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Livigno: la convivenza tra sei cani e un bambino finisce nella sporcizia

di Claudia Ferronato

Livigno: la convivenza tra sei cani e un bambino finisce nella sporcizia

Avete presente Nana, il cane che fa da babysitter ai bimbi in Peter Pan? Alle volte, purtroppo, la realtà supera, e nel modo peggiore, la fantasia e la favola di J.M. Berry è lontana anni luce da quanto riporta la cronaca, in questi giorni.

Succede che una coppia di Livigno, assente tutto il giorno per lavoro, abbandoni in casa il figlio di cinque anni insieme a sei Bovari del Bernese e tutti, bimbo e cani, vivano in condizioni estreme, tra gli escrementi.

Sembra quasi impossibile che, nell’agiata Livigno, stazione sciistica frequentata e candidata alle Olimpiadi invernali con la Lombardia, possano succedere fatti di questo genere.

I genitori, entrambi italiani e quarantenni, titolari di un negozio di ottica in centro, lasciavano il bambino chiuso in casa tutto il giorno insieme ai cani di grossa taglia.

Ovunque, nella villetta, le condizioni igieniche erano pessime: sporcizia, peli e deiezioni sono stati rinvenuti anche nell’angolo in cui trovava posto la camera da letto del piccino, sia tra i giochi che nel lettino. Anche la cucina, le terrazze e il giardino erano nella medesima pessima situazione.

Questo è il quadro devastante apparso ai carabinieri forestali di Bormio e ai medici del Dipartimento veterinario dell’Ats della Montagna. Durante il sopralluogo, hanno portato alla luce una situazione igienico sanitaria che pareva appartenere più a una realtà di emarginazione che a una blasonata località turistica.

Del caso, ora, si sta occupando la Procura per i minorenni di Milano: il bambino, che non frequentava l’asilo, è stato affidato ai servizi sociali e i genitori rischiano la patria potestà, mentre l’abitazione è stata dichiarata inagibile e fatta sgomberare con urgenza.

Crescere con un cane, per un bambino, è una grande opportunità, perché il contatto con gli animali lo arricchisce e gli trasmette maggior senso di responsabilità e accresce in lui l’empatia.

È fondamentale però la presenza dei genitori, per fare in modo che questo legame diventi forte e importante e si evitino fraintendimenti tra “cucciolo d’uomo” e cane.

In questo fatto di cronaca invece, non c’è stato alcun rispetto né per il bambino né per i cani, lasciati tutti abbandonati a loro stessi, con il pericolo che, oltre alla situazione invivibile, si verificassero pericolosi incidenti dovuti, per esempio, allo spazio limitato, alle dinamiche del branco oppure alla gestione del cibo.

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