Personal trainer per il cane – preparazione atletica specializzata
Negli ultimi anni, l’agility è diventata sempre più precisa, veloce e spettacolare, capace di regalare emozioni uniche e indescrivibili, ma allo stesso tempo, però, sollecita enormemente sia il fisico del cane, sia quello del conduttore, mettendoli, il più delle volte, a rischio traumi. Per questo è necssaria una preparazione specializzata da parte di un personal trainer per il cane.
Una figura decisamente indicata per aiutare la performance dei nostri amici a quattro zampe è senza dubbio il fisioterapista veterinario che ha assunto un posto importante insieme al medico veterinario, nella vita dei cani sportivi.
Ne abbiamo parlato con Francesca Bussi, direttore sanitario del Centro di fisioterapia veterinaria “Qua la Zampa” di Moncalieri, a Torino.
Di tutto rispetto il suo curriculum: è laureata in medicina veterinaria, indispensabile per conoscere anatomia, fisiologia ed eventuali patologie canine.
Ha poi studiato fisioterapia veterinaria e negli ultimi sei anni si è dedicata ai cani sportivi e da lavoro, seguendo quelli della Squadra cinofili della Polizia di Stato di Torino, dell’Associazione nazionale Polizia di Stato Nucleo di Protezione Civile, dell’Associazione nazionale Finanzieri italiani del Piemonte e Valle d’Aosta e, infine, i cani sportivi.
Ha anche seguito una nota personal trainer per cani inglese esperta in attività sportivi cinofile e quasi terminato il master in agopuntura veterinaria, pratica che consente di ottenere ottimi risultati in medicina sportiva, e non solo.
“Purtroppo in Italia il cane non viene ancora considerato un vero e proprio atleta”, spiega la professionista, “nonostante alcuni soggetti vengano sollecitati come tali e quindi si trascurino cose fondamentali come il riscaldamento, il defaticamento e la preparazione atletica”.
Poi aggiunge: “Durante il mio soggiorno in Inghilterra ho notato che le persone sono molto più consapevoli dell’importanza di una buona prepara- zione atletica. Il lavoro che sto cercando di svolgere, in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Cinofili e con alcuni agilitysti fortemente motivati, è sensibilizzare il più possibile i conduttori affinché considerino il proprio cane come un atleta”.
Direttore Bussi, chi pratica l’agility con il proprio quattro zampe ha bisogno di un personal trainer per cani?
Un cane che si allena settimanalmente e che affronta competizioni dovrebbe sempre essere seguito da un fisioterapista veterinario con esperienza in medicina sportiva. Una giusta preparazione atletica può non solo migliorare le performance fisiche, ma anche aiutare il cane a sopportare meglio lo stress psichico, soprattutto nelle competizioni molto lunghe, come i campionati mondiali, dove i cani affrontano quattro-cinque giorni consecutivi di gara. È, dunque, fondamentale far conoscere la fisioterapia applicata ai nostri cani, perché è diventata parte integrante della medicina sportiva, sia per la prevenzione, sia per migliorare le performance dell’atleta.
Quanto è importante farsi seguire da un personal trainer per il cane?
La preparazione atletica, praticata da un medico veterinario specializzato in fisioterapia, diventa importante per tutti quei cani che svolgono attività sportiva a livello agonistico. La scelta del professionista al quale affidarsi è strategica. Per una buona preparazione atletica e un buon trattamento fisioterapico bisogna avere basi scienti che di anatomia, fisiologia e patologia veterinaria, altrimenti si corre il rischio di danneggiare l’animale.
Quindi molti infortuni potrebbero essere causati da mancati trattamenti?
Certo, perché spesso le persone si affacciano al mondo dell’agility con l’idea che ogni cane sia adatto a questa disciplina o, ancora peggio, si comincia l’attività agonistica all’improvviso passando dal “divano al campo di gara”. Consiglio, quindi, di rivolgersi, prima di tutto, al proprio veterinario di fiducia che, conoscendo bene il cane, potrà consigliare al meglio il tipo di attività sica più adatta in base a età, razza, costituzione ed eventuali patologie. Poi ci si deve rivolgere a un addestratore cinofilo che, a seconda dell’indole e delle caratteristiche siche del soggetto, saprà consigliare l’attività sportiva più adatta. Nel caso in cui si decida di iniziare l’agility o altre attività sportive ad alto impatto fisico, è meglio, in ultima analisi, rivolgersi a un fisioterapista veterinario che saprà consigliare il tipo di allenamento più adatto al cane in base a età, razza, costituzione, frequenza degli allenamenti e tipo di gare da affrontare.
