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Zoppia da infiammazione

di Redazione Quattrozampe

Westy-con-zoppia

Una zoppia da infiammazione non è sempre semplice da risolvere e a volte farmaci ad applicazione locale possono non bastare. Ecco il caso della nostra amica Stefania e del suo westy alle prese con una zoppia che sembra non voler passare.

Buongiorno Dottore, da un mese circa, quando eravamo in montagna, il mio westy di 3 anni e mezzo ogni zoppicava dalla zampa anteriore sinistra, soprattutto quando saltava giù dal letto o cercava di venir fuori da posti in cui si trovava raggomitolato per qualche ora (ogni tanto va sotto la poltrona). Dopo pochi passi il problema passava. Siccome il problema continuava, tornati a Milano, siamo andati dal veterinario che guardando tra i polpastrelli e togliendogli con una macchinetta il tanto pelo è riuscito a far uscire 2 spighe che chissà da quanto tempo erano nella zampa. Guardando tra tutti i polpastrelli c’era tanta infiammazione ma non infezione e così per 5 giorni ha preso il Rimadyl. Ha provato anche a muovere la gamba del cane, lui non si è lamentato e palpandola il veterinario non ha avvertito niente di strano. Adesso alla seconda visita, siccome questo sintomo della zoppia continua, ha verificato che tra i polpastrelli c’è ancora un po’ di infiammazione ma è sufficiente mettergli della crema dopo ogni passeggiata. Abbiamo messo al westy, quando non possiamo sorvegliarlo, anche il collare elisabettiano visto che ogni tanto cerca di leccarsi la zampa. Gli ho fatto presente di nuovo il problema, allora ha fatto camminare il cane in strada e, secondo lui, il cane camminava bene. A questo punto non so più cosa pensare…se la zoppia è dovuta al fatto che correndo o saltando ha fatto qualche mossa strana e ci vuol tempo perché passi o se è collegata all’infiammazione.

La ringrazio molto e spero possa darmi qualche indicazione in più

Stefania e Tobis

E’ sempre molto difficile giudicare una zoppia senza vederla, tuttavia posso dirle che una infiammazione “importante” della cute del piede e/o dei polpastrelli è più che sufficiente a spiegare il fenomeno.

Se non sono risolutivi i farmaci applicati localmente si può pensare anche ad una terapia più profonda, con somministrazione orale e/o parenterale.

Cordiali saluti.

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