Curare la displasia dell’anca con l’omeopatia
Ettore, un simpaticissimo Bovaro del Bernese che abbiamo iniziato a curare da quando aveva sette mesi, era affetto da una grave displasia dell’anca di grado E, bilaterale e con grossi problemi di deambulazione. La proprietaria, una veterinaria di Roma, è venuta a conoscenza delle nostre terapie.
Appena conosciuto, il nostro eroe, che ha anche frequentato il corso della Scuola italiana cani salvataggio Tirreno, appare un soggetto tanto affettuoso quanto fifone. Sempre incollato alla sua compagna umana, che segue anche in ambulatorio durante le ore di visita e dove si comporta da vero padrone di casa, con stile, affabile e tollerante con i pazienti e i loro proprietari. Comprensivo ed empatico, quando la sua padrona non sta bene si siede di fianco a lei e ci rimane, accudendola.
Vuole giocare con i gatti di casa che poi regolarmente lo pestano, ma testardo non demorde. Sottoposto a terapia omeopatica unicista è diventato più brioso e attivo di prima, invita al gioco cercando di saltare addosso. Durante la cura, la proprietaria ci riferisce che il miglioramento è progressivo e costante e sembra proprio che Ettore stia sempre meglio. La vitalità è notevolmente incrementata, il paziente sembra rinato.
L’aspetto è più maturo e consapevole, ma sempre estremamente disponibile e giocherellone, vuole giocare e salta per provocare la proprietaria. Corre sul parquet e arriva in scivolata con derapata per fermarsi. Con il passar del tempo Ettore va ulteriormente meglio, riesce anche a fare le feste mettendo le zampe addosso, rendendo precario l’equilibrio dell’oggetto delle sue attenzioni, corre tranquillamente senza grosse difficoltà. Al parco si affatica solo dopo aver corso per almeno un’ora. Ha preso l’abitudine di stirarsi con tutte e quattro le zampe, allungandosi alternativamente, ora in avanti ora indietro con aria soddisfatta.
In montagna ha corso saltato e giocato senza problemi nella neve: era proprio nel suo ambiente. Sale anche per un’ora senza problemi e in discesa corre e va avanti e indietro in scioltezza. Trascorsi due anni di terapia, Ettore continua a stare bene, assume il rimedio omeopatico solo quando è necessario per eccessivo affaticamento o in corrispondenza di grande umidità atmosferica. Purtroppo oggi Ettore non c’è più, ma grazie all’omeopatia ha potuto condurre un’ottima qualità di vita.
di Mauro Dodesini
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