Istinto predatorio: la molla del felino
L’istinto è il motore che fa agire i nostri amici, e i gatti sono e rimangono predatori. Sono belli, teneri, ci ispirano affetto ma dobbiamo ricordarci della loro natura e cercare di dar loro stimoli che possano far prosperare ciò che li spinge: la loro motivazione.
Stimoliamoli se vogliamo loro bene
Il benessere del gatto non sempre viene preso in sufficiente considerazione, nell’idea errata che il nostro piccolo amico abbia bisogno solo di una casa confortevole e di deliziosi bocconcini. In realtà il micio ha un’intelligenza molto vivida che chiede di essere stimolata e gratificata: in altre parole esiste anche un languore mentale che necessita di essere alimentato e appagato, altrimenti rischiamo di far cadere il quattro zampe in uno stato depressivo. Come noi uomini abbiamo bisogno di tener occupata la mente e di allenarla nonché di dar seguito alle nostre motivazioni, come esplorare o raccogliere – e per questo cerchiamo gratificazioni nello shopping o nelle collezioni – allo stesso modo il gatto ha bisogno di esprimere le sue tendenze e i suoi interessi.
Istinto, ossia motivazione
Purtroppo non sempre le persone conoscono le motivazioni dei loro beniamini e senza volere li condannano a una vita noiosa e senza sale. In fondo nelle case rurali i gatti vivevano più in linea con la loro natura proprio perché nella quotidianità potevano esercitare le loro doti. Ecco, allora, che a questo punto una domanda è d’obbligo: quali sono le motivazioni dei nostri piccoli felini? In genere la parola “motivazione” viene utilizzata come sinonimo di motivo, in realtà questo può portare a pericolosi fraintendimenti e gli etologi lo sanno bene.
Ti prenderò, pallina!
Possiamo infatti ritenere che il comportamento predatorio del gatto su una pallina sia da attribuire a quest’ultima, ovvero che la pallina sia la motivazione dell’atteggiamento del gatto. In realtà secondo i dettami dell’etologia la motivazione è la disposizione predatoria che il gatto possiede come sua inclinazione naturale ed è proprio questa disposizione a rendere la pallina un target su cui orientare la propria inclinazione. La pallina diventa cioè un motivo di espressione predatoria, perché il gatto già possiede questa inclinazione a correre dietro a tutto ciò che si muove, ovvero perché possiede la motivazione predatoria che costituisce il suo istinto. Anche di questo abbiamo parlato nel numero di febbraio, in un articolo di Roberto Marchesini, direttore del SIUA.
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