Ma è vero che…? Le risposte alle domande più comuni sul comportamento dei cani
Il rapporto speciale che unisce l’uomo al cane si basa sulla comprensione reciproca. Ma molto spesso è proprio qui che iniziano i problemi. La relazione tra le due specie può essere molto complessa e, quindi, è normale che sia la fonte di tante domande. Ricordiamoci che noi siamo essenzialmente scimmie che hanno imparato a vocalizzare, con abitudini, modi di comunicare e di interagire socialmente, molto diversi dai cani. Informarsi bene è importante, ma attenti alle false verità e alle leggende popolari. I comportamentalisti moderni si basano unicamente sulla scienza. Eccovi, quindi, una raccolta delle domande più frequenti che mi vengono fatte e le mie risposte risolutive, caso per caso.
1. È vero che devo essere più Alfa per farmi prendere sul serio dal mio cane?
Assolutamente no! Il concetto dell’alfa deriva dalla falsa teoria della dominanza (spiegata sul mio articolo su Quattro Zampe di giugno 2019). Forzare, fissare, spingere, tirare e correggere il cane in un modo fisico lo porta solo a evitarvi. Comportandovi in questo modo dimostrate di non essere affidabili e un cane non segue chi non lo è.
2. Se do al cane del cibo per umani gli insegno a elemosinare dalla tavola?
In generale, devo dire che è meglio non dare cibo destinato agli umani per la semplice ragione che non è adatto a loro. I nostri pasti sono spesso troppo speziati, salati o zuccherati. Ma non è questo che gli insegna a elemosinare, semmai è l’atto di dare del cibo dal piatto o dalla tavola. Il cane, essendo un animale molto pragmatico, tende a ripetere un comportamento che ha prodotto un successo nel passato. Se gli date qualcosa da mangiare dalla tavola perché si è seduto vicino a voi, implorandovi coi suoi occhioni, non dovete meravigliarvi se, in futuro, ripeterà tale comportamento. Lo avete condizionato a farlo.
3. Quando Fido fa qualcosa di sbagliato e io lo sgrido, lui sembra sentirsi in colpa. È vero?
Il concetto della colpa non esiste nel mondo dei cani. Sono animali che reagiscono in prima linea istintivamente ed emotivamente. Fido non sa di avere fatto qualcosa di storto. Sa solo che voi lo sgridate e che, quindi, la situazione ha provocato una reazione negativa, a volte anche aversiva da parte vostra. Siamo noi che interpretiamo il comportamento di pacificazione che il cane ci mostra in un modo errato, pensando che questa sua “sottomissione”, questo suo farsi piccolo, mostrandosi innocente, sia un’ammissione di colpa. Falso! Il cane ha solo captato il nostro cattivo umore e cerca di disinnescare la situazione. Inoltre, nella maggior parte dei casi, ci accorgiamo dell’accaduto molto tempo dopo.
Ma i cani associano due avvenimenti solo entro due secondi, per cui in questo caso, è passato troppo tempo e Fido non ha la minima cognizione sul perché lo state sgridando. Se, invece, lo “beccate” al momento, in certi casi si può pensare di sgridarlo con un tono di voce serio, ma mai violento, e senza alzare la voce. Una persona sicura di sé non alza mai la voce, né diventa fisica verso gli altri, perché non ne ha bisogno. Quindi, se volete che il cane vi prenda sul serio, è meglio dargli un segnale che gli faccia capire che volete che interrompa tale comportamento, ma dopo sta a voi insegnargli quello alternativo. Se lo sgridate senza fare altro non imparerà nulla.
4. Dicono che un cane stanco fisicamente è ben educato. È vero che l’esercizio fisico risolve la maggior parte dei suoi problemi?
I cani sono degli atleti naturali e hanno bisogno di esercizio fisico giornaliero, ma questo non è un sostituto per un programma di formazione educativa. Infatti, tanto esercizio fisico fa semplicemente diventare più sportivi molti di loro. Quanti di voi hanno un cane che, dopo aver corso per ore, dorme appena quindici minuti e poi è pieno di energia? Il nostro beniamino ha assolutamente bisogno di esercitarsi mentalmente, mettendo alla prova e sviluppando anche le sue capacità cognitive. Solo in questo modo avrete un cane ben equilibrato, educato e felice.
