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Ghiandola perianale del cane infiammata: cure e sintomi

di Redazione Quattrozampe

Ghiandola perianale del cane infiammata: cure e sintomi

Non è raro, nel cane, che la zona intorno all’ano sia sede di patologie molto fastidiose. Le più frequenti sono: flogosi e tumori dei sacchi para-anali o delle ghiandole epatoidi perianali e fistole. Andiamo per ordine. I sacchi (o ghiandole) para-anali sono due strutture di grandezza variabile, da un pisello a una nocciola, che si trovano lateralmente e in basso rispetto all’orifizio anale, sul quale sboccano i loro dotti escretori. Questi organi, simili a ghiandole sudoripare, producono un secreto denso e maleodorante espressione di funzioni ataviche e oramai pressoché inutilizzate, quali rilascio di messaggi odorosi e umettamento dell’ano in caso di evacuazione difficile per presenza di ossa o frammenti vari nelle feci.

Nel cane “moderno” queste ghiandole non vengono molto impiegate e perciò tendono a rimanere sempre troppo ripiene. Il secreto, data anche la localizzazione, con facilità può infettarsi e dare luogo a sviluppo di infiammazioni e ascessi. La cura prevede medicazioni locali (cateterismo), terapia per via generale e, nei casi recidivanti, intervento chirurgico che può essere di totale asportazione o di semplice incisione della ghiandola allo scopo di non far accumulare il secreto. Infiammazioni ripetute predispongono alla degenerazione neoplastica, spesso maligna, per la quale l’asportazione in tempi brevi è l’unica soluzione. Su tutta la superficie dello sfintere esterno e nell’area circostante sono presenti anche altre ghiandole, molto più piccole e non identificabili manualmente, dette “epatoidi” per la struttura cellulare simile al fegato. Queste producono le secrezioni che caratterizzano la zona e, a differenza delle para-anali, subiscono l’influenza degli ormoni sessuali, in particolare di quelli maschili. Non è raro, per lo più nei cani maschi, vedere in questa regione delle strutture nodulari, lisce o ulcerate, che derivano proprio da queste ghiandole infiammate, ipertrofiche, degenerate e talora neoplastiche.

Tra le neoplasie è difficile distinguere le benigne dalle maligne con i normali metodi di indagine (citologia). In questi casi, nei maschi, sarà bene controllare prostata e testicoli perché non è raro che anche essi siano coinvolti in problemi patologici. La cura si baserà su medicamenti locali e pervia generale, sulla chirurgia e sul controllo degli ormoni (sterilizzazione medica o chirurgica).

Chiudiamo con le fistole perianali: questa patologia, fastidiosa e frustrante, caratterizzata dall’apertura di tragitti patologici nei tessuti della zona, con dolore, infiammazione e infezione, è stata per anni oggetto di interventi chirurgici raramente risolutivi e sempre caratterizzati da decorsi complicati. Va molto meglio da quando si è capito che si tratta di una malattia autoimmune che nella maggior parte dei casi può essere ben controllata con cicli di terapia immunomodulatrice da ripetere nel tempo.

di Alessandro Arrighi

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