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La passeggiata del cane: consigli utili

di Redazione Quattrozampe

La passeggiata del cane

I passi del cane di fianco a noi, il senso di un’alleanza antica, la sintonia di una comunicazione che non ha bisogno di parole, ecco la magia che conosciamo come “la passeggiata del cane”.

Di colpo siamo proiettati in una dimensione ancestrale, come se riecheggiassero in noi ricordi remoti, esperienze che magicamente riemergono dai fondali del nostro passato filogenetico e che ancora riposano in qualche lontana regione della mente.

Ce ne parla Roberto Marchesini, direttore della SIUA.

Un rituale d’amore: la passeggiata del cane

È un immergersi in un’esperienza plurisensoriale: sommersi dagli odori che salgono dal terreno e si mescolano con le essenze vegetali, il silenzio è rotto a rintocchi dal canto degli uccelli e dal ronzare di insetti, la luce scivola tra il fogliame disegnando chiaroscuri e sfumature tonali di verde, mentre la nostra mano s ora arbusti e cortecce e impara a distinguere le diverse gradazioni del tatto.

Il cane è lì, accanto a noi anche quando scivola in avanscoperta lungo il tragitto o si tuffa dentro coni di odori o si perde in un’autostrada olfattiva.

Sentiamo il suo ansimare, condividiamo il suo entusiasmo, comprendiamo le sue ragioni: siamo un unico corpo che si distende nello spazio. Il cane si volta di colpo verso di noi e in quello sguardo c’è tutto il segreto di un rapporto che sfida il tempo.

Passeggiare non è soltanto il momento per fare i propri bisogni e non è nemmeno l’occasione per fare un po’ di moto: la passeggiata risponde a un desiderio profondo.

Etologia

Quando si studia il comportamento di una particolare specie – la disciplina che se ne occupa si chiama “etologia” – un argomento fondamentale per capire il carattere di un certo animale riguarda il capitolo delle motivazioni.

Una motivazione può essere considerata come:

  • la propensione a fare una certa attività, per esempio, rincorrere;
  • la tendenza a orientarsi verso particolari stimoli, come, per esempio, gli oggetti in movimento;
  • la correlazione specifica tra uno stimolo e un comportamento, per esempio, rincorrere un oggetto in movimento;
  • un modo per divertirsi ossia una modalità di gioco o di espressione che gratifica e appaga.

Per dare benessere a un animale non basta, pertanto, assolvere i suoi bisogni fisiologici di base – come mangiare, bere, riposarsi, evitare dolore e malattie – ma è necessario preoccuparsi che le sue tendenze motivazionali – le attività per cui la natura lo ha predisposto – trovino opportunità di espressione.

Per il cane passeggiare è l’espressione di una sua motivazione profonda, la perlustrazione, un’attività che gli procura piacere e lo calma.

Emozioni del corpo e nell’animo

Quando consideriamo il comportamento di un cane spesso non teniamo conto del fatto che il suo sistema emozionale risente moltissimo dello stato complessivo del corpo.la passeggiata del cane

Un cane è il frutto di una storia naturale che lo ha vocato a esprimere certi comportamenti: in caso contrario, il soggetto andrà incontro a tutta una serie di problemi che possono manifestarsi come disturbi del carattere o come malattie psicosomatiche.

Il cane ha bisogno di fare del movimento, di camminare e non semplicemente di scendere le scale di casa, fare i bisognini nel cortile condominiale e poi tornare su.

La sua natura reclama un’attività fisica e psichica nel perlustrare un ambiente che è l’unica vera garanzia di benessere per il nostro cane: sia in termini fisiologici, sia in quelli psicologici. La passeggiata del cane è importantissima per il suo benessere e per il nostro rapporto con lui.

Un cane insoddisfatto sarà più sensibile anche ai più piccoli stimoli, sarà inquieto e nervoso, più esposto all’ansia e allo stress, vittima della noia e del bisogno di compensare la mancanza di attività con comportamenti sostitutivi come leccarsi ripetutamente o mordicchiarsi e strapparsi il pelo.

A volte basta semplicemente allungare i tempi di una passeggiata, far vivere un’esperienza in un bosco o in mezzo alla natura per vedere tanti problemini sparire come d’incanto.

Spesso si dà per scontata la capacità di passeggiare insieme con il proprio cane, ma le cose non stanno affatto così.

La città: realtà complessa per entrambi

Quando usciamo di casa con il nostro cane ci troviamo catapultati in una realtà complessa e talvolta pericolosa che non ricorda più i sentieri dei nostri progenitori del Paleolitico e che addirittura si discosta in modo impressionante da quel mondo rurale che ancora prevaleva cento anni fa.

Oggi le persone vivono in grandi metropoli, affollate e caotiche per la presenza in spazi ristretti di automobili, persone e altri cani. Questo fa sì che la passeggiata del cane si riduca a pochi minuti, spesso una vera scocciatura, un obbligo da espletare.

Tutto questo ha un impatto tremendo sulla capacità della persona e del cane di trovare il giusto accordo nella concertazione che inevitabilmente una passeggiata al guinzaglio richiede.

La passeggiata del cane “doc”

la passeggiata del caneAlcune considerazioni sono, perciò, indispensabili Prima di tutto occorre sottolineare che quando si gira in città è fondamentale avere particolare cura nella gestione del guinzaglio e nell’impostare la corretta andatura da parte del proprietario.

Come dicevo, i pericoli sono tanti e non ci si può permettere di mettere a repentaglio la vita del cane per un’incapacità o una disattenzione. La passeggiata del cane deve essere un piacere per entrambi.

Per tale motivo, bisogna imparare ad andare in passeggiata, soprattutto quando si attraversano strade, si passa per zone trafficate, s’incrociano altre persone con il loro cane, si deve percorrere spazi stretti con eventuali ostacoli o grate.

Guinzaglio non estendibile

Massima attenzione al guinzaglio! Consiglio sempre di adottare un guinzaglio non estensibile, che nella mia esperienza può essere pericoloso, ma uno fisso della lunghezza complessiva di tre metri, ma ripiegabile attraverso un moschettone, che consenta così la lunghezza di 1,50 nelle zone urbane – come prescritto dalla legge – per poi essere allungato allorché si passeggi in un parco o in una zona ove permesso.

D’altro canto, il proprietario deve imparare a gestire il guinzaglio che, da solo, può essere una semplice cintura di sicurezza, ma non assolve la sua vera funzione che è quella di essere un canale di comunicazione tra la persona e il cane.

No agli strattoni

La passeggiata del cane prevede che il guinzaglio aiuti la persona non a contenere il cane, ma a trasmettergli la direzione e l’andatura corretta, senza strattonare il cane o farsi trascinare da lui.

Può essere utile provarsi prima in un’area tranquilla, per esempio in un parco, attraverso l’impostazione di una traiettoria di cammino e poi con dei cambi di direzione, in modo tale che il cane si abitui a camminare al nostro fianco e a lasciarsi portare avendo fiducia nel fatto che abbiamo una direzione da raggiungere: il cane è portato ad affidarsi a noi, purtroppo spesso le persone non sono in grado di accreditarsi ai suoi occhi o perché hanno comportamenti incoerenti, o perché sono rinunciatarie o, ancora, perché sperano di farsi ascoltare attraverso la violenza.

 

 

A cura di Roberto Marchesini, Direttore della Siua 

© Riproduzione riservata.

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