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I pet negli istituti penitenziari

di Marie Charlotte Barbati

I pet negli istituti penitenziari
Foto di Maria Cristina Germani

Il valore terapeutico dell’animale d’affezione migliora le condizioni psichiche, emotive e fisiche dei detenuti e contribuisce al loro reinserimento sociale

Secondo il principio della finalità rieducativa della pena, sancito all’art. 27, comma 3 della Costituzione, la condanna non deve tendere unicamente alla punizione del reo, ma deve innanzitutto mirare alla sua rieducazione, quale requisito fondamentale per il suo reinserimento nella società.

I pet negli istituti penitenziari

Nel perseguire tale finalità lo Stato, oltre a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti, favorisce tutte le iniziative necessarie alla rieducazione e alla risocializzazione degli stessi, promuovendo, a tal fine, non solo i progetti legati all’istruzione o alla formazione professionale, ma anche attività culturali non convenzionali quali quelle che coinvolgono il mondo animale…

Articolo pubblicato su Quattro Zampe di luglio 2024

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