L’importanza delle emozioni del cane
Uno degli aspetti fondamentali del carattere del cane è dato sicuramente dal profilo emozionale. Pochi si rendono conto come la dimensione animale – per cui anche la nostra – sia fortemente influenzata dalle emozioni che rappresentano, a tutti gli effetti, coordinate di interpretazione e di orientamento verso il mondo. Potremmo parlare di una “forza emozionale” che ci guida nella vita di tutti i giorni, a volte nel modo giusto, altre volte compromettendo un giudizio corretto e obiettivo su quello che ci sta accadendo. Resistere alle emozioni è pressoché impossibile: difficile per l’essere umano che cerca in tutti i modi di razionalizzare ma che, il più delle volte, resta invischiato all’interno dei propri sentimenti, quasi impossibile per animali come il cane o il gatto che viceversa utilizzano le emozioni come bussola per il loro cammino.
ANALISI DEL PROFILO DEL CANE
Per entrare meglio nell’analisi del profilo emozionale – che, come tutti gli altri aspetti, dipende dal carattere innato, dal processo di sviluppo, dalle esperienze ricevute e dal momento specifico vissuto – ci soffermiamo su quattro caratteristiche particolari:
- il livello di emotività;
- il carattere emozionale;
- l’approccio ai problemi;
- la marcatura esperienziale.
Il livello di emotività è un parametro valutativo estremamente utile perché indica quanto il soggetto è vulnerabile ed è esposto agli stimoli che gli provengono dal mondo esterno.
Un soggetto emotivo è come se mancasse di filtri, non è in grado di ammortizzare gli stimoli medio-bassi e si comporta come se ogni cosa lo investisse profondamente mettendolo nelle condizioni di rispondere in modo subitaneo ed eclatante. La risposta emotiva è poco riflessiva, fa scarso utilizzo delle esperienze ed è basata su modelli espressivi innati: questi i motivi che la rendono inadeguata e disadattativa nella vita quotidiana il cui contesto è assai differente dall’ambiente selettivo che durante la filogenesi ha modellato quelle risposte.
UN CANE EMOTIVO HA LA SOGLIA DI REAZIONE MOLTO BASSA
Per questo l’emotività crea grosse difficoltà al cane e al proprietario che si trova a gestire situazioni sempre al limite, perché un cane emotivo ha una soglia di reazione molto bassa per cui qualunque stimolo è in grado di suscitare una risposta.
Da cosa dipende questa sensibilità? Da diversi fattori, alcuni sicuramente di predisposizione genetica, altri riferibili alla condizione particolare del cane, giacché sappiamo che quando siamo stanchi e stressati è più facile cadere nell’emotività.
Direi, tuttavia, che i fattori più rilevanti vanno cercati nel processo di sviluppo.
Se il cucciolo è cresciuto, soprattutto nei primi quattro mesi di vita, in un ambiente scarsamente stimolativo, rischia di abbassare molto la sua soglia di sensibilità. Anche una scarsità esperienziale, un deficit di autonomia e di autoefficacia, una mancanza di autocontrolli hanno come effetto l’incremento dell’emotività. Non vanno poi dimenticati i traumi e le sensibilizzazioni, che possono creare ferite da cui emergono derive emotive.
CARATTERE EMOZIONALE DEL CANE
Il secondo aspetto è altrettanto importante e prende in considerazione il carattere emozionale ossia l’assetto complessivo e il peso delle diverse emozioni in quel particolare soggetto. Come sappiamo esistono cani esuberanti, irascibili, timorosi, festosi, e via dicendo. Molto probabilmente se avessimo una migliore capacità di lettura emozionale del cane potremmo discernere molti più profili di quello che possiamo fare oggi. Certo è che esiste una palese differenza tra i soggetti che presentano un carattere emozionale positivo – che si presentano aperti, fiduciosi, interessati, portati a provare – da quelli che, viceversa, vedono la prevalenza di emozioni negative – che si presentano chiusi, diffidenti, in costante allerta, conflittuali.
IL CARATTERE MIGLIORE DIPENDE DALLA SITUAZIONE
Qual è il carattere migliore? Dipende dalla situazione. Se vivi in una foresta è meglio essere diffidenti e così pure se il tuo compito è quello di portare le pecore al pascolo e vigilare sul rischio di un attacco di lupi. Indubbiamente nella vita metropolitana è meglio avere un carattere fiducioso, quindi meno incline a entrare in conflitto col mondo, più aperto alle novità e agli estranei, meno in allerta rispetto alla realtà che lo circonda. Anche in questo caso i fattori che influenzano il carattere sono innati ed esperienziali.
IL BENEFICIO DELLE ESPERIENZE PIACEVOLI
Possiamo dire che quanto più faremo vivere al nostro cane esperienze piacevoli e positive tanto più andremo nella direzione di un carattere emozionale fiducioso, pur nei limiti dettati dal suo profilo genetico. Il terzo aspetto si ricollega in parte a questo. Quando parliamo di emozioni negative non stiamo dicendo che queste emozioni siano sbagliate o non utili anzi, possiamo dire che nella vita a salvarci sono proprio le emozioni negative. Negativo sta pertanto per “spiacevole” o capace di diminuire – da cui il segno meno – lo stato di piacere e indurre una risposta di allontanamento.
DUE MODI DEL CANE PER PRENDERE LE DISTANZE DA UN PROBLEMA
Ci sono due modi per prendere distanza da un problema:
- allontanarsi o addirittura fuggire di fronte al target problematico;
- lottare e, quindi, aumentare l’interazione conflittuale con il target per allontanarlo.
Ci sono soggetti che propendono per la prima soluzione – in questo caso avremo cani che tendono all’ansia, alla timorosità, alla depressione – e soggetti che, invece, scelgono la seconda strada – qui, al contrario, accrescerà il rischio aggressivo e compulsivo.
L’ASSOCIAZIONE DI ESPERIENZE POSITIVE
Infine, parliamo di marcatura. Come ha intuito Proust, i nostri ricordi non sono intessuti esclusivamente di rappresentazioni e di significati, ma è vero il contrario: lo stimolo fa emergere prima di tutto delle emozioni. L’emozione precede la rappresentazione e in un certo senso la sostiene. Se un evento suscita nel cane un’emozione negativa, tale emozione lo predispone ad atteggiamenti di fuga o di lotta verso il target e non di utilizzo di quest’ultimo. Quindi, bisogna favorire una corretta marcatura di tutto ciò che vogliamo che il cane impari a utilizzare: per esempio, l’automobile o la museruola, associandola a esperienze piacevoli che precedano il vero e proprio utilizzo.
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