Cane chiuso in auto, cosa fare?
La condottadi chi lascia il cane chiuso in auto sotto il sole non è qualificabile come una semplice dimenticanza o disattenzione, ma integra un reato penale. Infatti, lasciare un animale chiuso all’interno dell’abitacolo di un’auto per diverso tempo, sotto il sole e con temperature elevate, è un comportamento che integra il reato di abbandono e detenzione incompatibile di un animale, disciplinato dall’art. 727 del codice penale.
Lo stato di necessità per salvare il cane
Posto che il cane non va lasciato in macchina per troppo tempo e che così facendo si integri una fattispecie di reato: cosa fare quando ci si imbatte in un cane chiuso in auto? Nei casi in cui si sia agito per salvare la bestiola rompendo il finestrino dell’auto in cui è rinchiusa, è stato più volte applicato lo stato di necessità disciplinato dall’art. 54 c.p. che stabilisce che “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. Ecco, dunque, i passaggi da seguire in caso si rinvenga un animale in auto:
1 – NIENTE PANICO
Prima di tutto niente panico. Non è detto che il cane sia stato effettivamente abbandonato in macchina. Magari il proprietario potrebbe essere sceso dall’auto per pochi minuti e fare subito ritorno.
2 – ATTENDERE QUALCHE MINUTO
Meglio, quindi, attendere qualche minuto cercando di capire se il proprietario sia nelle vicinanze e stia per tornare al veicolo.
3 – VERIFICARE LA SALUTE DEL CANE, TELEFONARE, FOTOGRAFARE E FARE VIDEO
Verificare lo stato di salute del cane: se l’animale dà segni di sofferenza, è meglio telefonare subito alle forze dell’ordine; sia polizia municipale che carabinieri – essendo in presenza di fatto che costituisce reato – hanno l’obbligo di intervenire. Al momento della segnalazione è bene riportare i dati oggettivi della situazione (es. “il cane non si muove più”; “la macchina è ustionante e il padrone non si vede da tot minuti”, ecc.). È anche utile scattare foto o girare qualche video a testimonianza delle condizioni critiche del cane, in modo da tutelarsi nel caso di accusa di segnalazione impropria.
4 – SAPERE DECIDERE LA COSA GIUSTA
Se si ritiene che il cane sia in pericolo di vita, dopo aver fotografato o girato video e richiesta eventualmente la testimonianza di altri passanti, è bene telefonare subito alla polizia municipale/carabinieri e, a quel punto, si hanno due possibilità: aspettare che le autorità competenti arrivino e intervengano, oppure rompere il finestrino dell’auto e tentare di procedere in autonomia.
I rischi di rompere il finestrino dell’auto
La rottura del finestrino per salvare il cane chiuso in macchina crea evidenti rischi, sia per l’animale che per la persona.
Entrambi potrebbero ferirsi coi vetri rotti, oppure il cane potrebbe spaventarsi e reagire fuggendo o, peggio, attaccando e provocando inevitabili lesioni. Inoltre, la rottura del finestrino può dare luogo a denuncia-querela da parte del proprietario del veicolo per il reato di danneggiamento disciplinato dall’art. 653 c.p. In quest’ultimo caso, per difendersi sarà utile invocare lo “stato di necessità” ex art. 56 c.p., di cui si parlava sopra, che rende lecita una condotta di per sé penalmente rilevante, quando ricorrano determinate circostanze.
Intervenire o non intervenire? Questo è il problema.
In conclusione, in caso ci si imbatta in un cane chiuso in auto, conviene, in primis, accertarsi delle condizioni dell’animale e, se non critiche, evitare di intervenire e contattare immediatamente le forze dell’ordine per richiedere il loro intervento. In caso di emergenza, invece, ossia qualora le circostanze rendano presumibile la necessità di un intervento repentino, dopo aver avvisato le forze dell’ordine, è possibile procedere in autonomia e rompere il finestrino, con la consapevolezza del rischio di incorrere in un’accusa di danneggiamento da parte del proprietario dell’auto e della possibilità di difendersi invocando lo stato di necessità.
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