Fisioterapia riabilitativa per cani e gatti
Gli animali sono esseri autentici e grazie a questa peculiarità rispondono alle medicine olistiche molto meglio rispetto all’uomo perché non presentano pregiudizi e vengono sottoposti alle terapie con la loro purezza di animo incontaminata. Questa tecnica lavora principalmente sui disturbi del corpo, dello spirito e dell’anima e risulta essere molto utile in quei soggetti che sono stati sfruttati eccessivamente oppure maltrattati.
La fisioterapia riabilitativa mediante l’utilizzo delle forze di origine naturale è utile nel trattamento di diverse patologie o traumi. Ha origini antichissime e si ritiene che i primi precursori fossero medici dell’antichità quali Ippocrate e Galeno che già nel 480 a.C. proponevano trattamenti come massaggio, tecniche di terapia manuali e idroterapia. Nell’ambito veterinario è nata recentemente, di pari passo alla medicina per gli animali sportivi. Il paese dove si è maggiormente sviluppata è la Gran Bretagna a partire dal primo dopoguerra, dove veniva praticata sul cavallo sportivo e sul Levriero da corsa.
Principi e obiettivi della fisioterapia riabilitativa per cani e gatti
La fisioterapia riabilitativa veterinaria segue gli stessi principi di quella umana. Ha il principale obiettivo di riportare il paziente in condizioni cliniche ottimali nel minor tempo possibile, accorciando i tempi di degenza, accelerando i processi di guarigione dei tessuti che sono stati lesionati e prevenendo le complicazioni e i danni che derivano da una immobilizzazione prolungata.
Tecniche terapeutiche
La fisioterapia si avvale di tecniche diverse come quelle strumentali, manuali e la cinesiterapia attiva e passiva. Le tecniche strumentali utilizzano a scopo terapeutico le energie fisiche: termiche (termoterapia e crioterapia), elettriche (elettroterapia mediante elettrostimolatore), magnetiche (magnetoterapia), ultrasuoni e raggi laser. Le tecniche manuali, invece, vengono applicate senza l’ausilio di particolari strumentazioni e si basano sui benefici che si possono ottenere dalla cinesiterapia passiva (ginnastica passiva, stretching e massoterapia) e dalla cinesiterapia attiva in cui il paziente inizia a partecipare attivamente ai movimenti (deambulazione assistita, esercizi propriocettivi, rieducazione motoria con slalom, cavalletti, ecc).
Il caldo e freddo
Rappresenta una valida terapia che prevede l’applicazione diretta di caldo e freddo. Si parla di termoterapia quando si utilizzano agenti fisici o mezzi che determinano il riscaldamento del corpo. Il calore viene impiegato per i suoi effetti emodinamici, neuromuscolari e metabolici. Quando si sfruttano le proprietà del freddo si parla di crioterapia che risulta essere molto utile in caso di lesioni o infiammazione acuta per aumentare il range di movimento articolare che è limitato a causa di dolore e infiammazione, per stimolare la funzione muscolare, per diminuire la spasticità attribuibile a lesioni a carico del motoneurone superiore.
Elettrostimolazione, ultrasuono-terapia e magnetoterapia
L’elettroterapia è una branca della fisioterapia strumentale che applica gli effetti terapeutici del passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo. Produce una serie di effetti sull’organismo (termici, chimici, elettromagnetici) che a loro volta sono responsabili di azioni terapeutiche. L’elettrostimolazione produce vibrazioni o contrazioni nei muscoli. Permette un recupero funzionale grazie al trattamento dell’atrofia muscolare, ad un’azione antidolorifica (aumentando il livello di endorfina) e al trattamento degli stati infiammatori. Ultrasuonoterapia, studia invece l’applicazione dell’energia sonora a scopo terapeutico. Gli ultracentrisuoni sono onde sonore con frequenze tra i 16 e 20 kHz che non sono percepibili dall’orecchio umano. La magnetoterapia è una forma di fisioterapia, molto antica, che utilizza l’interazione dei campi magnetici con l’organismo, stimolando la circolazione sanguigna nella parte trattata generando un maggiore afflusso di apporti nutritivi che aumentano il potenziale di autoguarigione dell’organismo, la rigenerazione dei tessuti dell’organismo e l’osteogenesi. I campi magnetici interagiscono con i tessuti biologici che ne sono attraversati.
Le terapie Laser e Tecar
Laser è l’acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation (amplificazione di luce per mezzo di un’emissione stimolata di radiazioni). È una tecnica che prevede l’uso di un macchinario che lavora su due lunghezze d’onda, 808nm e 905 nm. Grazie a questa peculiarità si può ottenere una combinazione dell’effetto analgesico con quello antinfiammatorio ed antiedemigeno, che si manifestano contemporaneamente potenziandosi a vicenda. Il metodo Tecar (Trasferimento Elettrico Capacitivo e Resistivo) stimola energia dall’interno dei tessuti biologici per attivare i naturali processi riparativi e antinfiammatori. La terapia Tecar, richiamando le cariche elettriche naturali da tutto il corpo, aumenta i processi metabolici cellulari e permette di ripristinare la fisiologia tissutale attraverso la combinazione di due meccanismi: l’incremento endogeno della temperatura e l’innalzamento del potenziale energetico delle membrane cellulari.
L’acqua a scopo terapeutico
Sin dall’antichità l’idroterapia è stata utilizzata come un vero e proprio beneficio per l’uomo e, recentemente, si è estesa nella riabilitazione di animali, in particolare cani e cavalli. L’idroterapia ha un ruolo preponderante nella riabilitazione motoria del paziente neurologico e ortopedico, così come nel fitness e nell’allenamento del paziente sportivo. Questa terapia può essere associata all’uso dell’Underwater treadmill, una vasca dove il paziente viene immerso in acqua e può camminare su un tapis-roulant. È un sistema molto utile per migliorare la propriocezione, la coordinazione e il bilanciamento senza affaticare eccessivamente le articolazioni. E migliora il fitness cardiovascolare. Il Treadmill in acqua è un modo eccellente per permettere di camminare a un animale con dolore articolare. Grazie alla regolazione del livello dell’acqua, modifica la capacità di rimanere a galla del paziente determinando uno sforzo fisico maggiore, se il livello dell’acqua è più basso, o minore, se il livello è più alto.
di Valentina Maggio
Foto di Shutterstock
© Riproduzione riservata.