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Patentino obbligatorio per fido

di Francesca Danila Toscano

Patentino obbligatorio per fido

Viaggio tra le regolamentazioni italiane ed estere, a partire da quella appena approvata dal Comune di Milano che ha reintrodotto la tanto discussa “black list” delle razze, già bocciata nel 2007 dalle associazioni animaliste.

Parte dalla città di Milano un nuovo Regolamentosul benessere e sulla tutela degli animali”. Tra le varie e recenti novità, introduce il patentino per i proprietari di ventisette razze potenzialmente “pericolose”, elenco che mirerebbe a istruire i cittadini sul corretto rapporto uomo-animale. Alla redazione del testo hanno partecipato i garanti per la protezione degli animali del comune di Milano, nonché alcuni enti e certe associazioni. La lista delle razze coinvolte secondo l’anagrafe canina comunale includerebbe circa 5800 cani. L’idea è di partire con queste iniziali razze per poi, in seguito, ampliare l’obbligo a tutti i proprietari dei circa 100.000 cani di Milano. “Ci sono alcuni tipi di razze potenzialmente pericolose perché selezionate dall’uomo con una certa morfologia”, commenta il garante degli animali del comune di Milano, Gustavo Gandini, “un bravo addestratore può portare in giro questi tipi di cani con il rischio minimo. Il patentino è un fatto di educazione, è un corso di tre giorni che l’Ats, exAsl, si è resa disponibile a realizzare”.

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Dal Pitbull all’Amstaff

Più volte, in passato, sulla scia di fatti di cronaca, il Codacons aveva richiesto l’introduzione dell’obbligo del patentino per alcune razze ritenute “pericolose”. Come Pitbull e Rottweiler, ad esempio, che per le loro caratteristiche di potenza e dentatura possono causare profonde ferite in caso di morsicatura. Il Bull Terrier è stato selezionato nell’Ottocento in Inghilterra incrociando il Bulldog con differenti razze: di taglia media, muscoloso e irruente, veniva utilizzato nei combattimenti fra cani. Nel 1936 negli Stati Uniti è stato selezionato da cani terrier di tipo Bull anche l’American Staffordshire Terrier. Mentre il Cane Corso, malgrado il nome, è una specie puramente italiana di cane da guardia recuperata negli anni Settanta in Puglia e in passato è stato protagonista di un “addentamento” fatale ai danni di un bambino: ebbene, pur non essendo attribuita alla razza l’indole aggressiva, la sua mole e la sua dentatura invitano alla prudenza. Fino a pochi anni fa, poi, il Cane Lupo Cecoslovacco era conosciuto pochissimo in Italia, anche perché il primo esperimento degli anni Venti, in Nord Europa, di incrociare cane e lupo era essenzialmente fallito. L’ibrido mostrava un carattere molto instabile. In seguito, è stata ripresa perfino l’ibridazione. Per la gestione di questa razza, comunque, è raccomandabile avere conoscenze approfondite e suggerimenti di esperti, magari frequentando proprio il corso per il patentino che può guidare alla gestione e all’adattamento a un animale specifico.

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Costa 50 euro a proprietario

L’altro aspetto rilevante e non piacevole è che il patentino milanese, contrariamente a quello che molti pensavano inizialmente, non sarà gratuito. Come spiega Gustavo Gandini, garante degli animali del Comune, “costerà 50 euro e sarà a carico dei proprietari”. Ovviamente questo aspetto ha suscitato non poche polemiche secondo le quali il patentino sarebbe “una scusa per tassare i cani e rischiare di incentivare l’abbandono”. Il corso si dovrà seguire senza cane, quindi, a essere certificato per aver seguito le lezioni e sostenuto l’esame sarà il proprietario. E cosa accade se il cane è uno solo, ma a portarlo a spasso sono tutti i membri della famiglia? Tutti i componenti dovranno richiedere e ottenere questo patentino? Su questo aspetto il Comune di Milano ancora non si pronuncia e le polemiche divampano. Ci sono diversi punti che dovranno essere approfonditi con maggiore chiarezza. Si dovrà, poi, spiegare se la persona che avrà ottenuto il patentino potrà gestire in futuro qualsiasi tipo di cane.

E chi lavora con i cani?

La domanda sorge spontanea: cosa dovranno fare coloro che lavorano con i cani come i dogsitter, gli educatori o addestratori? Un dogsitter può non possedere nessun cane presente nella lista, ma proprio per il suo tipo di lavoro potrebbe condurne diverse razze elencate nella famosa lista nera. Anche lui, dunque, dovrà avere il patentino? E un educatore cinofilo che ha già sostenuto un fior di esame per svolgere la sua attività dovrà seguire anche questo ulteriore corso da 50 euro? Anche su quest’altro aspetto si dovrà fare luce: per ora nel nuovo regolamento ci sono ancora tante lacune che dovranno essere approfondite con urgenza.

