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Sterilizzazione: la sua salute prima e dopo

di Redazione Quattrozampe

Sterilizzazione

Ricorrere alla sterilizzazione significa combattere il randagismo, limitando il numero delle nascite. Non solo: tante sono le conseguenze positive di questa pratica per la salute di fido e di micio.

Per esempio, aiuta i nostri compagni a quattro zampe a vivere una vita più lunga e in buona salute. In più non è detto che la sterilizzazione fa ingrassare. Spesso è colpa dei proprietari, perché non si preoccupano di far fare il solito moto al loro pet e di far seguire sia a fido che a micio un’alimentazione adeguata.

Cerchiamo di capire meglio cosa significhi sterilizzare il proprio animali,e come funziona e come ci si comporta dopo l’intervento.

Perché sterilizzare?

Vista la loro diversa natura, anche le indicazioni per l’attuazione della sterilizzazione o castrazione sono totalmente diversi. Per quanto concerne i gatti, ci si concentra maggiormente sull’aspetto del controllo numerico della popolazione felina e del propagarsi delle malattie infettive come Leucosi felina (Felv), Peritonite infettiva (Fip) e Aids felina (Fiv).

Per il cane, le indicazioni generalmente di carattere medico sono rivolte principalmente alla buona salute e a una lunga vita dell’animale.

Sterilizzazione: come si fa?

Per quanto riguarda la tecnica chirurgica, l’intervento viene eseguito in anestesia generale e analgesia.

I testicoli vengono incisi sullo scroto, si applicano delle legature sui vasi sanguigni e sul dotto deferente e successivamente vengo- no asportati senza togliere il sacco scrotale.

SterilizzazioneNel gatto non vengono solitamente applicati punti di sutura, mentre nel cane sì e si eliminano nei successivi dieci giorni.

Per la femmina le cose si complicano un po’, dato che le ovaie e l’utero si trovano all’interno della cavità addominale e l’intervento viene sempre eseguito in anestesia generale e analgesia. Si pratica una piccola incisione appena sotto l’ombelico e vengono messe in luce le ovaie. Successivamente si applicano delle legature alle arterie ovariche e poi si ha l’asportazione. Non sempre viene asportato anche l’utero.

Alla fine verranno applicati dei punti di sutura che dovranno essere eliminati dopo circa dieci giorni.

Per quanto riguarda le controindicazioni di questo tipo di intervento, possiamo rilevare solo il precario stato di salute dell’animale che non permetterebbe di ricorrere a un’anestesia con un margine di sicurezza adeguato.

A seguito di questo intervento si potrebbero veri care effetti collaterali, in quanto l’asportazione di tessuti del corpo che producono ormoni può creare degli squilibri che si possono manifestare in modi diversi.

A quale età?

L’età ottimale della sterilizzazione varia in base all’animale.

SterilizzazioneNelle femmine di cane e di gatto è consigliabile aspettare dopo i sei mesi di vita. Se l’intervento viene fatto precedentemente al primo calore, si riduce fortemente il rischio di sviluppare tumori a carico dell’apparato riproduttivo.

Se la femmina va in calore, è consigliabile eseguire l’intervento due mesi dopo la ne dello stesso, in quanto durante gli altri periodi dell’anno un inter- vento addominale potrebbe comportare un maggiore rischio di emorragie.

Per il gatto maschio è meglio operare intorno ai 6-8 mesi, prima che cominci a marcare il territorio con l’urina. Se convive con femmine fertili è meglio anticipare l’intervento, con- sultando preventivamente un veterinario.

Per il cane maschio è meglio aspettare l’anno di vita, ma anche in questo caso meglio consultare un veterinario che deciderà in base all’animale.

Alternative alla sterilizzazione

Per il maschio è possibile eseguire un intervento definito “vasectomia” che rende il cane e il gatto sterili, ma lascia inalterato l’istinto naturale dell’animale.

L’altra alternativa è quella di somministrare periodicamente degli ormoni antagonisti del testosterone che vanno a placare i sintomi del calore nei soggetti maschi.

