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Le ragioni per cui il cane abbaia

di Redazione Quattrozampe

Le ragioni per cui il cane abbaia

La comunicazione uditiva del cane è piuttosto semplice, costituita da alcuni segnali che permettono, insieme all’analisi della postura del corpo e della mimica facciale, di comprendere il messaggio sottostante.

Tra questi segnali, oltre all’abbaio che verrà successivamente analizzato nel dettaglio, sono noti:

  • il guaito: spesso manifestato in seguito a dolore acuto;
  • il mugolio: indicativo di frustrazione o di disagio, indirizzato alla sollecitazione di cure o di attenzioni;
  • l’ululato: la cui funzione non è del tutto chiara, probabilmente associato al richiamo del resto del gruppo o utilizzato come risposta a suoni particolari (campane, sirene);
  • il ringhio: se ne conoscono almeno due forme. La prima, associata alla minaccia e al comportamento aggressivo, caratterizzata da un suono basso e grave e da una postura del corpo rigida e tesa. La seconda, acuta e alta e accompagnata da posture caratteristiche e da sguardo allegro, è emessa in situazioni di gioco.

Tra i segnali vocali del cane, l’abbaio è sicuramente quello più utilizzato e col maggior numero di significati. Alcune funzioni dell’abbaio possono essere considerate un risultato del processo di addomesticamento del lupo, ulteriormente rinforzate dal processo di selezione artificiale successivamente operato dall’uomo.

Il cane abbaia più del lupo

L’abbaio è stato probabilmente considerato un tratto da ricercare in quanto strumento utile per l’uomo e il fatto che i cani domestici tendano ad abbaiare molto di più rispetto ai lupi, può lasciare intendere che l’abbaio abbia, ormai, una marcata componente genetica. L’abbaio è anche una caratteristica infantile, generalmente i cuccioli tendono ad abbaiare di più rispetto agli adulti, ma l’apprendimento gioca un ruolo chiave in questo: se il cucciolo, infatti, impara che l’abbaio è un buon strumento per ottenere l’attenzione del proprietario, lo utilizzerà, crescendo, sempre più frequentemente. Esistono diverse forme di abbaio, ciascuna delle quali, probabilmente, ha una funzione differente e veicola uno specifico messaggio.

Come riconoscere e comprendere l’abbaio del cane

  • Il tono: i suoni bassi (come il ringhio con motivazione aggressiva) solitamente indicano minacce, rabbia e la possibilità di aggressione. L’intenzione del cane è quella di allontanare l’altro individuo, di aumentare la distanza. I suoni alti significano spesso il contrario e hanno l’obiettivo di avvicinare l’altro.
  • La durata: generalmente, più il suono è lungo più l’animale è consapevole e deciso. Per esempio, in condizioni simili, un cane che ringhia a lungo è probabilmente più deciso e sicuro nella scelta della risposta rispetto al cane che ringhia brevemente.
  • La frequenza: i suoni che vengono ripetuti spesso, a velocità rapida, indicano un certo grado di eccitazione e reattività, al contrario i suoni distanziati e non ripetuti indicano un basso livello di eccitazione e di attenzione allo stimolo.

Cosa vuole dirci?

Peter Pongracz e gli altri ricercatori dell’Università di Budapest hanno largamente studiato questa capacità registrando l’abbaio di cani di razza Mudi in condizioni territoriali (abbaio a un estraneo che approccia il territorio del cane), di aggressività (cani addestrati a guardia e difesa), di eccitazione (cane in attesa di uscire in passeggiata), di allegria (durante il gioco), di angoscia e disperazione (allontanamento del proprietario in condizioni stressanti).

Gli abbai furono classificati sulla base della frequenza, del tono e della durata. Le registrazioni furono fatte ascoltare a tre gruppi di persone: proprietari di Mudi, persone esperte di dimostrando che esisteva una generale capacità, da parte degli intervistati, di riconoscere, sulla base delle caratteristiche dell’abbaio, l’emozione sottostante indipendentemente dall’esperienza che la persona aveva con i Mudi o con i cani in generale. Questa capacità riscontrata potrebbe essere in relazione con il processo di co-evoluzione che la nostra specie ha avuto con quella canina.

