Otto, il cane “nerd” dell’Estetista Cinica
Otto è il cane di Cristina Fogazzi, 44 anni, l’estetista più famosa del web (alias “L’Estetista Cinica”) che su instagram vanta la bellezza di 270mila follower ed è anche l’esperta di beauty scelta da Chiara Ferragni.
Otto, un Grand Basset Griffon Vendéen, è il cane di Cristina Fogazzi, una ragazza semplice che si è fatta da sola e che ora domina il web.
Tra i due c’è un’intesa che va oltre i social.
Non a caso Cristina, che ha creato il suo business da sola, ha saputo lanciare la linea di skin care per “donne vere” triplicando il suo fatturato. È una figura molto nota nel mondo dei media, conosciuta anche per le apparizione mensili su Rai 1 nella trasmissione “DettoFatto”. Il suo cane Otto è anche diventato una piccola celebrità mediatica ed è spesso protagonista dei suoi post. Lo abbiamo visto primeggiare, oltre che su Instagram e facebook, anche sul suo blog estetistacinica.it. E abbiamo pure seguito i suoi problemi di salute. Cristina, nonostante i numerosi impegni da vera donna imprenditrice di successo qual è, non ha mai smesso di ricoprire Otto di attenzioni. Ma sentiamo direttamente da lei come sta il suo Grand Basset Griffon Vendéen, affetto da Ibd, una patologia gastrointestinale cronica, relativamente comune nel cane e simile al morbo di Chron umano.
Cara Cristina, insomma, come sta Otto? Che problemi ha?
Adesso sta bene, siamo riusciti a togliere il cortisone che lo aveva reso tutto spelacchiato e gli è ricresciuto il suo pelo folto. Prende sempre un antibiotico ed è super controllato nell’alimentazione.
Come trascorri il tempo con lui?
Tutte le sere sono a casa e poi il weekend. Io e mio marito Massimo spesso rinunciamo ai weekend fuori porta proprio per stare con lui. Otto soffre l’auto e ci spiace farlo stare male per portarlo via.
Quanti anni ha e dove lo hai preso?
Ha compiuto sei anni lo scorso marzo, l’ho preso all’allevamento di Maria Monastero in Piemonte.
Quanto piace su Instagram?
Molto, anche se io non lo espongo tantissimo.
Gli animali danno una marcia in più anche sui social, oltre che nella vita?
Dei social francamente me ne infischio, ci mancherebbe solo di valutare l’acquisto di un animale in base alle potenzialità di successo su Instagram. Nella vita, invece, aiuta tantissimo. Mette allegria anche quando ti senti uno straccio e ti riporta alle cose semplici: biscotto, passeggiata, bisognini, pallina….
Cosa ama fare Otto?
Le cose che amano fare tutti i cani. Più o meno. Lui è molto tranquillo ed è bravissimo, non ha mai fatto danni in casa: non mordicchia le scarpe, non mordicchia i tappeti. Ed è riservato. Che è una cosa che mi fa un sacco ridere. L’allevatrice ce lo aveva detto che sono “cani riservati” e io pensavo fosse una strategia di vendita.
Cosa vuol dire che un cane è “riservato”?
Beh, poi ho capito. Otto ama i suoi spazi, a una certa ora va a letto, è timido. Noi lo chiamiamo “il nerd”.
Come e quando nasci come influencer?
Nel 2012 ho aperto la pagina dell’Estetista Cinica su facebook. Ma è stato Instagram a far conoscere la mia faccia.
Che emozioni ti dà e quanto tempo ti prende ogni giorno?
È tutto molto strano: essere riconosciuta per strada, le interviste, la tivù. A volte mi devo fermare un attimo per capire che è vero. Passo sui social quattro ore al giorno almeno. Lo so, sono tante.
Come ti sei organizzata per mantenere i contatti con chi ti segue sui social?
Cerco di rispondere al maggior numero di persone possibile, ma non riesco a rispondere a tutti e mi spiace.
Ecco cosa è accaduto a Otto
Era affetto da Ibd (Inflammatory Bowel Disease), una malattia infiammatoria intestinale comunemente associata a vomito e diarrea cronica.
Ma ora sta bene, anche se va tenuto sotto controllo.
È una serata come tante, in quel di Brescia, una di quelle fredde giornate invernali di febbraio da trascorrere in casa sul divano o davanti al camino. C’è, però, chi è indifferente al clima e se ne scodinzola tutto contento per le vie del centro. Non è certo un cane che passa inosservato. Oltre a essere un bell’esemplare di Grand Basset Griffon Vendéen, razza canina di origine francese poco diffusa in Italia, è anche il fidato cane, o come dice lei, scherzando, “il finanziatore” di Cristina Fogazzi, meglio conosciuta come “l’Estetista Cinica”, una donna che rappresenta una delle nuove realtà imprenditoriali italiane di maggior successo e che nel corso degli anni ha saputo affermarsi nel mercato italiano del beauty.
