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Welsh Corgi: il destriero delle fate

di Redazione Quattrozampe

Welsh Corgi: il destriero delle fate

La leggenda narra che il Welsh Corgi sia una creatura fatata del Galles, che aveva il nobile compito e la fortuna di essere la cavalcatura preferita delle fate, le quali amavano la lestezza di questi graziosi cagnolini. I segni del passato fantasioso del Corgi sono ancora presenti sulla sua schiena, in quanto hanno una sorta di sagoma che ricorda proprio le fattezze di una sella.

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Non è uno, sono due!

I Welsh Corgi in realtà sono due e a prima vista sono esteticamente simili tra loro: il Pembroke, proveniente dalla omonima contea nel sud-ovest del Galles e il Welsh Corgi Cardigan, originario del Cardiganshire. Le origini di questi cani sono avvolte dal mistero, ma si ritiene sia stato allevato dai Celti tremila anni fa. Sussistono alcune differenze tra i due tipi: il Pembroke innanzitutto non ha la coda, alcuni soggetti nascono naturalmente anuri e altri con la coda, nei paesi in cui è ancora consentito l’amputazione della coda viene tagliata, come è sempre stato fatto in passato. È più piccolo e corto, con una testa più leggera e orecchie appuntite. Il Cardigan è di taglia leggermente più grande, nello standard vengono ammessi tutti i colori, tra cui il blue merle, derivato da incroci del passato con il Welsh Collie.

Guardie della regina

Sul piano caratteriale il Corgi Cardigan mostra un’indole più mansueta e riservata rispetto al Pembroke, che, invece, è molto attivo, vivace, allegro. È un’eccellente sentinella che non perde mai l’occasione di farsi sentire con il suo squillante latrato. Entrambi sono molto amichevoli con i bambini, che tenderanno a proteggere e svilupperanno con essi un ottimo rapporto. Il più comune tra i due è il Pembroke, probabilmente questa notorietà è dovuta alla predilezione che la Regina d’Inghilterra ha sempre avuto per i Corgi. Fu proprio suo padre, allora Duca di York poi divenuto sovrano, a regalarle il primo Corgi. Da allora non se ne è mai separata, ne è sempre circondata, quasi come se fossero le sue personali guardie del corpo.

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