Pubblicità
Pubblicità

Come prevenire l’artrosi

di Redazione Quattrozampe

Come prevenire l'artrosi

Il caldo sole dell’estate ci ha abbandonato già da un po’. È in arrivo il freddo. Le nuvole colorano il cielo di grigio e la pioggia sembra non volerci più abbandonare. Il nostro cane sembra già assaporare con gioia l’aria fredda e corre felicemente nei giardini che costeggiano la mia casa. Quando rientra, però, si corica nella sua cuccia e comincia a guaire. I dolori iniziano a farsi sentire. Per chi soffre di artrosi o di problemi articolari il freddo o, meglio, l’umidità rappresenta un vero e proprio nemico. La stagione delle piogge miete vittime. Meglio prevenire, per evitare a fido inutili sofferenze.

Articolazioni “arrugginite”

A volte il dolore a un’articolazione diventa così forte che la vita di un pet può cambiare. Muta il suo stile di vita e di conseguenza cambiano anche le aspettative nei suoi confronti. Cani e gatti non ci possono dire che a loro magari fa male un ginocchio, ma noi possiamo capirlo. Come? Imparando a osservarli. Gli animali comunicano le loro sensazioni con il linguaggio verbale e del corpo.
L’osteoartrosi (in sigla conosciuto come Oa) o artrosi, chiamata dagli anglosassoni “ostearthritis” (osteoartrite), conosciuta anche con l’acronimo Djd (Degenerative Joint Disease), è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni.
Generalmente sono più colpite le articolazioni sottoposte ad usura e al carico del peso corporeo. Le malattie ortopediche di sviluppo e l’osteoartrite sono affezioni sempre più presenti nei nostri animali. L’osteoartrosi rappresenta il più grande problema ortopedico negli animali da compagnia. Infatti, la maggior parte delle artropatie finisce per esitare in questa condizione.

I segni clinici dell’osteoartrosi

Algia, cioè dolore quando l’animale si alza; rigidità mattutina che migliora nell’arco della giornata, ma che può peggiorare dopo un esercizio pesante, e diminuita capacità di porre sotto carico l’arto. All’esame clinico evidenziamo talora una tumefazione palpabile con algia alle articolazioni, crepitio e riduzione della mobilità articolare a seconda della cronicità della malattia.

Come riconoscerla, i sintomi rivelatori

I sintomi sono locali e si manifestano tardivamente rispetto all’inizio della malattia. Un cane che tende a zoppicare a periodi alterni probabilmente è affetto da artrosi. Tuttavia, è sempre necessario, al fine di emettere una diagnosi corretta, effettuare una radiografia e nel caso ci fosse reale bisogno anche una risonanza magnetica. Cerchiamo, comunque, di non sottovalutare mai la situazione. Un soggetto con questa patologia presenta algia generalmente la mattina e la sera. Se il processo artrosico è molto avanzato, il dolore è continuo ed è presente anche la notte. In questi casi sarà assolutamente indispensabile l’intervento tempestivo del veterinario che dovrà prescrivere la terapia più adeguata. Solitamente quando il dolore è continuo il paziente manifesta anche una limitazione funzionale.

Limitazione funzionale  e prevenzione del dolore

La limitazione funzionale è provocata da eventuali ostacoli meccanici causati dall’alterazione dei capi articolari. Altra causa limitativa è data dalle contrazioni muscolari, in pratica l’organismo per sfuggire all’algia cerca di tenere a riposo la parte dolorante. Evitare i cambiamenti climatici e cercare di far mangiare bene l’animale, utilizzando anche condroprotettori, può evitare il peggioramento. Purtroppo, con il freddo e le piogge gli animali che soffrono di questa patologia sono sempre a rischio. Sarebbe meglio fare indossare loro dei cappottini dove anche le zampe vengono coperte.

