Pubblicità
Pubblicità

Cosa fare se il cane abbaia e salta addosso

di Redazione Quattrozampe

cane-che-abbaia

Se noi ci esprimiamo tramite la nostra voce, anche i nostri cani, oltre alla postura, utilizzano la loro per comunicare. L’abbaio, l’uggiolato, l’ululato e il ringhio sono le loro espressioni principali e hanno un preciso significato.L’abbaio, difatti, indica una richiesta d’attenzione su di sé e/o sull’ambiente circostante; l’uggiolato equivale al nostro pianto; l’ululato indica la solitudine dell’individuo e, infine, il ringhio viene utilizzato come avvertimento di minaccia e richiesta di una distanza corporale. Però, noi proprietari ci lamentiamo a livello statistico quasi sempre per l’eccessivo abbaiare in nostra presenza; abbastanza frequentemente per l’uggiolare in nostra assenza; spesso per il ringhiare quando il cane non vuole fare ciò che vogliamo; e raramente per l’ululare. Cosa fare quindi se il cane abbaia e salta addosso?

Pubblicità

Vocalizzazioni esasperate: un po’ di silenzio  prego

Ovviamente tutte le vocalizzazioni suddette sono etologicamente corrette, ma dobbiamo sapere che quando il cane utilizza troppo spesso la propria “voce”, in particolare l’abbaiare, ciò è dovuto oltre che alla predisposizione genetica (esistono razze molto più vocali rispetto ad altre), soprattutto al perché il nostro amico peloso si è reso conto che in questo modo ottiene ciò che vuole. Difatti, se il cane abbaia, ad esempio, quando mangiamo, vediamo la televisione e quando squilla il telefono, lo fa per avere la nostra attenzione. Che fare allora? L’unico modo corretto per evitare ciò, è quello di ignorarlo in tutte le sue richieste “gratuite” in modo deciso e costante: se faremo ciò, anche il cane più “corale” capirà di non ottenere da noi ciò che vuole.

Saltare addosso: che acrobazie

Vi ricordate quando il vostro cane da cucciolo prendeva il latte dalla sua mamma? Chi ha vissuto questa esperienza, avrà presente la sua immagine in piedi mentre si attaccava al capezzolo materno. Comportamento etologicamente corretto. Ma, se il nostro cane, crescendo, perpetua a stare su “due zampe”, ha imparato a saltare addosso. Ovviamente, se ci salta addosso un cane di razza yorkshire, ad esempio, “l’effetto” su di noi non sarà uguale a quello di uno di razza pastore tedesco. E le persone estranee? Dobbiamo imparare a rispettarle quando le incontriamo durante le nostre passeggiate e, soprattutto, tutelare i nostri ospiti che si potrebbero infastidire, se non addirittura spaventare. Dunque, corriamo ai ripari: per non farci “assalire”, evitiamo di respingerlo con le braccia che nel linguaggio canino significa “salta!”, ma ignoriamolo. La spiegazione dell’efficacia di questo nostro comportamento sta nel fatto che, se interrompiamo la relazione con il nostro pet, ovvero ci “spegniamo”, il cane capirà di aver fatto qualcosa che noi non gradiamo. La morale, dunque è la seguente: un cane educato con noi e il prossimo si può avere senza ricorrere all’utilizzo della violenza, soluzione sbagliata per chi ci ama e rispetta incondizionatamente [box style=”rounded” border=”full”] Cosa fare: per ignorarlo basta semplicemente incrociare le braccia guardando il cielo, oppure girandoci di spalle, oppure andare in un’altra stanza. Cosa evitare: di zittirlo o spingerlo indietro e/o giù con le mani perché il cane fraintenderà il nostro disappunto con la voglia di giocare con lui.

Di Costanza De Palma 
Foto ©Art_man/Shutterstock

© Riproduzione riservata.