A che età un cane potrebbe essere “trattato”?
Dipende molto dalla presenza o meno di patologie tipiche dell’accrescimento (displasia del gomito e delle anche, ad esempio). In caso di patologie in forma lieve (che permettono al cane di praticare agility, decisione che comunque spetta al veterinario), prima si inizia il trattamento meglio è. Nei cuccioli sani, normalmente inizio in contemporanea con i primi allenamenti con un lavoro in acqua nell’underwater treadmill (tapis roulant in acqua) e leggeri esercizi propriocettivi. Ritengo che nel cucciolo si debbano non solo rispettare l’anatomia e la fisiologia, ma anche il carattere giocoso. Ecco perché inizialmente i trattamenti sono leggeri e sotto forma di gioco.
Un consiglio prima e dopo un allenamento o una gara?
Prima di ogni allenamento i cani dovrebbero svolgere un buon riscaldamento che prepari i muscoli e le articolazioni ad affrontare lo sforzo successivo. Durante le gare di agility i cani sono sottoposti a uno sforzo intenso, ma breve (40 secondi / 1 minuto) che richiede degli sprint imponenti per i muscoli. Dopo l’allenamento o la gara il cane non dovrebbe mai fermarsi subito, ma essere riportato all’attività fisiologica gradualmente con un buon defaticamento. Si deve prestare particolare attenzione nei periodi più freddi e umidi. Purtroppo è abitudine prendere il cane pochi minuti prima della gara e fermarlo subito dopo, ma così facendo i muscoli e le articolazioni non sono calde ed elastiche e quindi maggiormente soggette a traumi; inoltre, ne risentono molto anche le performance.
Un cane che frequenta regolarmente allenamenti settimanali e che fa pochissime gare, ha comunque necessità di fare qualche controllo?
Assolutamente sì, il medico veterinario di base può già dare molte indicazioni utili al proprietario e un’ulteriore visita fisiatrica può aggiungere ottimi consigli per evitare che il cane si faccia male. Spesso i traumi si verificano proprio in quei cani che si allenano poco.
In cosa consiste un “trattamento”?
I “trattamenti” non sono tutti uguali. Se il cane è sano si parla solo di preparazione atletica, se invece ha patologie ortopediche–neurologiche, si parla di fisioterapia. Al nostro centro fisioterapico pratichiamo trattamenti di fisioterapia manuale (massaggi, stretching, physio-roll, tavolette propriocettive), – fisioterapia strumentale (magnetoterapia, diatermia capacitiva e resistiva, biorisonanza magnetica, ultra- suoni, tens, infrarossi, lampada Tdp), agopuntura e idroterapia nell’underwater treadmill.
E per i cani sportivi?
Per loro la preparazione atletica si occupa di diversi aspetti: tonificazione delle masse muscolari, con l’underwater treadmill (tapis-roulant in acqua) che fa lavorare intensamente i muscoli, ma sfruttando la galleggiabilità, le articolazioni lavorano in modo passivo e del tutto sicuro. E poi, ancora, esercizi propriocettivi per migliorare la consapevolezza delle zampe sui diversi terreni, core-training, ovvero tonificazione della parte centrale del corpo.
Quali altri esercizi si possono dare con l’underwater treadmill?
Molti, oltre alla tonificazione muscolare. A seconda, poi, dei problemi o dei difetti di appiombi e di postura, si può modi care e personalizzare il lavoro di preparazione.
Il lavoro può anche variare in base ai problemi che il cane presenta sul campo. Durante una sessione di allenamento si insegna al conduttore come praticare il riscaldamento e il defaticamento, pratiche fondamentali in un’attività come l’agility, fatta di sforzi muscolari intensi, ma molto brevi.
A cura di Alfonso Sabbatini
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