Due anni per mettersi in regola

Per mettersi in regola, dunque, chiunque sia già proprietario di una delle famose ventisette razze ha due anni di tempo dall’entrata in vigore del regolamento per acquisire il “patentino cane speciale” rilasciato dall’Ats dopo un corso di tre giorni per imparare a gestire gli animali.
Attraverso questo corso, il proprietario potrà:
• conoscere le caratteristiche etologiche dell’animale
• avere una formazione sul suo benessere
• apprendere la corretta conduzione del cane in base a età, razza e vissuto.

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Entro solo sei mesi se adottato dal canile

Per le adozioni dal canile, invece, si hanno solo sei mesi di tempo dal momento in cui avremo accolto il cane in casa. Per le nuove acquisizioni, invece, la disposizione si applica dopo sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento, dopodiché occorrerà avere il patentino per poter divenire proprietario del cane.

Obbligo di raccogliere la “popò” e occhio alle “pipì”

Tra le altre novità del regolamento c’è anche l’obbligo per i cittadini di raccogliere da terra le deiezioni dei loro animali domestici – si rischiano contravvenzioni fino a 460 euro – facendo anche il possibile per evitare che il cane urini per strada. Nel caso in cui lo facesse, dovranno pulire – se vicino alle entrate di negozi e case – con acqua e sapone. Per i proprietari di cani è previsto, inoltre, il divieto, con delle deroghe, ad esempio, per le forze dell’ordine, per l’uso del collare a scorrimento.

La black-list delle razze fu già bocciata nel 2007

Essendo stato approvato l’obbligo della raccolta delle deiezioni all’interno del “Nuovo regolamento milanese per il benessere e la tutele degli animali” non è escluso che il caso possa rappresentare un punto di riferimento per altri Comuni, eccezion fatta per il Patentino. Va detto, infatti, che già nel 2007 era stata promulgata in Italia dal Ministero della Salute guidato dall’on. Girolamo Sirchia una lista piuttosto lunga di cani considerati “pericolosi”, abolita successivamente per le inconfutabili proteste delle associazioni animaliste. L’iniziativa del Comune di Milano è, dunque, l’unica per ora in Italia, considerato che la vigente normativa nazionale non prevede l’obbligo di seguire corsi di educazione o addestramento per conseguire il relativo patentino, salvo casi eccezionali con potere decisionale del veterinario.

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Iscrizione nel registro Asl per problemi di comportamento

Quest’ultimo, infatti, se rileva che il cane costituisca un pericolo per la sanità e la sicurezza pubblica, deve segnalare l’animale in questione che verrà poi iscritto nel Registro dei cani con problemi di comportamento tenuto dalla Asl. In base a un’ordinanza del 2009, i proprietari di cani con visibile aggressività sono tenuti a conseguire un apposito patentino. Di solito i percorsi formativi vengono organizzati dai Comuni in collaborazione con i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, i quali possono avvalersi dell’ausilio di medici veterinari, associazioni veterinarie e di protezione animale.
Nella gestione dei nostri amici a quattro zampe bisogna sempre considerare diversi aspetti:
• lo spazio destinato al cane (un appartamento con o senza balconi e terrazzi è differente dalla disponibilità di un giardino privato o di un cortile annesso all’abitazione)
• la presenza o meno di bambini piccoli in famiglia
• il tempo che si ha a disposizione da dedicare alla cura e allo svago dell’animale e alla socializzazione con i suoi simili
• la capacità di comunicare adeguatamente con loro.

Comunque va valutato caso per caso

Inoltre, per quanto riguarda il carattere, secondo le indicazioni contenute nel corso formativo per il patentino messe a punto dalla Federazione nazionale ordini veterinari italiani -Fnovi in collaborazione con il Ministero, certi comportamenti problematici dei cani possono non dipendere dal proprietario: per esempio, se il cane ha passato il primo periodo della sua vita in un ambiente inadatto, senza i necessari stimoli e senza aver potuto socializzare con diversi tipi di persone; oppure cuccioli che, avendo passato i primi mesi di vita in un ambiente stressante, sottoposti a manipolazioni traumatiche, possono diventare degli adulti instabili che si spaventano facilmente o reagiscono in maniera eccessiva in tante situazioni. I casi di aggressività pericolosa sono in genere preceduti da campanelli d’allarme che non sono stati colti o interpretati nella giusta maniera. Secondo la legge italiana, il proprietario, o il detentore anche temporaneo, è comunque tenuto a far identificare e iscrivere il proprio cane all’anagrafe canina regionale, in conformità alle disposizioni adottate dalle Regioni, e deve comunicare il decesso del cane, nonché eventuali trasferimenti, perfino cambi di indirizzo e recapiti. Nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, a esclusione dei parchi per i cani individuati dai comuni, i quattro zampe devono essere condotti con un guinzaglio e i detentori devono avere al seguito la museruola da far indossare al peloso in caso di rischio per l’incolumità di persone o di animali oppure su richiesta delle autorità competenti. Nei locali pubblici o sui mezzi di trasporto pubblico devono avere sia guinzaglio che museruola.

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Ma all’estero come funziona?

