sul podio delle più importanti manifestazioni cinofile italiane ed europee.

L’incontro “galeotto”

Ci siamo conosciuti sette anni fa, al Passo del Gran San Bernardo. Gianni, che sarebbe poi diventato mio marito, allora era presidente di un’associazione nazionale amatoriale di San Bernardo, con circa quattrocento soci”, ricorda Paola, “entrambi allevavamo, io in modo amatoriale, lui già a livello professionale”. Come spiega lei, Gianni nel nord Italia era già organizzato, mentre Paola aveva ad Acquapendente una prima parte degli attuali box (una volta insieme ne hanno realizzati molti altri), con otto San Bernardo. Ma come spesso accade, le passioni accomunano. Così i due iniziano a frequentarsi, stanno bene insieme, sentono che la loro unione è sempre più salda. È stato amore a prima vista? “Lui di me dice di sì, ma per me, di lui, non proprio. Da parte mia è maturato nel tempo”, precisa Paola, che aggiunge: “Alla base di tutto c’è questa grande passione per i nostri splendidi San Bernardo”.

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Lui si trasferisce da lei

Dopo quattro mesi dal primo incontro si mettono insieme. Poi Gianni e Paola si sposano. Dal loro amore nasce un figlio. Per coltivare questa passione, lui, da ben venticinque anni dipendente dell’Apa, associazione provinciale allevatori, si licenzia e si trasferisce da lei, ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, con i suoi San Bernardo. Inizia così una nuova avventura. In sette anni i due trasformano il loro allevamento di San Bernardo nel più prestigioso e famoso d’Europa: un vanto tutto italiano.

“Nostro figlio è fortunato”

Di loro figlio Emanuele, di circa sei anni, dicono: “È un bambino fortunato, come tutti i bambini che vivono con gli animali“.

L’attenzione per i cuccioli

Poi Gianni aggiunge: “Diamo i cuccioli a circa settanta giorni di vita, col piano vaccinale completo, tre sverminazioni, microchip innestato, registrazione all’anagrafe canina già del nuovo proprietario e tutta la nostra assistenza vita natural durante. Ci sono persone che hanno preso cani da noi dieci anni fa, che ancora ci chiamano e scrivono chiedendo consigli: noi siamo sempre a loro disposizione. E siamo sempre molto attenti ai proprietari, non diamo cani a chi abita in appartamento, è necessario il giardino, non diamo cani a chi vuole prendere un cucciolo per i bambini“.

L’importanza della pet therapy

Per ora hanno cinquantasei adulti. I loro sono anche cani-dottori: fanno pet therapy con la clinica S. Maria del Pozzo del Centro di studi e ricerche di Somma Vesuviana (Napoli), “dove due miei colleghi“, conclude Paola, “i dottori D’Onofrio ed Esposito, utilizzano cinque nostri cani come coadiutori in piani riabilitativi per bimbi diversamente abili. Con loro collaboriamo da tre anni. È una grande soddisfazione“.

di Maria Paola Gianni
foto di Corrado Bonomo

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