Ruth, cane randagio massacrato muore tra atroci sofferenze
Terribile questa notizia: Per chi non lo sapesse l’uomo è un animale che si sfama di altri animali e li uccide. Il fatto è che, diventato civilizzato, si è dato delle leggi per regolamentare queste cose.
L’uccisione di animale è un reato penale.
L’articolo 544-bis indica che: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”.
Ecco però che l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) segnala l’ennesimo orribile animalicidio: quello di Ruth, una giovane randagia di Partinico (Palermo).
Quanta ignoranza e rabbia abitassero il suo aguzzino non ci è dato misurare. Sappiamo però cos’ha fatto a Ruth. Le ha legato le zampe e spezzato la schiena a colpi di vanga. Infine l’ha cosparsa di benzina. Proprio quando si apprestava a bruciarla viva, è stato scoperto da un passante.
Come vi chiederete? Il passante aveva sentito al di là della ringhiera le urla strazianti di Ruth. Chiamati i soccorsi, Ruth è stata trasportata d’urgenza in clinica dov’è morta tra atroci dolori. Perché come noi gli animali soffrono e non meritano di morire con la schiena spezzata e nemmeno bruciati vivi. In memoria di Ruth, in modo che l’animalicidio non passi sempre impunito, L’OIPA sta predisponendo una denuncia per uccisione di animale.
L’organizzazione è pronta a combattere questa battaglia di giustizia con tutti i mezzi necessari. Perché alla fine si tratta di molto di più di un animale che ne uccide brutalmente un altro più debole: si tratta di un sistema incivile di violenza tollerata. “Prendere a zappate un cane” dichiarano i volontari dell’OIPA, “legargli le zampe e pensare di dargli fuoco non è compatibile con una società civile, è simbolo di una pericolosità sociale e costituisce una minaccia per ogni essere vivente, umani compresi.”
Ogni giorno, quanti cani sono ammazzati a bastonate?
Foto dal sito web di Oipa Italia Onlus
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