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Giochi di attivazione mentale: cosa sono e a cosa servono

di Redazione Quattrozampe

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I giochi di attivazione mentale, o problem solving, sono molto stimolanti in quanto aiutano il cane a sviluppare capacità cognitive e ad aumentarne l’autostima. Questo tipo di attività può essere praticata da ogni tipo di cane, ma non deve essere una sostituzione delle uscite quotidiane. In questo modo il cane impara a ragionare, migliorando le sue abilità, usando la testa e impara a controllare le sue emozioni cercando di rimanere calmo e concentrato per risolvere il dilemma che gli viene presentato. Con l’attivazione mentale il cane si stanca, ma allo stesso tempo si diverte e si sente appagato in quanto, grazie alle sue capacità di ragionamento, riesce a raggiungere il premio tanto ambito.

Questi giochi rendono più salda la relazione tra noi e il pet e stimolano l’animale a livello cognitivo. Il cane non è come il gatto, non è un virtuoso dell’euristica. Per risolvere un problema cerca sempre la cooperazione del padrone. Infatti la sua intelligenza è di tipo collaborativo. Tuttavia se noi lo lasciamo fare e siamo neutrali, può risolvere tutto da solo. E questo lo renderà sicuramente più intelligente e più sicuro di sé.

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Attravero i giochi di attivazione mentale il cane…

■ Impara nuove abilità
■ Migliora la fiducia in se stesso, dato che viene sempre gratificato dalla risoluzione del gioco
■ Migliora i tempi di attenzione poiché, proponendo esercizi via via più complessi, il cane deve imparare a provare qualcosa di nuovo senza scoraggiarsi al primo tentativo, ma insistendo e proponendo soluzioni sempre più mirate
■ Aumenta la soglia di sopportazione dello stress
■ Si stanca mentalmente e allo stesso tempo si diverte

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I giochi di problem solving sono tantissimi e molti potranno essere acquistati nei negozi a partire da quelli più semplici, fino ad arrivare ai più complessi. In alternativa si possono creare semplici giochi usando oggetti di casa come scatolette dei medicinali vuote, scatoloni di cartone, scatole di biscotti, vasi di plastica per piante, scolapasta, bicchierini di carta o plastica, rotoli di carta igienica, rotoli di carta per mani finiti e così via.

Dovremmo utilizzare dei bocconi molto prelibati che stimolino il cane a voler risolvere il problema, nascondendoli all’interno del gioco prescelto. Senza dire nulla poseremo il gioco davanti al cane e da quel momento inizierà la sessione. Il cane non dovrà essere mai aiutato e se si dimostra poco interessato bisognerà alzare la posta in gioco. Una volta che il cane avrà imparato ad affrontare questi giochi, ci darà grandissime soddisfazioni.

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Le regole d’oro per l’attivazione mentale

■ Il tempo che si deve lasciare al cane per la risoluzione del gioco sono 20 minuti
■ Pazienza innanzitutto, mai farsi prendere dall’ansia e dalla voglia che il cane risolvi in fretta il gioco
■ I primi 20 minuti il cane può fare tutto quello che vuole, sta a noi evitare in anticipo eventuali pericoli
■ Mai aiutare il cane, deve impegnarsi da solo.
■ Procedere sempre per gradi, se serve fare un passo indietro e proporre un gioco più semplice
■ Non si deve dire nulla al cane quando gli si propone il gioco (vai, fai, ecc…)
■ Non incitare mentre il cane sta cercando di risolvere il gioco
■ Non richiamarlo se sta facendo qualcosa che non vogliamo faccia
■ Non sgridarlo
■ Non farsi intimorire, corrompere o impietosire
■ Se il cane sembra disinteressato o sembra rinunciare, alzare la “posta in gioco”
■ Imparare a comunicare col cane per “aiutarlo” ad abbassare il suo livello di stress
■ Durante la risoluzione del gioco un po’ di stress è normale, l’importante è che il cane non entri in frustrazione
■ Finire la sessione di lavoro sempre in positivo (ma non aiutarlo mai!), se serve fare un passo indietro

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Di Valentina Maggio (riproduzione vietata)

Foto Shutterstock

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