Ignorare la loro paura? È sbagliato
Troppo spesso si sente ripetere, anche da tecnici del settore cinofilo, di “ignorare” i cani quando hanno paura, perché altrimenti si rischia di aumentare la paura.
Cerchiamo di non ignorarlo
La paura è un’emozione e le emozioni non si rinforzano, non sono soggette ai principi dello “stimolo- risposta”. Ignorare un cane che ha paura significa solo annullare l’empatia che è alla base della relazione cane-proprietario. Significa costringere il proprietario a comportarsi in modo “innaturale” e, contemporaneamente, significa solo peggiorare lo stato emotivo del cane. Nessuno di noi, in una situazione critica, gradirebbe essere ignorato. Una rassicurazione, una carezza, una distrazione, quando possibile, aiutano i cani a migliorare il loro stato emotivo. Se il cane abbaia quando ha paura di qualcosa e il proprietario interviene rassicurandolo o anche dandogli qualcosa che possa piacergli, non determinerà un peggioramento della componente emotiva. L’unico aspetto che potrebbe essere rinforzato è il comportamento: per esempio, l’abbaio. Ma, dal momento che il comportamento è conseguente allo stato emotivo del soggetto, migliorando la percezione che il cane ha dello stimolo, si modificherà, naturalmente, anche il comportamento.
Non forziamolo
La paura può elicitare un comportamento aggressivo ed è, di conseguenza, molto rischioso costringere un cane ad avvicinarsi allo stimolo che lo spaventa usando, per esempio, un’esca in cibo. In vicinanza dello stimolo il cane si trova in una “zona rossa”, dove lo stress è troppo forte ed è impossibile per il cane apprendere e rilassarsi. L’unica cosa da fare è allontanarsi da quella situazione il più rapidamente possibile.
Quindi, non costringete il cane ad accettare cibo da estranei o ad essere accarezzato se ha paura delle persone, non costringetelo a uscire da un nascondiglio, non prendetelo in braccio se vuole scappare, non impedite al cane l’accesso alle vie di fuga, non esponetelo mai in maniera incontrollata alle cose che lo spaventano.
Quando un cane ha davvero paura, la semplice esposizione agli stimoli non permetterà al quattro zampe di abituarsi, ma potrebbe, al contrario, portare a un peggioramento nel tempo della risposta emotiva.
Divertimento antistress
Tutti i cani hanno bisogno quotidianamente di poter esprimere i comportamenti tipici della loro specie. Più il cane passerà tempo divertendosi, meno potrà annoiarsi e stressarsi. Il gioco, le attività piacevoli trascorse insieme e l’arricchimento ambientale permetteranno di rafforzare la relazione cane-proprietario facendo in modo che il proprietario diventi sempre più un punto di riferimento e, inoltre, permetteranno di ottenere un incremento dei neurotrasmettitori cerebrali associati al benessere riducendo contemporaneamente gli effetti dell’ormone dello stress. Dare al cane pauroso il maggior numero possibile di opportunità di esplorare, correre, rosicchiare, scavare, tirare, giocare e annusare, avrà effetti incredibilmente benefici sulla sicurezza in sé e sulla sua autostima.
Cambiare la risposta emotiva
La parte più tecnica del protocollo prevede il lavoro sulla risposta emotiva del soggetto. L’obiettivo è cambiare la percezione che il cane ha dello stimolo che lo spaventa, facendo progressivamente in modo che venga associato a condizioni piacevoli. Per cominciare è necessario identificare gli stimoli scatenanti e la soglia di reazione e, con l’aiuto di un veterinario comportamentalista e di un istruttore cinofilo, sarà possibile, in tempi più o meno lunghi, migliorare enormemente la qualità di vita del proprio beniamino.
di Ludovica Pierantoni*
*Medico veterinario, dipl. Ecawbm, specialista in Etologia applicata e benessere degli animali,
master in medicina comportamentale, resp. Can ssdrl Napoli
© Riproduzione riservata.