Animali sul balcone: quando e perchè è vietato.

di Claudia Ferronato

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Animali sul balcone: quando e perchè è vietato.I regolamenti comunali

Alcuni regolamenti comunali per la tutela del benessere degli animali prevedono il divieto di detenzione dei cani sul balcone per un arco di tempo prolungato.
E dispongono sanzioni pecuniarie in capo al trasgressore.
Ad esempio, nella città di Milano, è previsto tale illecito.
Ma questa ingiusta pratica non danneggia soltanto i cani.
Tempo fa, ad Ancona, le guardie zoofile dell’Oipa, dopo accurate indagini, hanno sequestrato un gatto tenuto perennemente in balcone.
Il micio non aveva neppure la possibilità di accedere in casa, e restava esposto a caldo e intemperie.
Ma si va al di là dal potenziale illecito amministrativo.
Se l’animale subisce sofferenze e\o lesioni, stando sempre all’aperto, soggetto alla calda temperatura estiva o alle intemperie, ben potrebbe configurarsi il reato di maltrattamento o di abbandono.

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Ed è punito dal codice penale.

Questo accade anche nel caso sia costretto a calpestare i propri escrementi, vivendo in un luogo sporco.
Esistono condanne in tal senso, con tanto di sequestro dell’animale maltrattato.
Per esempio: il Tribunale di Trento ha inflitto una condanna a un uomo che aveva lasciato il proprio cane in terrazza, solo, senza acqua, né cibo.
Nei confronti del povero quattro zampe, erano stati adottati comportamenti incuranti e indifferenti. Inoltre, la presenza di un cane 24 ore su 24, o quasi, su un balcone, ben può rappresentare un pericolo igienico e un disturbo per il vicinato.
Sia per il cattivo odore dovuto a pipì ed escrementi dell’animale, privato della libertà di movimento, ma anche per l’incessante abbaiare, dovendo manifestare il proprio disagio.
A questo proposito, la Corte di Cassazione, ha ritenuto come circostanza idonea a dimostrare un malessere del cane, l’incessante abbaiare dello stesso, perché non tenuto correttamente dal relativo detentore.

Come segnalare un eventuale abuso?

Segnalare casi di questo tipo alla polizia municipale che ha competenza nella tutela degli animali in città. In particolare: prima ci si accerta che non si tratti di un comportamento sporadico o non pericoloso.
Come, per esempio, il cane lasciato un attimo sul balcone o che lo stesso può accedere liberamente in casa avendo la porta-finestra aperta.
Se non è questo il caso,  la segnalazione va fatta anche tramite più testimoni.
In caso di necessità si scrive all’autorità per chiedere un controllo anche solo preventivo.
La segnalazione, sempre doverosamente veritiera, può essere fatta anche alle guardie zoofile del luogo dove si verifica la detenzione contestata.
Quando la detenzione del cane è fonte di problemi di natura igienico-sanitaria – pipì sul balcone e presenza di cattivi odori ecc. – entra in gioco anche il reato di “getto di cose pericolose” previsto e punito dal codice penale.

di Claudia Taccani
Avvocato e responsabile
Sportello legale Oipa

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