Capodanno: gli angeli nel canile
Quattro ragazzi, tra i quali educatori cinofili, quattro angeli-eroi (definiti tali da migliaia di persone sui social network) Giuseppe Fatone, Daniele Testaguzza, Angelo Stupidello e Matteo Stanga hanno trascorso la notte del 31 dicembre all’interno di un canile di Foggia per tener sotto controllo la situazione a causa dei botti fino al mattino seguente.
Illuminato a giorno l’intero canile
Con un generatore di corrente, i volontari dell’associazione “Gli Amici di Balto” hanno illuminato l’intero canile per controllare ogni singolo box. Non solo: a completare l’opera, ronde per i corridoi ogni quindici minuti con l’ausilio di torce a led per monitorare i cani che, spaventati, si rifugiavano nelle proprie cucce, nonché controlli lungo il perimetro del canile. È stato allestito un prefabbricato per il primo soccorso, in caso di risse dovute al forte stress e/o fughe dal proprio box.
Il pericolo di Capodanno
“Abbiamo evitato una vera e propria carneficina. I cani erano agitatissimi, sono stati sparati petardi anche a 200/300 metri dal canile, molteplici i tentativi di rissa e fuga a causa dello stress stroncati sul nascere dai nostri quattro ragazzi”, racconta Chiara Valentino, presidente dell’associazione “Gli amici di Balto” e “Dalla parte di Floppy”. “La temperatura nella notte è scesa sotto lo zero, è stata dura. Abbiamo passato attimi di panico, ma fortunatamente sapevamo a cosa andavamo incontro e come muoverci in situazioni di alto rischio”, commenta Giuseppe Fatone, educatore cinofilo e responsabile della struttura.
Posto sotto sequestro
Il canile comunale è stato posto sotto sequestro nell’aprile 2015 da parte della Guardia Forestale di Foggia e Manfredonia che, intervenuta all’interno della struttura gestita da anni dall’Apac (Associazione Protezione Animali Cerignola) per svolgere accertamenti inerenti la corretta gestione, da una verifica documentale ha scoperto che il canile risultava sprovvisto del “nulla osta sanitario”, oltre che in condizioni fuori da ogni norma del benessere animale. Gli agenti, inoltre, avevano riscontrato anche la presenza di numerosi cuccioli. Infatti, la maggior parte dei cani presenti all’interno del lager non veniva sottoposta agli interventi di sterilizzazione e castrazione chissà da quanto tempo, procreando più volte all’interno del canile.
La struttura era un inferno
La struttura è stata affidata al sindaco di Cerignola, Franco Metta, il quale ha delegato “Gli Amici di Balto” e “Dalla parte di Floppy” nella gestione provvisoria. All’atto del censimento risultavano presenti 287 cani (su 400 dichiarati prima dell’arrivo delle due associazioni). I cani versavano in situazioni igienico-sanitarie disarmanti.
Enormi ratti ovunque, cani con ferite infestate da larve di mosca. Cucce di fortuna fatte con tufi e lamiere rotte e arrugginite. Carcasse di cani morti probabilmente sbranati, all’interno dei box.
Non a caso, gli animali mangiavano una volta ogni 2/3 giorni. Un vero inferno.
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