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Vivere con un cane ai confini dell’oceano

di Redazione Quattrozampe

Vivere con un cane

 

Una storia meravigliosa: vivere con un cane su un’isola in mezzo al mare, con solo il sole e le onde e gli occhi dolci della tua compagna. Una vita meravigliosa e questa è la sua storia…

Susete e Nataxa alla fine del mondo

Isole Azzorre, ore 7.30 di mattina di un giorno della settimana. Susete s’incammina come di consueto lungo il corridoio disseminato di animali di peluche. Accanto a lei c’è Nataxa, una cagnolina color crema che l’accompagna fino ai piedi di un’antica scala a chiocciola, dove resterà ad attendere la donna. Il luogo dove sta salendo è uno dei pochi in cui non può seguirla. I numerosi gradini si fanno, infatti, sempre più ripidi man mano che Susete raggiunge la cupola dell’edificio. Dall’alto del faro risalente al 1901 la vista spazia dal blu intenso dell’oceano Atlantico, al verde lussureggiante delle dolci colline sulle quali pascolano, pacifiche, le mucche. Poi Susete si mette in punta di piedi, per appendere una per una le tende che serviranno a proteggere dai raggi del sole le sensibili lenti del faro.

Vivere con un cane

Professione guardiana del faro

Susete Melo ha una professione rara, soprattutto per una donna: lavora come guardiana di un faro alle Azzorre e questo le ha permesso di vivere con un cane un’incredibile storia di dedizione e affetto incontrastato. Susete nasce quarantuno anni fa a Santa Maria, l’isola più meridionale dell’arcipelago, a 1369 chilometri dalla terraferma europea. Qui vivono meno di seimila abitanti, tutti si conoscono e si aiutano a vicenda in caso di necessità. Susete vi trascorre un’infanzia felice insieme alle sue tre sorelle. Il padre, in mancanza di figli maschi, insegna alle ragazze anche i lavori manuali. Susete lo accompagna dovunque lui lavori – alla vigna, ai pascoli con le mucche e anche a pescare, nelle vicinanze del faro di Gonçalo Velho, situato al margine sudorientale dell’isola. “Da bambina mi pareva un edificio avvolto nel mistero, un luogo da sogno – racconta la simpatica guardiana – lo osservavo per ore dalla riva del mare”. All’epoca, non la sfiorava neppure l’idea di poterci lavorare, un giorno. Da sempre la professione era riservata esclusivamente agli uomini. La famiglia Melo vive insieme a cani e gatti, tiene capre, galline, mucche e una cavalla. La giovane Susete dedica molta attenzione agli animali tutti “suoi”: dei pesciolini di acqua dolce che tiene in un acquario. Le ragazze crescono libere di decidere sulla propria vita e Susete, non trovando lavoro a Santa Maria, si trasferisce sull’isola principale di São Miguel.

L’incontro con la cagnolina nataxa

Ed è qui che nel 2003 s’incrociano le vite di Susete e Nataxa. La giovane donna lavora ormai da tre anni come guardia forestale. Il lavoro procede bene.

Pur essendo l’unica donna fra colleghi uomini è perfettamente integrata. I giorni trascorrono sempre all’aperto, nella Riserva naturale del Nordeste. La giovane donna adora la natura e i boschi, ma col passare del tempo sente crescere un disagio interiore: si rende conto di essere più portata per una vita sedentaria e di provare una forte nostalgia del mare. Nel mese di marzo viene a sapere di una cucciolata.

“Una donna aveva sei o sette cuccioli di appena tre settimane”, racconta Susete, “e voleva sbarazzarsene al più presto. Mi ha quasi “imposto” Nataxa, l’unica femmina. Qui le cagne sono poco apprezzate. Dovetti allattarla con il biberon, tanto era piccola. La notte notte dormiva in una piccola cesta accanto al mio letto e piangeva tanto”. ”.

Vivere con un cane

Finalmente arriva la promozione

Ora, con Nataxa come nuova compagna della sua vita, il desiderio di un cambiamento diviene ancor più impellente. Susete decide di presentarsi alla Capitaneria di porto di Ponta Delgada, la capitale delle Azzorre, per candidarsi a un concorso per guardiani di fari. Le rispondono che vi possono partecipare solo uomini, suggerendole, però, di riprovare alla prossima occasione, non si sa mai … Detto fatto! Nel 2004 si candida di nuovo, stavolta sono ammesse anche le donne e le uniche candidate femminili a superare le prove d’esame, saranno proprio tre ragazze azzorriane, fra cui Susete. Fino ad oggi sono le tre uniche donne a lavorare come guardiane di fari in tutto il Portogallo.

“Da allora Nataxa ed io abbiamo trascorso giorno e notte insieme”, racconta raggiante. Partono insieme per il Portogallo, dove Susete frequenterà il corso di sei mesi per diventare guardiana di un faro a tutti gli effetti. La cagnolina la segue ovunque.

Mentre la giovane donna apprende le nozioni necessarie di meteorologia, elettricità, meccanica e tanto altro ancora, Nataxa attende paziente ai suoi piedi.

Vivere con un cane in riva al mare

Il primo faro in cui Susete presterà servizio per tre anni, sarà proprio quello della sua isola natia. “Mentre ero di servizio, Nataxa era libera di trascorrere le sue giornate come voleva. Quando faceva bel tempo era spesso fuori. Non appena mi perdeva di vista per un po’, veniva a cercarmi e a darmi un bacino.

Poi se ne tornava in una delle sue cuccette”. La notte, a volte, quando Susete non era di turno, se ne andava con Nataxa in riva al mare, laddove suo padre pescava quando era bambina.

