Gatto che soffre d’ansia: molti i motivi
Un gatto che soffre d’ansia dimostra in molti modi questo suo disagio. Il nostro gatto si diverte ad aggredirci? Oppure corre improvvisamente in tutte le direzioni, salta e rimbalza sui mobili del nostro appartamento? Allora, forse, dobbiamo cominciare a preoccuparci.
L’ansia da luogo chiuso
Il gatto che soffre d’ansia e che manifesta questi comportamenti è affetto da “ansia da luogo chiuso“. La patologia si sviluppa per la marcata differenza esistente tra l’ambiente di nascita e di sviluppo e quello in cui andrà a vivere in seguito all’adozione. Il passaggio da un ambiente iperstimolante a uno ipostimolante crea nell’animale questo disagio psicofisico che manifesta comportandosi così. Non dobbiamo annoverare tra le cause solo l’ambiente ipostimolante, ma anche una mancata conoscenza delle sue esigenze. Il nostro gatto, per vivere in serenità, necessita di un buon arricchimento ambientale, e non solo: ha bisogno di tutto il nostro amore. Il gatto che soffre di ansia da luogo chiuso vive uno stato di disagio e la sua energia la indirizza verso immaginarie prede quali caviglie, mani, polpacci. Il felino in natura con un veloce balzo afferra la preda che trattiene con mani e unghie. Allo stesso modo si comporterà con le nostre caviglie. A volte può anche capitare che ci piombi sulla schiena. Generalmente le aggressioni avvengono all’alba o al tramonto. I prescelti sono sempre bambini e anziani, forse perché i primi corrono e i secondi hanno un passo lento e indeciso.
Aggressione per irritazione
Si possono verificare anche evidenti episodi di aggressione per irritazione. In pratica, il gatto non gradisce le nostre carezze e si accanisce a mordere le nostre mani.
Come mai? Forse è stato fatto poco socializzare con gli esseri umani? O forse ciò è avvenuto troppo tardi? Spesso questi soggetti sono affetti dalla cosiddetta “rolling skin syndrome” e dalla colite cronica.
Sintomi nel gatto che soffre d’ansia
Alla visita clinica, in genere, osserviamo lesioni a livello della coda in altre regioni del corpo. Il sonno risulta alterato e così anche il comportamento di marcatura. Lo stato patologico può evolvere in ansia permanente con conseguente inibizione comportamentale e attività di sostituzione (bulimia o leccamento). Cosa fare? Rivolgiamoci immediatamente a un veterinario comportamentalista. Agendo subito, l’esperto ai primi sintomi prescriverà la terapia comportamentale e feromonale. Ma se aspetteremo, per risolvere il problema saremo costretti a usare anche farmaci.
Ansia, cute e alopecia
Anche i nostri amici pelosi possono esprimere un disagio psichico attraverso la cute. L’alopecia psicogena nel gatto e la dermatite da leccamento nel cane ne sono la dimostrazione. L’alopecia psicogena si manifesta con perdita di peli a livello di arti e tronco. Un fattore scatenante sembra sia il cambio d’ambiente.
I gatti sono animali abitudinari, quindi qualsiasi cambiamento può determinare in loro stress e ansia. Gli animali affetti da questa patologia tenderanno a leccarsi continuamente per il forte prurito e alla visita clinica in genere presenteranno alopecia simmetrica nella parte mediale degli arti posteriori.
COME PREVENIRE L’ANSIA
- Abituare gradatamente il cucciolo a restare da solo
- Non lasciarlo solo per troppe ore e se ciò non è possibile, rivolgersi a un dog-sitter
- Quando è solo, fido deve avere sempre a disposizione una ciotola con acqua fresca e diversi giochi (utile il kong) ✓ Radio e televisione accesa a volume basso faranno sentire meno solo il vostro amico fido
di Irene Cassi, medico veterinario comportamentalista
foto da Shutterstock.com
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