Pubblicità
Pubblicità

Pastore Tedesco Grigio: un cane da lavoro

di Redazione Quattrozampe

Pastore Tedesco

Il Pastore Tedesco Grigio o Grigione è una linea ancora non molto diffusa in Italia. Per le sue attitudini e versatilità è però molto utilizzato dalle nostre Forze dell’Ordine, nelle discipline Ipo e nella ricerca dei dispersi

Pubblicità

Senza dubbio la razza più popolare di tutti i tempi è ed è stato il Pastore Tedesco.

Utilizzato da molti mezzi di comunicazione ed esposto in molti prodotti commerciali, senza esagerare, è la razza più “propagandata”.

Storicamente rappresenta “il cane” come specie. È un cane da lavoro agile e resistente, può percorrere distanze lunghe (essendo un trottatore), sano e longevo, addestrabile, di gran temperamento, socievole, versatile, nobile di famiglia, ben equilibrato e custode del suo territorio e dei suoi cari.

Il Grigione

Il Pastore Tedesco da Lavoro o “Grigione” è un cane selezionato in base alle sue qualità caratteriali, di equilibrio, docilità, coraggio, che mantiene le sue caratteristiche morfologiche di razza, sempre ben evidenti in questi animali e si differenzia dal Pastore Tedesco selezionato per le prove di bellezza alle expo, per il colore del suo mantello, che va dal grigio lupo con varie sfumature al nero completo, al fulvo. Il colore rustico e originale del Pastore Tedesco, per intenderci.

Il Pastore Tedesco Grigio o Grigione è una linea da lavoro ancora non molto diffusa in Italia, o meglio, non molto diffusa in ambiti civili, molto usato dalle nostre Forze dell’Ordine, nelle discipline Ipo e nella ricerca dei dispersi.

Il cane idealePastore Tedesco

Con tutti questi attributi, il Pastore Tedesco, in generale, può essere definito come il cane ideale.

Sappiamo che inizialmente è stato utilizzato come una razza da gregge e per altre attività come difensore delle mandrie e di animali selvatici.

Tutto è iniziato come una razza da guardia, da lavoro e protezione e in Germania nei tragici anni del Nazismo e del Terzo Reich.

Nel Terzo Reich era un supercane

Poi i politici e i nazisti del Terzo Reich hanno sviluppato il Pastore Tedesco in un simbolo di “La Deutschtums” del Nazismo, che ha rappresentato il successo e la consacrazione di un quattro zampe di una selezione orientata e scientifica per creare un “super-cane” al servizio dell’uomo e della Nazione.

La Germania è il paese cinofilo per eccellenza. Qui sono nate altre razze quali il Boxer, il Dobermann, il Mastino Tedesco, il Riesenschnauzer, il Rottweiler, in Germania ovest e Germania est, separate da un muro.

Germania Est e Ovest

Gli allevamenti del lato Est comunista miravano a far nascere cani di tempra dura, potenti, massicci e pesanti, con molto temperamento e carattere.

Molti di questi cani furono utilizzati per catturare qualsiasi cittadino tedesco che cercasse di oltrepassare il muro per fuggire sul lato occidentale. Quanto al Pastore Tedesco, dunque, di certo a quei tempi non fu un cane utilizzato per scopi civili.

In Germania Ovest, invece, la razza si è evoluta in modo diverso, elementi equilibrati, perfettamente adattati alla società civile di un Paese in pace, con più esperienza nelle loro applicazioni.

È qui che abbiamo cani di armoniosa e perfetta struttura anatomica, con titoli professionali (linee Hochzucht o esposizione) e cani da “sport” con enorme idoneità al lavoro, agili, sicuri, con molto temperamento e carattere, con punteggi più alti sulle prove di Schutzhund, ma non così armoniosi dal punto di vista anatomico (linea di lavoro Leistungslinie) con determinati requisiti. Altri Paesi si concentrarono sulla sua selezione di allevamento: è il caso, per esempio, della Repubblica Ceca negli anni in cui faceva parte del blocco sovietico.

Hanno determinato la propria linea “Ceca” con il Pastore Tedesco autentico, ma molto duro, agile, forte, con totale idoneità per le forze militari e le forze dell’ordine.

Il Pastore Tedesco: numero unopastore-tedesco2

Il Pastore Tedesco è e sarà sempre il “numero 1”, essendosi dimostrato così versatile e così nobile, nonostante la triste storia di guerra, le divisioni del dopoguerra, i miti secondo i quali era fatalmente dipinto come cane aggressivo e pericoloso.

La sua personalità, il suo temperamento e il carattere così spiccatamente gerarchico, l’amore nei confronti del suo padrone, sono l’esempio vivente del classico proverbio: il cane è il migliore amico dell’uomo.

Probabilmente l’autore di questo proverbio sarà stato proprietario di un vero Pastore Tedesco.

A cura di Mauro Bassano
Educatore ufficiale Enci, Presidente “Dog Village”

© Riproduzione riservata.