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Come si combatte la Leishmaniosi?

di Redazione Quattrozampe

combattere leishmaniosi

La Leishmaniosi è una malattia molto pericolosa per il cane e per gli esseri umani immunodepressi. Ne abbiamo già parlato in questo articolo. Vediamo ora cosa possiamo fare per combatterla.

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Diagnosi e terapia

La diagnosi deve comprendere una visita clinica e l’esecuzione di esami di laboratorio quali test di tipo Ifat (Immunofluorescence antibody test), Elisa (Enzime-linked immunosorbent assay) o Pcr (Polymerasechain reaction), esame citologico al microscopio del linfonodo e del midollo osseo, esame emocromocitometrico e profilo biochimico con elettroforesi ed esame delle urine. La terapia prevede l’utilizzo di iniezioni Antimoniato di N-metilglucamina (cicli di un mese) associato a compresse di Allopurinolo. Tale terapia permette di controllare la moltiplicazione del parassita e di far regredire i sintomi clinici, sebbene raramente si riesca ad ottenere la guarigione. Purtroppo l’uso dell’Antimoniato di N-metilglucamina è fortemente limitato nei cani che presentano insufficienza renale. Un farmaco antiprotozoario da utilizzare per il controllo della leishmaniosi, anche nei soggetti con insufficienza renale, è la Miltefosina. Tale farmaco è uno sciroppo che viene somministrato per via orale a cicli di ventotto giorni e determina un miglioramento dei sintomi clinici fin dall’inizio del trattamento.

Esiste un vaccino

È disponibile in Italia dal 2012 un vaccino che riduce il rischio per il cane di sviluppare un’infezione attiva e la malattia sintomatica derivante dal contatto con il parassita. Tale vaccino, da utilizzare in cani di età superiore a sei mesi che risultino negativi alla malattia, prevede un primo ciclo di vaccinazioni che comprende tre inoculazioni a distanza di tre settimane l’una dall’altra per poi procedere ad un solo richiamo annuale. Il vaccino avrà la sua piena efficacia quattro settimane dopo la somministrazione della terza inoculazione del primo ciclo di vaccinazioni.

Prodotti repellenti

La prevenzione per il cane deve essere, inoltre, rivolta alla protezione dagli insetti vettori, tramite l’applicazione di prodotti repellenti contenuti in collari, spot on o spray. Dal momento che il pappatacio è maggiormente attivo al crepuscolo e all’alba, è consigliabile per le ore notturne mantenere il cane in un luogo chiuso e protetto (per i box all’aperto si possono allestire zanzariere a maglia fitta). Per avere dei consigli su come prevenire la leishmaniosi e nell’ipotesi in cui si sospetti che il proprio cane possa averla contratta, è opportuno rivolgersi prontamente al proprio veterinario, in quanto la diagnosi precoce permetterà di limitare la diffusione della malattia e di ottenere i migliori risultati terapeutici. Abbiamo trattato a fondo questo argomento sul numero di maggio di Quattro Zampe. 

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