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A scuola con Fido: l’educazione del cane

di Valentina Maggio

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Imparare a capire e interpretare il linguaggio del cane è la base di partenza per instaurare un buon rapporto. Non sempre i proprietari riescono in questo intento e la convivenza spesso diventa un problema. Ecco perché molte famiglie si rivolgono a figure professionali che li aiutino a costruire un rapporto sano ed equilibrato col proprio amico, in modo che possano portarlo ovunque senza la paura che si allontani eccessivamente, che non torni al richiamo oppure che combini guai.

Perchè è importante conoscere il carattere del cane?

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Il carattere del cane è una vera e propria fusione tra le doti naturali innate e l’insieme delle esperienze dell’apprendimento legato sia a fattori ambientali che all’interazione con l’uomo.

Le doti naturali sono presenti in tutti i cani e sono trasmesse ai discendenti come elementi del bagaglio generico e non possono essere insegnate al cane. Il carattere è paragonabile a un grosso puzzle diviso in tante doti che sono collegate tra loro e non possono essere scisse. Attualmente vengono identificate nove doti naturali: temperamento, tempra, docilità, socialità, vigilanza, aggressività, combattività, possessività e curiosità. La conoscenza di queste doti nel cane sarà utile agli allevatori per avere uno strumento in più da utilizzare nella selezione dei riproduttori (mettendo in riproduzione solo i soggetti con un giusto bagaglio di doti innate) e agli educatori per adottare il giusto approccio nel training dei soggetti con cui si troveranno a lavorare.

Il gioco è una palestra di vita per il cane

L’attività ludica rappresenta una tappa fondamentale nella vita del cane ed è anche un mezzo per essere in perfetta sintonia con lui, mantenendo un alto e costante interesse, sviluppando così una buona relazione tra cane e padrone. Attraverso il gioco il legame col proprietario si fortifica, in quanto un padrone che gioca col suo cane è amato e interessante, per cui il cane comprenderà che vale la pena seguirlo e ascoltarlo anche fuori dal contesto di gioco. Il gioco rappresenta anche un modo per educare l’amico peloso e per comprendere il suo linguaggio. In pratica è una palestra di vita per il cucciolo, in quanto esprime in modo innocuo comportamenti innati come, ad esempio, cacciare. Grazie al gioco i cuccioli imparano a stare insieme, a riconoscere i propri limiti e le proprie capacità.

A quale età iniziare?

Bisogna distinguere la fase di educazione di un cucciolo da quella di addestramento all’attività ludico sportiva. Per un cucciolo l’età migliore per iniziare l’educazione sarà sicuramente dagli 80 giorni in avanti, dato che apprende molto velocemente e il suo comportamento può essere modellato stabilendo delle regole  utili a formare il carattere più equilibrato. L’avvicinamento di un cane ad attività sportive, invece, deve avvenire in modo graduale e non prima dei 6 mesi di età, in quanto l’apparato scheletrico è ancora in piena fase di sviluppo.

Superati i sei mesi si può testare il cane verso uno sport, verificandone l’attitudine.

Lo sforzo fisico deve essere controllato e mai troppo intenso affinché non si comprometta la regolare crescita di muscoli e ossa che non si completa prima dell’anno di età.

A cosa servono le puppy class?

Le puppy class sono rivolte a cuccioli dai 2 ai 6 mesi di età, considerando le attitudini naturali, caratteriali e secondo teorie scientifiche dell’apprendimento del cane. Sono ideate per loro per fare in modo che possano fare il maggior numero di esperienze possibili all’interno di un ambiente sano, sicuro e positivo sotto la supervisione di educatori esperti. Le prime fasi di vita sono cruciali per il cucciolo, specie per la formazione del carattere e per rapportarsi nel modo corretto con l’ambiente che lo circonda. Durante le puppy class potrà vivere tantissime esperienze, come lo stare a contatto con altri cuccioli della sua età, con cani adulti equilibrati e con diversi oggetti, ambienti, situazioni e persone. Così formerà il carattere e crescerà in modo equilibrato, con un minor rischio di sviluppare comportamenti anomali in età adulta.

Educazione di base del cane: quando iniziare?

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A partire dai 6 mesi di età si può iniziare l’educazione vera e propria del cane.

L’importante è guidare i proprietari nell’insegnamento degli esercizi di obbedienza di base e lavorare per migliorare la relazione col proprio cane, raggiungendo un controllo ottimale sullo stesso. Altro obiettivo è stimolare il cane dal punto di vista mentale, con benefici notevoli sul suo comportamento, attraverso attività cognitive e di attivazione mentale. Il corso mira a fornire al proprietario gli strumenti per una perfetta gestione del proprio cane e, al cane stesso, abilità e competenze che gli permettano di vivere al meglio con la sua famiglia nella realtà cittadina.

Gli sport per cani: imparare divertendosi

Chi ama divertirsi col proprio cane può scegliere di praticare delle discipline sportive studiate apposta per Fido. Le sue caratteristiche anatomiche lo rendono molto resistente e, quindi, necessita di praticare attività fisica. Questi sport cinofili sono diversi dal gioco fine a sé stesso. Infatti quest’ultimo è un’attività ludica libera dove non esistono regole precise, mentre le discipline sportive sono regolamentate da norme precise e richiedono una certa attenzione. Tali sport nascono, originariamente, come prove di selezione di razza, sia a livello morfologico che caratteriale, ossia programmi per testare le qualità e il patrimonio genetico del cane ai fini dell’allevamento e della riproduzione. Oggi, pur continuando a mantenere alcune finalità zootecniche, divengono momenti importanti per migliorare la relazione in ambito cittadino, dilettantistico e agonistico col proprio cane, senza distinzioni di razza.

I problemi comportamentali del cane: quando rivolgersi a un professionista

Per problema comportamentale si intende un atteggiamento o una serie di atteggiamenti manifestati dal cane che non rientrano nella normale serie delle reazioni a situazioni o a stimoli esterni. Le anomalie comportamentali sono svariate. Il cane attua questi meccanismi eseguendo azioni riflesse, immediate e mediate, e mantenendo un costante stato di allerta. La gestione dei problemi comportamentali uomo-animale spetta al veterinario comportamentalista, che formula una diagnosi e individua il protocollo terapeutico più appropriato. Esiste, infatti, una stretta relazione tra la salute fisica, l’assetto emozionale e cognitivo dell’animale e il suo comportamento.

Approfondimenti:

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