L’abbaiare dei cani nella nostra vita con loro ci ha permesso di essere allertati dalla presenza di eventuali pericoli ed è quindi risultato fondamentale imparare a comprenderne il significato così come selezionare cani con un abbaio quanto più possibile chiaro per noi.  È interessante notare che, quello che è stato proprio uno dei principali motivi per cui abbiamo scelto di vivere con i cani, vale a dire la loro capacità di allertarci, abbaiando, in caso di pericolo, sia diventato, poi, uno dei comportamenti del cane meno tollerato dall’uomo.

Perché il cane abbaia?

Le ragioni per cui il cane abbaia

L’abbaio è stato rinforzato dalla selezione artificiale fatta dall’uomo per ottenere le diverse razze. Cani come il Beagle, i Cocker, i Terrier, i Bassotti sono stati selezionati proprio per abbaiare in maniera intensa e duratura. Questo non significa che non sia possibile intervenire per ridurre la tendenza di questi cani ad abbaiare, ma vuol dire che la loro motivazione a farlo ha certamente radici profonde che potrebbero rendere il percorso un po’ più impegnativo.

Apprendimento o abitudine

L’abbaio può essere rinforzato dalla conseguenza che ne deriva. Se, attraverso l’abbaio, il cane impara che è possibile ricevere cibo o attenzioni è possibile che il cane strumentalizzi quel comportamento e lo utilizzi sempre più frequentemente. Alcuni cani, inoltre, crescono in situazioni dove l’abbaio è estremamente tollerato e, anzi, condiviso: per esempio i canili e poi, dopo l’adozione, si trovano in contesti differenti dove devono apprendere che l’abbaio non è più accettato.

Ansia nel cane

L’ansia ha diverse forme: da separazione, da confinamento, paura di rumori, temporali, botti e spari…  Se il cane, ad esempio, sta vivendo o anticipa una situazione potenzialmente pericolosa, se ha paura di qualche stimolo, sia esso sociale o ambientale, l’abbaio è una delle reazioni più possibili. Il cane potrebbe tentare, attraverso l’abbaio, di richiamare le attenzioni di qualcuno, di cercare la vicinanza del suo proprietario, di esprimere il suo disagio o anche solo di scaricare la tensione emotiva che lo sta tormentando. Molti cani ansiosi e reattivi, poi, sono estremamente vigili e pronti a reagire a qualsiasi suono o stimolo gli si presenti, anche se di bassa intensità. Estremamente comune è l’abbaio, spesso ripetitivo e disperato, nei cani che soffrono della separazione dai proprietari e che hanno difficoltà a rimanere soli in casa.

Difesa del territorio

La territorialità è uno dei comportamenti sociali normali del cane. La difesa del territorio, espressa soprattutto in vicinanza della casa, della macchina o dei posti particolarmente familiari, è estremamente comune ed è stato uno dei motivi di selezione del cane. Tutti i cani, infatti, sono territoriali e alcune razze sono state selezionate proprio per manifestare in modo particolarmente esacerbato tale comportamento.

È importante poi sottolineare che la territorialità è fortemente influenzata dal grado di socializzazione del cane e dalla paura. Quanto più il cane è preoccupato nei confronti delle persone estranee, tanto più sentirà il bisogno di difendere una risorsa per lui importante, come il suo territorio. Ciò non significa che, affinché un cane faccia la guardia, debba essere poco socializzato. Al contrario, il vero cane “da guardia” è assolutamente socievole, felice di ricevere a casa gli amici del proprietario e perfettamente in grado di riconoscere se una minaccia (estraneo in casa) sia reale (ladro) oppure no (amico del proprietario). L’apprendimento gioca un ruolo chiave nella territorialità del cane: tutte le volte che il cane abbaia e “ottiene” l’allontanamento del passante impara che quel comportamento funziona. Probabilmente la persona è semplicemente passata per la strada e si è allontanata autonomamente, ma la percezione che il cane ha è che è stato lui a convincerla ad allontanarsi.

Invito al gioco

Il cane può invitare a giocare ed esprimere le sue intenzioni ludiche utilizzando l’abbaio.

Abbaio compulsivo

Alcuni cani abbaiano in modo ripetitivo, eccessivo, fuori contesto spesso muovendosi anche in maniera stereotipata. Si tratta, in questo caso, di forme di abbaio patologiche di cui è necessario discutere con il veterinario.

Facilitazione social

Alcuni cani abbaiano eccessivamente in risposta all’abbaio di altri cani.

