Pubblicità
Pubblicità

Cani e gatti: con l’assicurazione è meglio

di Redazione Quattrozampe

Assicurazione animali

L’art. 2025 del Codice civile afferma che il proprietario è responsabile dei danni causati dall’animale sia quando è sotto la sua diretta custodia sia nel caso combini guai dopo essersi smarrito o fuggito dal padrone. Ma esiste un modo per far fronte economicamente a questa responsabilità?

Un membro della famiglia

In Italia, i possessori di animali domestici superano i 21 milioni. Cani e gatti sono certamente i più diffusi. Nelle famiglie italiane si stima che oltre 10 milioni di persone abbiano in casa uno o più cani, mentre superano i 7 milioni i possessori di gatti. Dati alla mano, e considerando anche pesci, volatili, roditori e animali esotici, la spesa totale per cure e alimentazione si aggirerebbe intorno ai 2.500 milioni di euro l’anno. I nostri animali sono, dunque, membri veri e propri della nostra famiglia. Ma al piacere della loro compagnia dobbiamo aggiungere, a volte, la difficoltà di dover affrontare le marachelle che combinano. Una generica polizza di responsabilità civile ci viene incontro, coprendo eventuali danni causati a terzi, ma a questa si può affiancare una copertura sanitaria, per le cure mediche di cui necessita il nostro animale, e un’assistenza, come per esempio un consulto veterinario, se dovessero verificarsi problemi.

Periodo di “carenza”

Le compagnie assicurative che propongono una polizza per gli animali sono diverse. Basta informarsi sulle varie clausole e franchigie e destreggiarsi sulle tante proposte del mercato, scegliendo quella che fa più al caso nostro in base all’animale (indole, taglia, razza ed età) e a ciò che desideriamo venga coperto (responsabilità civile, spese veterinarie, tutela legale, ecc.). Se non abbiamo un cane o un gatto, ma un altro tipo di animale, è bene specificarlo per essere sicuri che rientri nella definizione di animale domestico utilizzata dalla compagnia assicuratrice. In media, un piano assicurativo base costa circa 30 euro al mese ed è ovvio che, se minimo è il costo, minima sarà anche la copertura. Il periodo di tempo compreso tra la data in cui firmiamo una polizza e quella in cui risultiamo a tutti gli effetti assicurati, chiamato periodo di “carenza”, generalmente ha una durata di tre mesi a partire dalla data in cui stipuliamo il contratto di assicurazione e serve ad evitare i contenziosi per le malattie pregresse o le lesioni preesistenti alla stipulazione del contratto. Solitamente il rimborso avviene a posteriori, ossia la maggior parte dei piani assicurativi prevede che il proprietario paghi la prestazione al momento del servizio e che poi lo stesso venga rimborsato in un secondo momento dopo aver inviato la domanda di rimborso e purché sussistano tutte le condizioni richieste.

Non tutto è coperto

Le cure veterinarie degli animali domestici sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi per il 19% del loro ammontare. Il limite massimo di spesa detraibile è di 387,34 euro, con una franchigia di 129,11 euro, al di sotto della quale non può essere scalato nulla. Le assicurazioni sanitarie, invece, non coprono:

  • le normali spese veterinarie,
  • le cure odontoiatriche e le vaccinazioni,
  • le malattie ereditarie e congenite,
  • quelle che potevano essere evitate effettuando vaccini preventivi,
  • le malattie croniche,
  • esami diagnostici preventivi o facoltativi.

Al contrario, coprono le spese di malattia, infortunio, visite, ricoveri e operazioni chirurgiche. E, di solito, anche le spese di pensione e custodia dell’animale nel caso in cui il proprietario debba essere ricoverato per brevi periodi.

L’animale dev’essere in buona salute

Esistono diversi pacchetti assicurativi, che variano a seconda dell’estensione della copertura assicurativa e dei costi della polizza. Ognuno applica le proprie condizioni, ma alcune sono abbastanza comuni. Solitamente l’assicurazione è nominativa per ogni animale (non sono consentite polizze cumulative per tutti i nostri animali) e cani e gatti saranno identificati in polizza coi dati del libretto sanitario (nome, data di nascita, razza, sesso, numero di tatuaggio o microchip); l’età dell’animale deve essere compresa fra un minimo di 8 settimane e un massimo, indicativamente 10 anni di età, questo perché non si assicurano gli animali prima delle vaccinazioni e dopo che hanno superato quella che, fino a non molto tempo fa, era la loro aspettativa di vita; la compagnia assicuratrice può richiedere, o consigliare, una visita veterinaria preventiva, col rilascio di un certificato di buono stato di salute, prima di stipulare la polizza.

I limiti dell’assicurazione

La durata del contratto d’assicurazione è di un anno, con rinnovo automatico, e per la sua disdetta occorre avvisare in anticipo la compagnia assicuratrice (solitamente bisogna mandare una raccomandata almeno un mese prima della sua scadenza); i vari “sinistri” devono essere prontamente comunicati all’assicurazione entro pochi giorni da quando accadono (o da quando se ne viene a conoscenza) e l’assicurazione pone dei limiti al rimborso (il cosiddetto “massimale”, cioè l’importo massimo indennizzabile), che possono essere stabiliti per evento o per anno assicurativo, oppure per entrambi. L’assicurazione, inoltre, può porre dei limiti anche sulle singole prestazioni (ad esempio quello che la compagnia riconosce per una visita veterinaria notturna potrebbe essere inferiore a quello che si paga realmente) e generalmente non paga tutta la spesa, ma solo la parte eccedente la franchigia (la somma che per ogni sinistro rimane a carico dell’assicurato).

Il proprietario non è coperto

La franchigia è variabile (solitamente la responsabilità civile verso terzi ha una franchigia alta); le assicurazioni generalmente non considerano “terzi” il proprietario dell’animale, i membri della sua famiglia e le persone che sono al suo servizio e quindi non rimborsano le lesioni fisiche o i danni materiali che subiscono a causa dell’animale. Come scegliere dunque? Sui siti delle principali compagnie assicurative è possibile fare un preventivo di quello che può essere un reale piano assicurativo riguardante il nostro animale. La spesa varia a seconda delle caratteristiche dell’animale stesso e delle coperture scelte ed è assolutamente soggettiva. Da lì potremo scegliere quello che fa maggiormente al caso nostro.

di Federica Forte
foto di Shutterstock

Pubblicità

© Riproduzione riservata.