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I cani ci amano per una questione genetica

di Redazione Quattrozampe

cani

Sembra che il processo che ha portato il lupo grigio a trasformarsi nel nostro cane domestico sia avvenuto in diverse parti del mondo, in un’epoca compresa tra i 14 mila e i 30 mila anni fa.

È possibile che in una fase successiva le donne abbiano giocato un ruolo fondamentale nell’allevare e prendersi cura dei cuccioli di lupo. Il legame di attaccamento tra le due razze avrebbe una base biologica, fondata sulla produzione di ossitocina, l’ormone delle coccole.

Sicuramente molti cani sono ancora uniti all’uomo da fini utilitaristici, il primo motore della selezione artificiale. Tuttavia è indubbio che si tratti di una relazione in qualche modo unica, se pur diversificata per famiglia e, ovviamente, per cane.

Perché amiamo gli animali?

perchè amiamo i cani

La biofilia, ossia l’amore per la vita, la natura e gli animali, è il frutto di una coevoluzione genetica e culturale. Si tratta della tendenza delle persone a cercare rapporti con il mondo naturale, un istinto primordiale che trova le proprie radici nelle maggiori possibilità di sopravvivenza e dunque di riproduzione, che i nostri antenati ottenevano prestando attenzione all’ambiente circostante.

Sono i fattori genetici, insieme agli elementi cognitivi e al contesto, a determinare il comportamento dell’uomo, così come l’amore per gli animali e l’interesse verso questi ultimi.  L’ossitocina svolge certamente un ruolo importante nella relazione uomo cane, aumentando anche solo con uno scambio di sguardi, ma i geni e altri fattori non si possono trascurare. Tra questi la conoscenza del linguaggio del corpo e la pedomorfosi, ossia il mantenimento delle sembianze giovanili anche negli esemplari adulti.

La tenerezza, l’allegria, gli occhioni grandi e rotondi sono tratti irresistibili per l’uomo.

Perché i cani ci amano?

Le ricerche dimostrano che il miglior amico dell’uomo ci vuole bene per diversi motivi, ma in ogni caso per una ragione più profonda di un semplice scopo utilitaristico. Negli ultimi anni si è assistito a un notevole aumento delle ricerche sul Dna del cane e sulla correlazione tra alcuni tratti comportamentali e genetica.

In medicina umana esiste la sindrome di Williams-Beuren, una patologia che conduce il soggetto verso una strana ipersocialità, dovuta alla perdita di parte del cromosoma 7. L’ipersocialità dei cani potrebbe derivare dalla medesima alterazione.

Si tratta di una ricerca pilota, ma chissà che non porti alla dimostrazione che cani e persone utilizzano gli stessi geni per i comportamenti sociali.

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