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Dieta naturale e bio: i vantaggi per il cane e il gatto

di Redazione Quattrozampe

dieta naturale

Nonostante i nostri amici pelosi siano accanto all’uomo da molti anni, sia il cane che il gatto, geneticamente sono rimasti vicini ai loro progenitori selvatici dal punto di vista nutrizionale e una dieta naturale può solo far loro bene. Secondo diversi studi sul Dna, i cani discendono dai lupi selvaggi e carnivori. Comparando il patrimonio genetico dei cani domestici e dei loro progenitori selvatici, si sono evidenziati molti tratti simili propri dei carnivori, come denti, sistema digestivo e comportamenti. Il gatto domestico deriva dal gatto selvatico nordafricano F. silvestris lybica che è un predatore più specializzato del lupo. Inoltre, essendo stato addomesticato per un periodo più breve rispetto al cane, ha mantenuto di conseguenza caratteri più vicini al suo progenitore.ì

Carnivoro oppure onnivoro? Scegli una dieta naturale

dieta naturaleI cani non masticano il cibo, ma lo tritano, hanno una dentatura molto affilata e appuntita, a differenza degli onnivori che hanno i premolari e molari piatti. Hanno le mascelle che non sono in grado di compiere il movimento laterale, ma eseguono solo un movimento verticale dall’alto al basso per lacerare la carne. I gatti hanno una mandibola piuttosto corta per meglio afferrare e trattenere la preda, i denti sono poco numerosi e dominano i grandi canini utili a spezzare le vertebre cervicali delle prede, mentre gli incisivi e i molari sono relativamente piccoli. Il gatto è molto esigente rispetto all’aspetto, l’odore e al gusto della preda. Le sue papille gustative, infatti, risultano essere maggiormente sensibili ad alcuni aminoacidi ed inibite da altri, quali il triptofano che ha notoriamente un gusto amaro. Solitamente gli aminoacidi inibitori del gusto vengono rifiutati dal gatto.

Questione di digestione

I carnivori, a differenza degli onnivori e degli erbivori, non producono l’amilasi nelle ghiandole salivari, che faciliterebbe la trasformazione dell’amido dei carboidrati in zuccheri semplici prima del transito nello stomaco e quindi la digestione dei carboidrati è molto più difficoltosa. Inoltre, hanno uno stomaco più grande, adatto a consumare quantità più abbondanti di cibo e con una concentrazione acida più elevata per digerire meglio proteine animali, l’intestino, invece, è piuttosto corto. A differenza dell’uomo, che ha uno stomaco meno capiente e un intestino più lungo, la digestione nei carnivori avviene prevalentemente nello stomaco dove il cibo permane per un tempo più lungo rispetto all’intestino che lavora molto meno di quello umano.

dieta naturaleQuanto dura la digestione?

Ci sono opinioni contrastanti sulla durata della digestione del cane, quindi, non esiste un dato assoluto.

Mentre sappiamo che l’uomo per digerire un pasto impiega fino a quattro ore.

La durata della digestione, soprattutto la fase di svuotamento gastrico (cioè il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino) varia a seconda di molti fattori. Per questo è difficile prevedere come i carnivori digeriscano e con che tempi. Generalizzando, però, si può dire che il cibo crudo e il cibo umido in scatola sono più veloci da digerire rispetto al cibo secco. Per digerire il cibo umido, infatti, il cane e il gatto impiegano dalle 4 alle 6 ore, invece per il cibo secco anche 8 o 10 ore. Il cibo nell’intestino del cane può rimanere anche per due giorni, a seconda di quanto sia difficile da assorbire ed eliminare.

A caccia di cibo…

dieta naturaleCome abbiamo visto, i carnivori per il loro comparto digestivo, non riescono facilmente a digerire cereali e carboidrati complessi. Per i carnivori la dieta ideale sarebbe quella che riproduce più fedelmente l’equilibrio che cani e gatti troverebbero cacciando allo stato selvatico.

Quindi, per comprendere l’alimentazione più idonea per il nostro cane o gatto, dobbiamo capire come si procurano le prede i progenitori selvatici.

A differenza dei lupi, i gatti sono cacciatori solitari, per cui normalmente cacciano prede di taglia più piccola rispetto alla propria e, quindi, necessitano di un numero maggiore di prede al giorno. La preda viene mangiata subito dopo la cattura, in un posto tranquillo e lontano dal luogo dei bisogni.

E poiché si tratta sempre di animali di piccole dimensioni, i gatti si dedicano alla ricerca di cibo molto spesso, durante il giorno e la notte, con il risultato che i pasti del felino sono numerosi, una decina circa nell’arco delle ventiquattro ore.

I gattini cresciuti a contatto con la natura ricevono, già a partire dalla quarta settimana di vita, delle vere e proprie lezioni di caccia dalla madre che li educa portando ai suoi cuccioli prede morte per poi passare a quelle ancora vive. Per cui, a seconda delle specie catturate dalla madre, i gattini possono diventare abili nella caccia di roditori oppure di volatili.

I cani, discendendo dal lupo, al contrario dei gatti, cacciano in branco e anche la consumazione della preda uccisa è strettamente legata al rispetto di un ordine gerarchico. Le prede principali del lupo sono ungulati di medie e grosse dimensioni, ma può includere nella propria dieta anche mammiferi di piccole dimensioni, frutti, carcasse e animali domestici: i suoi obiettivi sono individui facili da catturare come feriti, malati o anziani. Essendo un animale non particolarmente veloce, per cacciare sfrutta molte altre tecniche e soprattutto la sua caratteristica andatura al trotto che lo rendono molto più resistente nella corsa, in modo che possa inseguire la preda per molte ore fino a sfiancarla.

Tu come nutri i tuoi amici?

Cosa ne pensi, che esperienze hai in merito alla nutrizione del tuo cane o del tuo gatto? Cosa dai loro da mangiare? Faccelo sapere con un commento, qui di seguito, oppure scrivici sulla nostra pagina Facebook.

 

 

A cura di Valentina Maggio

Nutrizionista cane e gatto e Istruttore cinofilo

© Riproduzione riservata.