Nelle femmine si può avere la legatura delle tube che impedisce la riproduzione, ma che non ha effetti sui sintomi esterni del calore. In alternativa, possono essere somministrati periodicamente degli ormoni che vadano a simulare una gravidanza in modo che le femmine non vadano in calore.

La somministrazione di questi ormoni non è esente da rischi, in quanto si possono verificare infezioni uterine, tumori mammari e diabete in soggetti che assumono a lungo termine questi tipi di ormoni.

Cosa comporta la sterilizzazione a livello alimentare?

Molto spesso negli animali sterilizzati si verifica un aumento di peso, ma la sterilizzazione in sé non è la causa diretta di questo tipo di problema, piuttosto induce una serie di modificazioni nell’animale, le quali, senza il giusto approccio da parte del proprietario, possono farlo ingrassare.

Se vengono rimossi chirurgicamente l’utero e le ovaie, o i testicoli, la produzione degli ormoni sessuali cessa e ciò porta a un naturale rallentamento del metabolismo basale e, in alcuni casi, tale diminuzione può arrivare anche al 20-30%.

SterilizzazioneInoltre, con l’interruzione del ciclo riproduttivo e della produzione di ormoni, il comportamento dell’animale può modificarsi e può diventare più tranquillo e meno attivo.

La sterilizzazione può anche portare a un’inibizione del senso di sazietà, per cui il cane ricerca più spesso il cibo e sembra sempre affamato.

L’interazione di queste modificazioni, alimentari e comportamentali, può portare, quindi, a un aumento del peso, che solitamente può essere collegato all’intervento solo se avviene nei primi 6-8 mesi dalla sterilizzazione.

Non è, infatti, detto che tutti gli animali sterilizzati ingrassino e proprio per questo motivo si consiglia di monitorare l’animale nei mesi successivi, ed eventualmente intervenire sull’alimentazione quando il suo peso risulta essere superiore a quello ideale del 5%.

Quale alimentazione?

Esistono in commercio degli alimenti specificatamente formulati per tenere sotto controllo il peso dell’animale, da associare, però, sempre a un’adeguata attività sica quotidiana.

Una corretta alimentazione per animali sterilizza- ti deve, quindi, prevedere una serie di accortezze per mantenerli in forma.

L’apporto calorico dovrà essere sicuramente diminuito in modo che sia equi- librato in base al dispendio effettivo di energie. Se somministriamo un alimento troppo calorico a un soggetto sedentario questo tenderà in poco tempo ad aumentare di peso.

SterilizzazioneGrassi. I grassi non dovranno essere banditi dalla dieta, perché svolgono molteplici funzioni indispensabili per l’organismo. Tuttavia, il loro contenuto dovrà essere equilibrato e proporzionato rispetto a quello degli altri ingredienti.

Fibre. Le fibre svolgono molte funzioni diverse per il nostro organismo, ma in questo caso sono essenziali per stimolare il senso di sazietà e per favorire il transito intestinale. Le fibre, una volta raggiunto l’intestino, si gonfiano dando all’animale la sensazione di aver mangiato di più, inoltre, tendono a spingere le feci verso l’esterno.

Proteine. Le proteine dovranno essere di buona qualità, avere un alto valore biologico ed essere altamente digeribili. Un componente che non deve essere presente in eccesso è il magnesio, in quanto è uno dei minerali più dannosi per le vie urinarie degli animali, soprattutto del gatto. Un eccesso di questo elemento, infatti, può aggregarsi nei cosiddetti calcoli di struvite e proprio per questo motivo il suo contenuto deve essere limitato e si devono rendere le urine più acide per facilitare il dissolvimento dei calcoli.

Calcio e fosforo. Il rapporto tra calcio e fosforo nell’organismo dovrà essere molto ben equilibra- to, in quanto, la carenza di fosforo stimola l’eliminazione del calcio attraverso le urine. Il calcio può compattarsi nelle vie urinarie, andando a creare dei calcoli di ossalati di calcio, molto più difficili da rimuovere rispetto a quelli di struvite.

 

 

 

A cura di Valentina Maggio
Nutrizionista cane e gatto e Istruttore cinofilo
Foto prese da Shutterstock
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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