Pepe, il bassotto amato troppo tardi
Oggi vogliamo raccontarvi una storia molto triste, con l’intento di farvi ricordare che far entrare un animale nella propria vita costituisce una responsabilità: del suo benessere, della sua salute e della sua emotività. Ci regalano tanto, in cambio dobbiamo prenderci cura di loro adeguatamente.
La storia è quella di Pepe, o Pepito, un bassotto di cinque anni che viveva in Nord Italia. Di lui si sono occupati i volontari di “Cuor di Pelo” Rescue Bassotti Onlus contattati dai suoi proprietari:
“Non possiamo più occuparcene, dobbiamo cederlo a malincuore. Vive in campagna con un altro cane che non lo lascia né mangiare né bere e noi purtroppo non possiamo seguirlo. È un Bassotto buono, sensibile, che si relaziona con tutti, non avrete difficoltà a trovargli una famiglia”.
Dopo l’appello Giusy, una volontaria molto attiva dell’associazione, è corsa a prenderlo ed è in occasione del primo incontro che si è subito resa conto della gravità della situazione. Una volta messo in macchina Pepe sono subito corsi al centro veterinario di referenza di neurologia a Milano. Pepito aveva evidenti difficoltà deambulatorie, oltre ad apparire troppo magro e disidratato. Il responso medico prevede la necessità di un intervento chirurgico per la rimozione di un’ernia del disco che gli impediva di camminare correttamente.
Il 19 gennaio viene eseguito l’intervento di urgenza, che in verità va anche bene, i veterinari prevedono ottime possibilità di ripresa totale. Subentrano però delle gravi complicanze legate sia alla situazione fisica debilitata sia alla Leishmaniosi conclamata, di cui il piccolo Pepe è affetto.
Il 2 febbraio Pepe è corso sul ponte dell’arcobaleno, circondato, seppure per pochi giorni, dall’amore di chi dal vivo e online si è appassionato della sua storie e dei suoi occhioni tristi.
Sandro Nigro, presidente di “Cuor di Pelo” Rescue Bassotti Onlus dice:
“Quello che mi sento di dire, in qualità di Presidente, è che affidare il proprio animale a un’associazione quando, per svariati motivi, non si può continuare a prendersene cura è comunque un atto d’amore. Ma lasciarlo abbandonato in un angolo come un oggetto inutilizzato, nella speranza che arrugginisca, è un vero atto di crudeltà.”
Per seguire le attività dell’associazione si può fare riferimento alla sua pagina Facebook @AssociazioneCUORDIPELO oppure al suo sito web.
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