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Educare il cane a non fare i bisogni in casa

di Redazione Quattrozampe

deiezioni-cane

Educare il cane a non fare i bisogni in casa è un problema molto comune. Scopriamo il modo migliore per farlo e gli errori più comuni da evitare.

Gentile Dottoresa,
La mia cucciola è con noi da quasi 2 mesi… Ha 3 mesi e si chiama Gioia, è una Cavalier King Charles Spaniel.
Non ha ancora imparato a fare tutte i suoi bisognini sul pannolino… eppure noi da quando è arrivata abbiamo cercato di insegnarglielo, lodandola quando la faceva nel punto giusto e punendola quando mancava il bersaglio!
La situazione sembrava svilupparsi positivamente perchè appena annusava per terra noi correvamo in bagno e lei faceva…INVECE ORA SI RIFIUTA DI FARE E APPENA USCIAMO LEI FA…
Siamo disperati…abbiamo anche tentato qualche uscita giù ma…peggio di andar di notte…
COME POSSIAMO RISOLVERE IL PROBLEMA??
p.s. Quando la fa per terra le diamo una botta sul sedere mentre le facciamo odorare e poi la portiamo sul pannolino!

Alessia Rinaldi

Cara Alessia,
il fatto che la tua Gioia trattiene i suoi bisogni e li fa solo in vostra assenza è dovuto al fatto che, sistematicamente, la
sculacciate, la mettete ad annusare i suoi bisogni e poi la portate sul pannolone.
Segnali più contradditori non li potevate dare e mi spiego meglio: la sculacciata e l’annusare i propri bisogni ha come significato “davanti a me non la fai, se ti becco ti picchio”. Ecco perché, in vostra presenza, la piccola preferisce trattenersi. Per avere maggiori e corrette informazioni su come educare il proprio cane a non sporcare in casa, ti consiglio di leggere l’articolo che segue che ho pubblicato sulla mia rubrica “Il Comportamentalista” (www.enpa.it).

A presto

Segue articolo:

Eliminazioni inappropriate ovvero “lo sporcare in casa” PARTE I – Il cane

I nostri amici a quattrozampe spesso ci “sporcano in casa”, ma questo non per colpa loro: è colpa nostra! Sì, perché i nostri comportamenti danno indicazioni sbagliate. Molto frequentemente si sente dire: “Per non farlo sporcare picchialo con il giornale arrotolato!” oppure (cosa peggiore) “Mettigli il muso sulla pipì, vedrai che la prossima volta ci ripensa due
volte!”. Amici miei non c’è cosa più orripilante: gli animali hanno una loro dignità, cosa che purtroppo dimentichiamo troppo spesso. Si può intervenire con piccoli accorgimenti sia sul cane che sul gatto per estinguere il comportamento delle eliminazioni inappropriate dopo però aver escluso un disturbo organico andando dal nostro veterinario di fiducia.

Il cane all’età di tre mesi è perfettamente in grado di controllare lo sfintere e quindi di gestire i bisogni. Quindi la scorretta abitudine di sporcare in casa è dovuta all’errata educazione, a volte traumatica, o alla marcatura del territorio.

Per quanto riguarda l’errata educazione si è creata una confusione nel cane (soprattutto se cucciolo) da erronee indicazioni del proprietario. Il rimedio è rieducare il cane nei momenti in cui è stimolato ad espellere i propri bisogni (cioè dopo aver dormito, mangiato, bevuto, giocato e rosicchiato). Dopo ognuno di questi eventi va portato fuori per i bisogni
(ma non con altri cani perché tenderebbe a giocare). Spesso tutto ciò non è possibile, però è sufficiente dividere il pasto in 4 porzioni e dare subito dopo l’acqua (senza lasciarla a disposizione, soprattutto di notte, perché è un alto stimolante) e portarlo subito fuori ogni volta.

MAI punirlo o sgridarlo, né pulire in sua presenza.

Per quanto riguarda l’esperienza traumatizzata (es. botta sul muso con giornale) si ha la terribile associazione Cane + Bisogni + Proprietario = Punizione, causa ad esempio del problema della coprofagia. Il rimedio è recuperare la fiducia del nostro amico a quattrozampe complimentandoci con lui e premiandolo ogni volta che fa l’azione giusta.

Se le eliminazioni sono invece marcature, si ha un problema gerarchico che può essere risolto con l’aiuto del comportamentalista. Per questo motivo è importante prestare attenzione al tipo di eliminazione del vostro cane (urine e/o feci molli disseminate, marcature e/o feci ben formate in luoghi ben visibili, urine e/o feci normali); a quando viene attuata l’eliminazione (sempre e solo in assenza del proprietario, saltuariamente in assenza del proprietario, sia in presenza che in assenza del proprietario, in occasioni particolari, quando il proprietario esce di casa); da quanto tempo viene attuata l’eliminazione (da sempre, a partire da un evento particolare, prima o dopo la pubertà) ed infine dove avviene l’eliminazione (disseminata da tutte le parti, in un luogo ben in vista, dove capita). Tutte queste informazioni sono importantissime perché danno dei precisi indizi al comportamentalista per poter diagnosticare la patologia da curare.

 

di Costanza De Palma – www.costanzadepalma.it
Foto di Shutterstock

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