Alla vista del faro illuminato provava una piacevole sensazione di conforto.

Poi le due si trasferiscono nuovamente sull’isola di São Miguel, dove per sette anni vivranno nell’edificio del faro di Arnel. È il più antico delle Azzore (1866), costruito su un promontorio a picco sull’oceano, laddove l’isola vede sorgere il sole.

“Lì, soprattutto in inverno, Nataxa ed io restavamo spesso incantate, ma anche intimorite dalla forza del mare. Quando è in tempesta sprigiona un fascino magnifico, seppur inquietante. L’impatto delle onde sulle rocce e i forti venti facevano vibrare le porte e le finestre. Ce ne stavamo abbracciate a osservare le forze della natura”. Spesso erano anche in tre, visto che Susete in quegli anni si era innamorata del suo attuale marito Erik, una guardia forestale.

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Tutti al Farol da ferraria

Da oltre due anni Susete presta servizio al Farol da Ferraria, il faro situato esattamente all’estremo opposto dell’isola di São Miguel. Vive con altri due colleghi e le loro famiglie nel grande edificio. Si avvicendano con turni di ventiquattro ore. Le giornate in comune iniziano con la riunione alle nove della mattina, in cui i tre guardiani programmano i lavori quotidiani da svolgere. In un registro vengono riportati meticolosamente molti dati, dalla situazione meteo del giorno, alle persone che prestano servizio, ai lavori svolti, alle eventuali avarie, al numero di turisti in visita ecc. La cagnolina Nataxa conosce da sempre quest’abitudine e si stende regolarmente vicino alla scrivania, gettando ogni tanto un’occhiatina alla sua amica. I lavori di manutenzione sono all’ordine del giorno: dal controllo accurato del vecchio generatore, che in caso di emergenza deve fornire la corrente ai macchinari moderni, alla frequente verniciatura delle mura dell’intero edificio esposto alla salsedine. Anche il terreno intorno al faro necessita di una cura costante, così come gli spazi all’interno dell’antico faro. Sono attività alle quali si dedicano tutti e tre i guardiani. “Fra i lavori più impegnativi e anche un po’ pericolosi”, racconta con una nota di orgoglio, “c’è la verniciatura della cupola ed anche la sostituzione delle grandi vetrate della cupola”. Tutto ciò fa parte della vita quotidiana di Susete, che ama affrontare qualsiasi sfida.

La cagnolina segue tutto con interesse

I lavori casalinghi sono seguiti con particolare interesse dalla cagnolina. Non appena, ad esempio, sente tirar fuori i panni dalla lavatrice, corre alla porta per accompagnare Susete a stenderli. Lì in giardino seguirà poi l’immancabile corsetta per giocare e una sbirciatina oltre il recinto, dove c’è già il cane dei vicini pronto per un saluto. Il tempo libero è dedicato alle passeggiate in riva al mare con Nataxa e ai lavori manuali, stavolta più “femminili”: Susete adora lavorare a maglia, ricamare e cucire (patchwork e quilting). Ha imparato tutto da sola, anche osservando minuziosamente i video su YouTube. Un’altra sua passione è il pianoforte. Erik gliene ha regalato uno piccolo col quale si sta esercitando da qualche anno. Anche Nataxa sembra seguire i suoi progressi con attenzione: non appena Susete si siede al pianoforte, ecco che la cagnolina si stende comodamente nella cuccetta ai piedi dello strumento. Ogni tanto, quando la sua amica sbaglia qualche nota al pianoforte, il corpicino si scuote un po’, come ad assecondare l’errore. Anche la lettura, al più tardi prima di addormentarsi, è fra le passioni della guardiana del faro. Susete adora gli scrittori russi e le storie che sembrano non finire mai. I libri più voluminosi sono pieni zeppi di quadrifogli, che Erik raccoglie per la moglie e mette a seccare fra le pagine.

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Nataxa fa la guardia del corpo

Un appuntamento settimanale che la simpatica donna attende con impazienza ricorre il mercoledì pomeriggio, quando il faro è aperto al pubblico. Nataxa trascorre questo pomeriggio in uno degli spazi non accessibili ai visitatori: la cagnolina, infatti, si trasforma in una vera e propria guardia del corpo a quattro zampe non appena qualcuno si avvicina troppo alla sua “padrona”! Susete, intanto, ascolta le storie di luoghi lontani raccontate dai visitatori. A proposito di viaggi: lei e il marito ne sognerebbero tanto uno in crociera, ma non potendo goderselo con Nataxa, hanno accantonato questo desiderio, preferendo mezzi di trasporto e destinazioni dove possano stare sempre insieme.

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Paradiso terrestre

Negli ultimi trent’anni il numero dei guardiani dei fari è diminuito di un terzo. Questo dipende dall’automazione degli impianti e dai moderni sistemi di navigazione, ma anche dalla posizione spesso isolata dei fari, che non si confà a tutte le famiglie. Il lavoro di un guardiano resta, comunque, essenziale: la luce dei fari continua a restare indispensabile, ad esempio, per i pescatori o per le imbarcazioni più piccole. L’illuminazione dev’essere garantita senza interruzioni per tutta la notte. All’ora del tramonto Susete risale sulla cupola per togliere le tende e accendere il faro. Poi segue un’ultima passeggiatina con Nataxa prima di andare a letto. Lo sguardo della donna si posa nuovamente sul mare e sul cielo, che ora si tinge di mille colori. Susete è felice e grata per la sua vita: “Se esiste un paradiso, me l’immagino così: come questo luogo in cui vivo, il mio mondo, accanto a mio marito e a Nataxa”.

 

 

testo e foto di Rachele Z. Cecchini

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