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Il supercanile nella Val di Susa
La vita è imprevedibile e riserva tante incognite. Capita così che un’attraente ballerina alta la “bellezza” di un metro e ottantacinque, con un cuore altrettanto grande, senza figli, né parenti, desidera lasciare la sua eredità al compagno affinché costituisca una fondazione per aiutare gli animali in difficoltà. Ma lui si ammala improvvisamente di leucemia e muore e lei si trova di nuovo a fare i conti con le incognite della vita. Delegherà un notaio, già presidente dell’Enpa, per liquidare i suoi beni, una volta lasciato questo mondo, che ricaverà oltre mezzo milione di euro. Una cifra benedetta per far partire il supercanile della Val di Susa che fa capo a ben trentanove comuni che, tutti insieme, hanno stanziato altrettanti soldi per raggiungere la somma necessaria. Malgrado le lungaggini burocratiche questa storia dimostra che quando c’è sinergia tra pubblico e privato le cose vanno per il verso giusto. I comuni della Val di Susa hanno saputo coordinarsi per un bene comune, gli animali del territorio, permettendo la realizzazione di una struttura che sarà un polo multifunzionale con la supervisione dell’Enpa, cui è stata affidata la gestione. L’inaugurazione è stata una grande festa e noi non potevamo mancare per documentare questa incredibile storia che ci ha subito affascinati.
Dai cani sfortunati a quelli dell’11 settembre, che abbiamo voluto ricordare a sedici anni dal drammatico attentato alle Torri Gemelle, negli States. Instancabili quattro zampe che hanno dato la vita per ritrovare la metà delle tremila vittime, permettendo ai loro cari, almeno, di deporre un fiore sulla tomba. Cani incredibili che purtroppo hanno avuto un’aspettativa di vita molto più breve a causa di quei fumi tossici che hanno dovuto respirare nella disperata ricerca dell’impossibile. Dai cani eroi ai gatti star, come Martin che da randagio è riuscito a conquistare un intero dipartimento della Polizia di New York City. Ma il continente americano ci regala un’altra storia d’amore che Quattro Zampe è andata a documentare in prima persona: quella di Reinhard Muhlenfeld che in Alberta, uno Stato del Canada, inizia nel 1985 ad occuparsi di cibo per animali e oggi, grazie al figlio, diffonde una rivoluzione culturale tramite la Champion Petfoods.
Tanti altri i contenuti di questo mese, dal Bassottino salvato dall’associazione onlus Cuor di Pelo al linguaggio della coda dei cani, così fondamentale per rafforzare la relazione uomo-animale; da Pioggia, la cavalla Master Trainer che fa pet therapy, al mondiale di obedience che abbiamo vinto grazie a Valentina Balli, e poi le razze Dogue de Bordeaux e Dogo Argentino per il cane, Ragdoll e Peterbald per il gatto.
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