Il gioco per il cane e il gatto
Fin dai primi momenti, quando ancora l’andatura è barcollante, un cucciolo si affacciano alla vita con l’impulso di esprimersi con attività ludiche, ecco l’importanza del gioco per il cane e per il gatto. Il micetto che rincorre la coda della mamma, i cagnolini che interagiscono tra loro in un caleidoscopico tramestio di bocche che si cercano e si provano.
Si gioca per relazionarsi
Si gioca per entrare in relazione con il mondo, per esercitare le proprie disposizioni, per allenare il corpo, ma soprattutto per costruire relazioni. Per questo ad aprire la sessione ludica troviamo varie forme d’ingaggio: il balzo laterale nei gattini, l’inchino per gioco nei cani. Giocare non è soltanto piacevole, nel senso di suscitare emozioni positive, rilassare, gratificare, ma è ancor prima appagante, vale a dire capace di acquietare il bisogno di essere protagonista, quel languore di mondo che percorre la mente e il corpo. È appagante nel senso di consentire di esprimere e incanalare le proprie energie in attività che, essendo per finta, sono esenti da paura, frustrazione, stress. Tutto il corpo sembra desiderarlo, entrare in fibrillazione nel piacere di lasciarsi coinvolgere in questa attività dal saldo puntualmente positivo. Entriamo allora nell’universo del gioco.
Il gioco per il cane e l’uomo
Non banalizziamo il gioco, ha avuto un’importanza fondamentale per fare di noi ciò che siamo. Da adulti spesso ci dimentichiamo quanta parte l’attività ludica ha avuto nel costruire il profilo della nostra identità, per poi scoprire che le nostre passioni, quelle che tuttora sostengono le nostre occupazioni, hanno avuto proprio in un gioco remoto il loro incipit. Se è così presente, pressante, urgente, in questi strani animali che hanno fatto delle cure parentali il loro asso nella manica, una ragione ci dev’essere. Pertanto occorre chiedersi quali vantaggi ha apportato il gioco nei mammiferi. Le ipotesi sono molteplici. Innanzitutto, attraverso il gioco, l’animale allarga il suo orizzonte esperienziale, perché prende contatto con l’ambiente, si relaziona con le cose presenti nella realtà esterna, interagisce con i propri simili.
I cuccioli imparano così
In seguito, grazie al gioco, il cucciolo prende sicurezza nelle proprie capacità, attraverso una corretta gradualità di esercizio, vale a dire affrontando per piccole prove quelli che saranno i grandi problemi della sua esistenza. Inoltre, attraverso il gioco il cucciolo può sperimentare, affinare i propri strumenti di conoscenza, realizzare in pienezza la propria individualità. Infine possiamo affermare che grazie al gioco il cucciolo può esercitare i propri comportamenti di adulto sotto la supervisione del genitore che, così facendo, è in grado di orientare, indirizzare, strutturare in lui uno stile corretto di specie.
A cura di Roberto Marchesini, direttore del SIUA
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