La passeggiata fa bene a tutti
La passeggiata fa bene a tutti i cani, piccoli e grandi: il moto è sempre importante. Sfatiamo subito un mito molto diffuso, che attribuisce ai cani grossi la necessità di correre e fare molto moto, laddove quelli piccoli potrebbero trascorrere anche lunghi periodi in appartamento. Non è così, o per lo meno non sempre. Spesso è vero il contrario.
L’obiettivo è il benessere
“Ogni attività, dunque anche la passeggiata, va calibrata sulla razza, sull’età e sulla condizione di salute del nostro cane in quel determinato momento”, spiega Giuseppe Luscia, che gestisce la scuola Dog’s Soul asd, centro formativo cinofilo a Borgo Ticino (Novara), anche docente alla scuola “Think Dog”.
Non è detto che una passeggiata intensa o faticosa generi, per sfinimento, una sensazione di benessere e appagamento nel cane, perché l’agitazione che essa genera spesso perdura, e mantiene il cane in uno stato fisicamente ed emotivamente eccitato.
Quanto alla taglia, pur con alcune eccezioni come Levrieri, Border e Australian Shepherd, provate a negare corse e giochi regolari a uno scatenato Jack Russell o a un piccolo Pinscher…
Bisogni da soddisfare in passeggiata
Ce l’abbiamo fatta. Siamo in strada, pronti per una passeggiata più o meno lunga. Come incominciamo? “Nei primi 10-15 minuti dovremmo lasciare al cane ampia libertà di scelta su quali piste olfattive individuare e sul luogo dove andare a sporcare, senza chiedergli di fare una maratona attorno all’isolato solo perché abbiamo fretta”, dice Luscia. “La fisiologia canina si attiva con gli odori ed è sbagliato, quando non controproducente, impedire al cane di annusare le deiezioni dei consimili“. Gli odori stanno al cane come il giornale quotidiano sta all’uomo: gli servono per formarsi un’immagine del mondo e capire chi è appena passato di lì, che cosa ha mangiato, se era maschio o femmina, dominante o gregario.
La mucosa olfattiva del cane, infatti, è ricchissima di recettori olfattivi. Presenti in numero variabile – da 130 milioni nei Fox Terrier a oltre 300 milioni nel Bloodhound – i suoi recettori declassano il naso dell’uomo (che ne contiene appena 5 milioni) a un organo imperfetto e primitivo.
Una volta soddisfatti i bisogni primari, possiamo iniziare a pensare ai modi migliori per trasformare anche l’asfalto cittadino in un percorso divertente.
In media tre uscite al giorno
Quante passeggiate far fare al nostro beniamino? È e resta una questione di buonsenso, anche se una media di tre uscite al giorno soddisfa, in genere, ogni cane, evitandogli di trattenere oltre misura gli stimoli fisiologici. Inserire nella routine quotidiana una passeggiata lunga di almeno 45 minuti è sicuramente opportuno, anche perché ci dà modo di impostare attività specifiche che fungono da collante per cane e padrone.
Non serve allestire un campo di agility
Osserva ancora Luscia: “Non è necessario allestire un campo da agility sotto casa o girare armati di attrezzi, palle e corde. A volte anche un ostacolo naturale, una panchina, una transenna stradale possono regalare un “setting” improvvisato per giocare e fare esercizi divertenti, valorizzando aspetti del suo carattere in modo gioioso”.
Di tanto in tanto possiamo pure scambiarci i ruoli, e lasciare che sia il cane a proporre qualcosa di entusiasmante da condividere con noi.
E se abbiamo un cucciolo o un cane anziano, assecondiamone le esigenze. Per il primo, ogni odore o esperienza creano un bagaglio di conoscenze e di socializzazione che gli serviranno nella vita. Mentre per il secondo, l’uscita deve essere motivo di serenità, con ritmi e stimoli dettati da lui.
a cura di Cristina Serra,
giornalista scientifico, educatore cinofilo
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