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Insegnare a non fare i bisogni in casa a un cucciolo

di Redazione Quattrozampe

Cucciolo di labrador

Come insiegnare a un cucciolo a non fare i bisogni in casa? Ce lo racconta la nostra esperta comportamentalista Costanza De Palma rispondendo alla lettera del nostro amico Luigi.   Cara Costanza, ho un cucciolo di labrador di appena 3 mesi vorrei un aiuto come educarlo a fare i propri bisogni fuori casa ed ad insegnarli altri comandi tengo a precisare che questa e’ la prima esperienza. vi ringrazio anticipatamente.   Come sconfiggere lo spiacevole problema dei bisogni fatti in casa dal proprio cane? Il rimedio esiste e senza ricorrere alla violenza! Quindi, no alla sculacciata con il giornale arrotolato e/o a mettere il muso sulla pipì, cose davvero imbarazzanti; ma puliamo senza esser visti. Perché? Se il nostro cane ci vede accovacciati sui suoi bisogni, pensa “li sta annusando e gli piacciono! Allora lo posso rifare!”. Inoltre, usiamo acqua molta calda per levare lo sporco e, infine, disinfettiamo con alcool puro. Ricordiamoci di non usare mai candeggina e/o ammoniaca perché, essendo a base di azoto (elemento chinico contenuto nelle urine), avranno sul nostro cane un potente effetto attrattivo. Nel caso in cui il nostro veterinario di fiducia garantisca il suo buon stato di salute, possiamo dire che la scorretta abitudine di sporcare in casa è dovuta o all’errata educazione, a volte  traumatica, o alla marcatura del territorio. Per errata educazione si intende la confusione creata nel cane da nostre erronee indicazioni. Perciò, dopo aver dormito, mangiato, bevuto, giocato e rosicchiato e portiamolo subito a fare la sua passeggiata. È sufficiente anche suddividere il pasto in 4 porzioni da dare in 4 momenti diversi della giornata, farlo poi bere e portarlo subito fuori. Se, invece, c’è stata un’esperienza traumatica (es. la botta sul muso con il giornale), il rimedio più efficace è recuperare la fiducia del nostro pet, complimentandoci con lui e premiandolo ogni volta che fa i bisogni fuori casa. Ma se le eliminazioni sono vere e proprie marcature, si ha un problema gerarchico che può essere risolto con l’aiuto di un comportamentalista qualificato e accreditato. Attenzione al “Fai da te!”. Buona convivenza a sei zampe! Inoltre, per aiutare il comportamentalista nella corretta diagnosi è importante prestare attenzione:

  • Al tipo di eliminazione (urine e/o feci molli disseminate; marcature e/o feci ben formate in luoghi ben visibili; urine  e/o feci normali);
  • A quando viene attuata l’eliminazione (sempre e solo in nostra assenza; saltuariamente in nostra assenza; sia in presenza che in nostra assenza; in occasioni particolari, quando usciamo di casa);
  • Da quanto tempo viene attuata l’eliminazione (da sempre; a partire da un evento particolare; prima o dopo la pubertà);
  • Dove avviene l’eliminazione (disseminata da tutte le parti; in un luogo ben in vista; dove capita).

  di Costanza De Palma

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