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Totò e l’amore per i cani

di Redazione Quattrozampe

toto cani

Antonio de Curtis era un vero amante degli animali, in particolar modo dei cani. L’ospizio dei trovatelli, il canile costruito nel 1965 nei pressi di Roma e che ospita oggi circa 220 cani, è stato costruito proprio su sua richiesta.

Totò ha sempre cercato di fare il possibile per proteggere i pelosi dai pericoli della strada. Sin da piccolo, era pronto ad affrontare gli scugnizzi peggiori pur di difendere i cuccioli randagi dalle loro violenze.

Nel ’56 l’attore fece curare il meticcio Mosè, un cagnolino randagio investito da un’auto, facendogli costruire una protesi con delle rotelline per sostituire le zampe posteriori.

Nell’ultimo periodo della sua vita il principe De Curtis tenne con sé un cane lupo e un barboncino, un pappagallo e un gatto. In Animali pazzi e nella commedia Sarchiapone, così come in altri noti film dell’artista, gli animali giocavano un ruolo di prim’ordine.

In un’intervista ad Oriana Fallaci, Totò dichiarò: “Un cane vale più di un cristiano (..) il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo”

i cani di totò

La poesia dedicata a Dick

Totò dedicò una poesia al suo amato Pastore Alsaziano:

Tengo ‘nu cane ch’è fenomenale,

se chiama “Dick”, ‘o voglio bene assaie.

Si perdere l’avesse? Nun sia maie!

Per me sarebbe un lutto nazionale.

 

L’aggio crisciuto comm’a’nu guaglione,

cu zucchero, biscotte e papparelle;

ll’aggio tirato su cu ‘e mmullechelle

e ll’aggio dato buona educazione.

 

Gnorsì, mo è gruosso. E’ quasi giuvinotto.

Capisce tutto…lle manca ‘a parola.

È cane ‘e razza, tene bbona scola,

è lupo alsaziano, è polizziotto. (…)

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