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Parassitosi intestinale nel cane

di Redazione Quattrozampe

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Non è raro, specie al ritorno da una vacanza, notare che il nostro cane sia dimagrito e abbia disturbi intestinali ricorrenti. Questa sintomatologia può essere causata da vari fattori, tra i quali non dobbiamo trascurare i parassiti intestinali.

Durante le scampagnate all’aperto di solito Fido fa più vita all’aria aperta, scorrazza per i prati, scava buche e si rotola sull’erba: con facilità può ingerire residui di cibo trovati all’aperto, e altrettanto facilmente può bere acque sporche. Sono tutti fattori predisponenti alle parassitosi. I parassiti più frequenti sono i vermi. Tra questi ricordiamo quelli che il cane assume direttamente dal terreno, perché sono i più frequenti e possono colpire anche gli animali più “educati”, che non vanno a cercare cibi avariati: ascaridi, ancylostomi e tricocefali. I primi possono passare del tutto inosservati o dare sintomatologia generalmente lieve e cronica: diarree ricorrenti,

dimagrimento, lieve anemia. Gli ancylostomi sono ematofagi, e quindi, nelle infestazioni massicce, oltre ai disturbi a carico del tratto gastroenterico, possono dare anemie anche gravi. Sia ascaridi che ancylostomi possono penetrare per ingestione o attraverso la cute. In quest’ultimo caso potranno essere presenti lesioni della pelle degli arti. I tricocefali vengono ingeriti e si sviluppano nell’intestino cieco, a carico del quale provocano una infiammazione cronica che si manifesta con alterata fermentazione, gonfiore, diarrea e vomito. Più rara è l’infestazione da strongili polmonari che, assunti per ingestione di ospiti intermedi come le lumache, provocano broncopolmoniti difficilmente differenziabili da quelle batteriche e diagnosticabili tramite esami delle feci eseguiti con tecnica particolare (Baermann).

Come si può vedere, le malattie conseguenti a queste infestazioni sono tutte simili tra loro e poco distinguibili da altre patologie a carico del sistema digerente e/o respiratorio. È per questo che, una volta l’anno, molti veterinari consigliano un trattamento antiparassitario interno o, almeno, un esame delle feci di controllo. Una raccomandazione: se si effettua un trattamento contro i vermi bisognerà ricordarsi di ripetere la somministrazione dopo un periodo che verrà indicato dal veterinario. Il farmaco, infatti agisce solo sui parassiti già adulti o quasi, per cui una dose isolata non sarebbe efficace contro le forme larvali eventualmente presenti nell’organismo del cane. A tutto ciò dovremmo aggiungere un discorso relativo ai protozoi (giardia, coccidi e altri) che affronteremo un’altra volta.

di Alessandro Arrighi

©Riproduzione riservata

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