5. Qual è la cosa più importante che bisogna capire per modificare il comportamento del cane?
La cosa più importante è che gli animali mostrino comportamenti che sono stati rinforzati. Quindi, per modificare un atteggiamento, bisogna rinforzarne uno alternativo (quello da noi voluto) e levare tutte le ricompense per il comportamento indesiderato. Ciò significa che dobbiamo essere bravi a riconoscere cosa rinforza il cattivo comportamento, in modo da non incoraggiarlo accidentalmente.
6. Qual è il comportamento più importante da insegnare al mio cane?
È di certo quello di insegnargli a chiedere “per favore” per avere le cose che vorrebbe, sedendosi davanti a voi e guardandovi per ricevere cibo o carezze, essere presi in braccio, andare alla porta, giocare, ecc. Insegnandogli a guadagnarsi quello che desidera, imparerà che concentrarsi su di voi non sarà una seccatura, bensì un modo per ottenere ciò che vuole. Imparerà anche l’autocontrollo emotivo. Non importa quanto sia eccitato dal bocconcino o dalla pallina, la riceverà solo se sceglierà di sedersi educatamente e di chiedere il permesso. Ciò gli insegnerà che, in altre situazioni, dove non sa come comportarsi, sarà meglio guardarvi per ricevere istruzioni. In poche parole, diventate voi il suo punto di riferimento. A proposito, il secondo comportamento più importante da insegnare è il richiamo da qualsiasi distrazione.
7. Si dice che i gatti siano più intelligenti dei cani. È vero?
Dipende da cosa s’intende per intelligenza. Se si definisce intelligente l’animale che ottiene quello che vuole, allora i gatti sono più intelligenti dei cani. La gente pensa che gli animali che non imparano quello che gli si insegna devono essere stupidi, invece di considerare il fatto che magari siamo noi cattivi maestri nell’usare la motivazione sbagliata. Quando gli animali vengono educati con il rinforzo positivo e i comportamenti vengono modellati (shaping) passo per passo, i gatti e molti altri quattro zampe che consideriamo “imperturbabili” possono imparare velocemente come i cani.
8. È vero che ci sono cani più intelligenti e più facili da educare di altri?
È difficile rispondere alla prima parte della domanda, perché l’intelligenza si misura in tanti modi. Un cane “intelligente” o, meglio, furbo non è necessariamente più facile da educare. I più facili da addestrare sono i cani relativamente calmi che hanno una personalità dipendente e, quindi, vogliono compiacere il riferimento umano. Appunto perché hanno un carattere fedele, imparano a capire cosa volete anche quando non state seguendo un training vero e proprio, e sono felici di accontentarvi. Invece, cani di indole più indipendente e poco sensibili a ricevere rinforzi verbali devono essere addestrati con metodo, usando rinforzi davvero motivanti per loro. Se procedete passo per passo questi cani impareranno alla stessa velocità degli altri.
Se, invece, saltate qualche passaggio o usate ricompense poco attraenti per loro, gli stessi appariranno testardi od ostinati. Quando, ad esempio, avrete a che fare con un Jack Russell Terrier, preparatevi a una bella lotta, visto che avrete davanti un mix di indipendenza estrema, di energia ed eccitazione, di grande abilità a risolvere problemi e di forte tenacia a raggiungere ciò che vuole. Se non sarete sempre un passo più avanti di lui, dimostrando un quoziente d’intelligenza più alto, il vostro piccolo Einstein a quattro zampe potrà diventare un diavolo geniale.
9. Come comportamentalista lei usa solo il Rinforzo Positivo (R+)?
Assolutamente no. Anche se è essenziale concentrarsi a rinforzare buoni comportamenti è, allo stesso tempo, importante rimuovere le ricompense per quelli indesiderati (il termine scientifico è “Punizione Negativa”, P-). Se si rinforza sia il comportamento positivo, sia quello negativo, il cane continuerà a essere confuso e a non capire cosa vi aspettate che lui faccia. Così non riuscirete mai a insegnargli le buone abitudini.
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