Frustrazione

Alcuni cani abbaiano eccessivamente in situazioni frustranti o conflittuali, come quando vorrebbero emettere un comportamento ma non possono farlo o quando presentano motivazioni contrastanti.

Demenza senile

I cani anziani possono soffrire di condizioni patologiche correlate, come avviene nella nostra specie, all’invecchiamento cerebrale. Molti di questi cani abbaiano, in maniera monotona ed altamente ripetitiva anche nell’assoluta assenza di stimoli.

Malattia o infortunio

I cani a volte abbaiano come conseguenza di una condizione dolorosa. In simili casi è sempre opportuno parlare col veterinario.

Come comportarsi per un abbaio non normale

Non esiste una universale risoluzione del problema “abbaio”, proprio perché ci sono numerose e diverse motivazioni sottostanti. Prima di provare una soluzione è necessario chiedersi “perché il mio cane abbaia?” e cercare, anche grazie all’aiuto di un esperto, di trovare la risposta.

L’unica soluzione consiste nell’identificazione della causa e nella risoluzione della motivazione o nel soddisfacimento del bisogno sottostante. In molte forme di abbaio una migliore gestione dell’ambiente e delle nostre reazioni può comunque aiutarci a migliorare la situazione, ma l’unica vera soluzione risiede nella comprensione profonda della situazione.

Reti oscuranti

Nell’abbaio territoriale, per esempio, può essere molto utile impedire al cane di abbaiare alle persone utilizzando delle reti oscuranti, dei pannelli di vario materiale o dei cancelletti da separazione così come è importante impedire al cane di assistere all’entrata e all’uscita degli estranei abituandolo, al contrario, a rimanere in un’altra stanza in quei momenti in modo che non abbia più la sensazione di dover “fare la guardia”.

Tranquillizzarlo con serenità

Se, nonostante le modifiche ambientali, il cane dovesse abbaiare al passaggio di estranei o al rumore di passi, trattandosi di un comportamento avente un fine sociale (il cane avvisa il resto del suo gruppo che c’è un potenziale pericolo), la reazione più corretta da parte nostra è quella di controllare se il pericolo è reale oppure no e comunicare al cane, con serenità, che non c’è nulla di cui preoccuparsi coinvolgendolo, piuttosto, in altre attività.

Non sgridarlo

È un errore, invece, sgridare il cane o dirgli di smetterla usando parole gravi e corte e dal tono aggressivo come “basta”, “zitto”, “no”. Una reazione di questo tipo non solo aumenterebbe la tensione del cane, ma potrebbe addirittura dargli la sensazione che, a modo nostro, stiamo abbaiando anche noi.

Cerchiamo di capirlo

La vera risoluzione del problema sarà, grazie all’aiuto di un veterinario comportamentalista e di un istruttore cinofilo, comprendere perché il cane è a disagio quando gli estranei si avvicinano al suo territorio (es. il cane ha paura delle persone) e aiutarlo a risolvere la sua difficoltà attraverso specifici programmi di riabilitazione.

Ridurre gli stimoli sonori

Ugualmente ridurre la presenza di stimoli sonori attraverso altri dispositivi accesi (radio, tivù) o attraverso la chiusura delle finestre e l’uscita in orari tranquilli può aiutare a ridurre l’abbaio dei cani sensibili ai rumori, ma la risoluzione definitiva del problema si otterrà solo attraverso terapie indirizzate alla risoluzione della causa del comportamento.

Cosa non fare

Molti proprietari, fortemente infastiditi dall’abbaio del cane, tentano di tutto per interrompere il problema. Dai collari anti-abbaio, alle pistole d’acqua, agli schiaffetti sul muso o i rumori forti. Raramente questi metodi funzionano e, anche quando sembrano avere un effetto, rischiano di spaventare il cane e incrinare la relazione con il compagno umano.

Chiedere aiuto a un esperto

Molto più frequentemente, i metodi avversivi, non solo non sono risolutivi, ma determinano un incremento dell’ansia e della reattività del cane con un conseguente peggioramento della situazione. Molti casi di abbaio eccessivo riconoscono alla base un disagio del cane e forme di ansia più o meno grave. È importante essere in grado di riconoscere cosa spinge il cane ad abbaiare e richiedere l’intervento di un esperto in caso di necessità.

di Ludovica Pierantoni – Medico veterinario, dipl. Ecawbm, specialista in Etologia applicata e benesser e degli animali, master in medicina comportamentale, resp. Can SSDRL Napoli

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