Qual è il filo conduttore tra Cristina Fogazzi, il suo simpatico cane Otto e il sottoscritto Francesco Cian, medico veterinario specializzato in patologia degli animali domestici, che vive e lavora nel Regno Unito? Si chiama Ibd (Inflammatory Bowel Disease). Ho, infatti, subito risposto all’appello di Cristina lanciato nel dicembre 2017 dalla sua frequentatissima pagina Instagram per capire cosa stesse succedendo al suo povero Otto, da settimane abbattuto e con continui episodi di diarrea. Oggi Otto sta bene ed è stabile. Sta seguendo un attento regime alimentare ed è regolarmente monitorato per escludere episodi di recidiva. Cerchiamo ora di capire insieme cos’e L’Ibd, come viene diagnosticata e come si cura, anche per sensibilizzare i lettori di Quattro Zampe sull’argomento e informando tutti quei proprietari che hanno un cane affetto da questa patologia che, una volta diagnosticata, richiede cure veterinarie e una rigorosa dieta alimentare.
Cos’e l’Ibd e come si presenta
L’Ibd è una malattia infiammatoria intestinale comunemente associata a vomito e diarrea cronica. Le cause di questa patologia non sono ben definite e pertanto si parla di condizione su base “idiopatica”. Tuttavia, sembra che si tratti di una condizione multifattoriale le cui cause comprendono una possibile predisposizione genetica, un’alterazione della microflora intestinale e fattori dietetici, vista la risposta clinica alla dieta a eliminazione o “ipoallergenica” osservabile in molti soggetti. I segni clinici sono piuttosto vaghi e comprendono episodi di vomito, diarrea cronica, dimagrimento e, nei casi più gravi, anche la comparsa di edemi e raccolte di fluidi nelle cavità interne del corpo (ascite), queste ultime conseguenti all’incapacità dell’intestino di assorbire le proteine, in particolare, le albumine.
Come si ottiene una diagnosi di Ibd?
Una diagnosi presuntiva di Ibd richiede il consulto con un veterinario e si basa sull’esclusione delle più comuni cause conosciute di diarrea, vomito e dimagrimento, tra le quali ricordiamo le parassitosi intestinali, alcune malattie endocrine, l’insufficienza pancreatica e i tumori dell’apparato gastroenterico. Molte di queste cause possono essere escluse mediante un’attenta visita clinica, un esame delle feci e un esame emato-biochimico del sangue. La conferma diagnostica definitiva è possibile mediante un iter più lungo (al quale anche Otto è stato sottoposto) e che comprende un esame ecografico ed endoscopico del tratto gastrointestinale associato al prelievo di biopsie multiple di frammenti di mucosa intestinale anomala. Sarà, poi, un patologo veterinario a esaminare al microscopio il tessuto ottenuto e, sulla base della presenza di cellule infiammatorie nella mucosa intestinale, a confermare un’eventuale diagnosi di Ibd.
Come si gestisce un cane con Ibd?
Il trattamento dell’Ibd richiede una sinergia perfetta tra il veterinario, responsabile di prescrivere la terapia più corretta e modulata per il paziente, e il proprietario che è responsabile di far seguire al proprio cane uno stretto regime alimentare e deve essere molto costante nel trattamento.
- Trattamento nutrizionale: la somministrazione di una dieta contenente una fonte proteica singola, nuova (alla quale l’animale non sia stato precedentemente esposto) e altamente digeribile è spesso consigliata nel trattamento dell’Ibd. Per questo motivo si ricorre spesso a fonti proteiche “esotiche” come la carne di canguro, struzzo, coniglio o cervo. Cani affetti da Ibd possono, inoltre, trarre beneficio da specifiche diete commerciali contenenti fonti proteiche idrolizzate, a basso peso molecolare che hanno una minore probabilità di stimolare il sistema immunitario e di causare infiammazione locale. Aumentare l’apporto di fibre solubili e ridurre quello di grassi è spesso consigliato.
- Trattamento farmacologico: la maggior parte dei cani affetti da Ibd, da moderata a grave, necessita di una terapia farmacologica in associazione al trattamento nutrizionale, a base di corticosteroidi, immunosoppressori, antibiotici e probiotici. È importante sottolineare che la terapia dell’Ibd deve essere adattata e modulata nel tempo in base alla risposta di ciascun paziente e deve essere intrapresa sotto stretto controllo veterinario.
Info:
Cristina Fogazzi L’estetista cinica
Francesco Cian – medico veterinario specializzato in patologia clinica veterinaria – Batt Laboratories, Coventry, Regno Unito
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