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Vaccinazioni per cani: mai sottovalutarne l’importanza

di Redazione Quattrozampe

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Le vaccinazioni di base e la  giusta cadenza della loro pratica sono molto importanti per la salute del cane e non vanno mai sottovalutate. Ai veterinari capita spesso di dover spiegare ai proprietari dei loro pazienti l’importanza delle profilassi vaccinali e la giusta cadenza della loro pratica. Per il cane le malattie normalmente incluse in un piano vaccinale di base sono: Cimurro, Epatite Infettiva, Parvovirosi (più nota come gastroenterite virale), Rabbia e Leptospirosi. A queste si possono aggiungere Coronavirosi, Parainfluenza e Tosse dei canili. Questo elenco così articolato (peraltro neppure completo) non deve tuttavia spaventare, dal momento che esistono sul mercato preparazioni farmaceutiche che riuniscono in una sola dose di vaccino anche sei-sette tipi diversi di germi, semplificando così la procedura di immunizzazione. Diciamo quindi che, una volta arrivati all’età adulta del cane (per i cuccioli il discorso è più complesso), il proprietario dovrà ricordarsi due volte l’anno di fare le vaccinazioni. Questa è la prassi più consolidata anche se, come altre cose che si fanno in medicina, esiste qualche parere differente. La domanda che più spesso sento fare sull’argomento è: “perché continuare a vaccinare il cane tutta la vita?”. La risposta è semplice. Tra le malattie citate prima ce n’è una che può essere contratta dai nostri amici a qualsiasi età, e che è potenzialmente mortale per loro e contagiosa per noi: la Leptospirosi. Il cane si infetta ingerendo, o anche solo leccando, alimenti, acqua e materiali contaminati da urine di topo. Il vaccino contro questa malattia è formulato con germi morti, e per questo motivo oltre che per la variabilità che il batterio ha in natura, conferisce un’immunità debole e di breve durata. È per questa ragione che, se vogliamo tutelare il cane e noi stessi contro questa infezione, dobbiamo praticare la vaccinazione due volte all’anno. Diverso è il discorso per le profilassi contro alcune malattie virali (Cimurro, Epatite, Parvovirosi) che, in un soggetto adulto reduce da una buona immunizzazione effettuata nei primi anni di vita, potrebbero essere praticate anche ogni due-tre anni. Ciò che alla fine prevale nella routine, vista la disponibilità di vaccini polivalenti, è di includere anche i richiami periodici di queste profilassi nel piano di intervento già cadenzato sulla Leptospirosi. Discorso a parte, meriterebbe la vaccinazione contro la Rabbia, che si sta affacciando di nuovo in Italia. Ne parleremo un’altra volta. Di cosa si tratta Si introducono nell’animale gli antigeni (materiali batterici, virali, ecc.) che prevengono le malattie provocate da agenti patogeni esterni Come si pratica Con iniezioni periodiche di prodotti immunizzanti (vaccini).

Di Alessandro Arrighi 

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