La causa

L’osteoartrosi talora può essere primaria ed in genere si riscontra nei soggetti anziani. Spesso, invece, è secondaria a traumi oppure a disturbi di sviluppo. Quali sono i segni principali dell’artrosi? Sono dati dalla presenza di versamento articolare, da osteofiti sui margini articolari, sclerosi dell’osso sub-condrale e presenza talora di geodi, formazioni cavitarie pseudo-cistiche a contenuto fibromixoide che si formano nell’osso subcondrale delle articolazioni colpite da artrosi. Proprio per tutte le problematiche che questa malattia può determinare, sempre più di frequente, nei tempi passati i soggetti affetti venivano sottoposti a eutanasia. Oggi per fortuna esiste la fisioterapia.

Fisioterapia

Per recuperare un’articolazione che apparentemente risulta immobile occorrono veramente tanti mesi di fisioterapia e la nostra collaborazione. Il paziente durante i trattamenti potrebbe soffrire anche molto, specialmente quando c’è un’articolazione bloccata da recuperare. Questa sarà un’esperienza della vita che lo segnerà per sempre. Cerchiamo di stargli vicino e di fargli sentire il nostro amore. Quando stiamo male ci piace avere qualcuno che si prenda cura di noi. La stessa cosa è per i cani. Purtroppo, noi siamo sempre presi da mille impegni, dal lavoro e da tutti i problemi della quotidianità, ma il nostro cane è ormai un membro della famiglia a tutti gli effetti, come tale va trattato e in questi momenti ha bisogno di sentirci vicino. È proprio così che le relazioni non solo si consolidano, ma si possono anche recuperare. Una vita con un dolore cronico, non è vita. L’artrosi è una patologia che un tempo anche in medicina umana si pensava colpisse solo ed esclusivamente la popolazione anziana. Oggi sappiamo che, invece, anche soggetti giovani possono essere affetti da questa grave malattia che spesso viene sottovalutata. In realtà, come tutte le patologie degenerative è ingravescente se non viene tempestivamente trattata.

Terapie più indicate

Purtroppo, non esiste al momento nessuna cura completamente efficace. Esistono, però, farmaci antinfiammatori specifici da utilizzare in fase acuta e integratori assolutamente fondamentali da usare a cicli durante l’arco dell’anno.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (fans) vengono prescritti per migliorare le condizioni metaboliche dell’articolazione colpita. I corticosteroidi sono controindicati in caso di artrosi. È vero, sì, il loro uso rende le articolazioni meno dolenti, ma la rigenerazione di cartilagine va incontro a una diminuzione.

Infiltrazioni di acido ialuronico

Le infiltrazioni di acido ialuronico all’interno dell’articolazione sembrano avere successo, anche se non sono certo risolutive. Sono utilizzate nel caso di artrosi cronica al fine di far stare meglio il paziente.
L’acido ialuronico è un polisaccaride, prodotto dai sinoviociti di tipo B (le cellule della sinovia). È un componente fondamentale del liquido sinoviale. Perché usarlo? Quali sono i vantaggi? Il dolore si attenua e di conseguenza migliora la mobilità articolare e la qualità di vita del paziente.

Azione antiflogistica

Harpagophytum procumbens, conosciuto come l’artiglio del diavolo, e la Boswellia hanno un’azione antiflogistica. Sono assolutamente privi di controindicazioni ed è opportuno utilizzarli solo se il medico lo ritiene necessario e per cicli di durata di due-tre mesi.

[box style=”rounded”]

Basse temperature e dolori articolari

Attenzione alle basse temperature nei giorni invernali. Nei cani affetti da artrosi, infatti, possono aggravare la sintomatologia dolorosa legata a questa malattia. Un valido aiuto può essere rappresentato dal Glupamid® (palmitoil-glucosamina), una sostanza naturale scoperta da Innovet e parte degli ingredienti di successo di Condrostress®. Glupamid® è in grado di potenziare i naturali meccanismi di protezione delle articolazioni dal dolore e dall’infiammazione artrosica. Grazie alla somministrazione di Condrostress® quindi, possiamo aiutare a stare meglio i nostri amici anche nei prossimi mesi di freddo e, perché no, permettere loro di fare una corsa in più sulla neve. Ma senza esagerare.
Per scoprire come prendersi cura delle loro articolazioni: www.articolazioniprotette.it

[/box]

di Irene Cassi
Medico Veterinario Comportamentalista, PhD

foto di Shutterstock

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti