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L’EDITORIALE
Meglio le mascherine chiare
Secondo la scienza, il legame tra l’uomo e il cane è talmente profondo che quest’ultimo ha addirittura modificato la muscolatura facciale per farsi capire meglio da noi. I cani ci osservano attentamente, ci studiano, interpretano i nostri movimenti. E vogliono fare di tutto pur di comunicare con noi. Ma nell’era del Covid-19 che impone la mascherina siamo tutti cambiati: il nostro volto è coperto e se indossiamo pure gli occhiali da sole il nostro viso diventa quasi sconosciuto ai nostri amici pelosi. Nella sezione comportamento approfondiamo questo tema che ci sta molto a cuore: evitiamo, almeno, di indossare le mascherine scure e, se possiamo, anche di portare gli occhiali a specchio perché non sono graditi dal nostro cane. Accecati dall’eccessivo antropocentrismo, troppe volte non ci rendiamo conto che non sono loro a non comprenderci, ma siamo noi a non essere in grado di capirli e siamo sempre noi a fare tanti gravi errori nei loro confronti. Dal cane al gatto che mal sopporta la presenza del cetriolo: in realtà, Micio non ha paura di questo ortaggio, bensì dell’ignoto, è tutto spiegato nel servizio dedicato. Ed è sbagliato divertirsi a spaventare il nostro felino domestico con oggetti “non ben identificati” come il cetriolo. Anche questo è un grave errore da parte nostra, indice di poca sensibilità e di grande irresponsabilità. Per fortuna non facciamo solo errori, ma anche tante cose buone. Come raccontiamo nella storia di Akille, il Bracco Ungherese guarito inaspettatamente dalla Sindrome del cucciolo nuotatore, malattia che non dà scampo, ma combattuta e vinta grazie all’amore della sua “mamma adottiva” e dei suoi fratelli. Oppure, come nel caso del gattino Chicco che è stato trovato in provincia di Rieti e poi adottato a Milano, salvato grazie ai bambini Matilde, Matteo e Giada. Storie di vita, ma anche tanti consigli pratici, come quelli del famoso maratoneta Giorgio Garello che, lasciata la corsa, spiega come andare alla scoperta dei sentieri di montagna con l’aiuto dei suoi due Border Collie. Dulcis in fundo: l’intervista a Dino Muto, presidente Enci, che illustra come, soprattutto negli ultimi anni, a questo ente nazionale stiano a cuore anche tanti progetti innovativi sulla tutela del cane e sulla sua valorizzazione nella società, sull’ambiente e persino sulla difesa della fauna selvatica a rischio di estinzione: chapeau.
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