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Città di berlino: test di obbedienza

A fine maggio 2016 è stato approvato dal Municipio di Berlino una nuova norma sulla gestione dei cani in città. A partire da quella data tutti i cittadini che intendano adottare o acquistare un cane dovranno essere muniti di un patentino per poterlo portare a spasso. La normativa prevede un certificato che attesti che il proprietario sia esperto nella gestione del proprio cane, indipendentemente dalla taglia o dalla pericolosità dell’animale. Il patentino consiste in una prova teorica e pratica e un test di obbedienza da parte del cane. Tra le altre norme introdotte anche quella che impone ai cani più alti di 30 centimetri il guinzaglio obbligatorio ovunque, al di fuori delle 38 aree riservate ai quattro zampe. La capitale tedesca annovera oltre 100mila cani e in previsioni di nuovi acquisti o adozioni la città intende stabilire nuove regole per la buona convivenza al fine di responsabilizzare tutti i proprietari. Il costo per ottenere il patentino è di circa 100 euro ai quali si aggiunge una tassa annuale di 40 euro. Tuttavia, alcuni media locali hanno sollevato delle perplessità su come tale norma potrà essere efficacemente applicata in quanto manca il personale per poter controllare.

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St. Bernard Dog with keg ready for rescue operation

In svizzera non esistono cani “pericolosi”

In Svizzera si fa sempre più remota l’ipotesi di un bando nazionale legato ai cani “pericolosi”. Si è rinunciato a redigere tale lista poiché è estremamente difficile definire un cane “pericoloso”. Né il peso dell’animale, per esempio, è un buon punto di riferimento, secondo gli svizzeri. Infatti, un Pitbull pesa soltanto 17 chili, a fronte di un docilissimo cane San Bernardo che ha una mole molto più grande. Inoltre, non si può calcolare la forza della mascella. La Svizzera, quindi, ha sapientemente rinunciato a vietare i cani potenzialmente “pericolosi”, anche se i proprietari di una trentina di razze dovranno avere un’autorizzazione, nonché seguire un corso speciale e superare un esame.

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Olanda: linea dura e “cani vietati”

Il governo olandese ha redatto una lista che comprende una ventina di razze, e i loro incroci, considerate “pericolose” tra cui Pitbull, Rottweiler e Pastori Caucasici. Inoltre, i proprietari di queste razze dovranno sottoporsi a una procedura obbligatoria se vorranno continuare a ospitare il cane in casa. Tale procedura servirà a comprovare la non violenza delle razze in esame, considerate a prescindere “pericolose”. Il governo ha scelto la linea dura contro gli attacchi di cani pericolosi con la finalità di ridurli al minimo. Il ministro per gli Affari economici, Martin Van Rijn, oltre ad aver introdotto l’elenco di cani “pericolosi” e la procedura obbligatoria per i proprietari, sta lavorando anche a una lista di “cani vietati” e all’introduzione di nuovi poteri alle amministrazioni locali affinché possano sopprimere i cani pericolosi in determinate aree delle città. Lo Stato olandese ha perfino fatto introdurre un “registro centrale” dove vengono annotati tutti i casi di aggressione da parte dei cani e una linea telefonica dedicata ai cittadini che vogliano segnalare cani “pericolosi” o proprietari poco attenti.

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Svezia e lista “nera” delle persone

In Svezia non è possibile avere cani aggressivi che abbiano le seguenti caratteristiche:
• cani facilmente irritabili con tendenza alla morsicatura
• cani difficilmente controllabili in caso di attacco/ aggressione
• cani che tendono a sfogare l’istinto di lotta su altri cani o persone.
Non esiste, però, una specifica lista di razze vietate: dal 2007 la Svezia regolamenta le persone che non sono in grado di gestire un cane considerato “pericoloso” e ha stilato un “registro nazionale” con i nominativi dei cittadini che non possono, per legge, avere un cane del genere, ovvero che abbia le caratteristiche di cui sopra. Nella lista, ovviamente, ci sono anche i nominativi di diversi criminali, in modo che non possano sfruttare le azioni dei cani potenzialmente “pericolosi”.

Austria: tassa annuale di 72 euro

Le razze di cani considerate “pericolose” nel comune di Vienna sono: American Staffordshire Terrier, Bull Terrier, Dogo Argentino, Fila Brasileiro, Mastiff, Bull Mastiff, Mastino Espanyol, Mastino Napoletano,Pitbull Terrier, Rottweiler, Staffordshire Bull Terrier Tosa Inu e gli incroci derivanti da una di queste razze.
Chi vive con un cane che ha più di sei mesi di età e fa parte di una delle razze sopracitate deve obbligatoriamente avere un patentino che costa 25 euro e viene rilasciato dopo un esame che comprende:
• saper mettere agevolmente guinzaglio e museruola al cane
• saper controllare agevolmente zampe e orecchie del cane
• la conduzione corretta al guinzaglio
• impartire al cane senza guinzaglio il comando “seduto” e “a terra”
• la passeggiata in una città affollata
• la gestione delle situazioni in una città affollata
• il comportamento non aggressivo in pubblico
• la conoscenza delle norme legali
• la socializzazione con altri animali.
I bocciati possono ripetere l’esame. I possessori di cani non inclusi nella lista possono affrontare l’esame in modo volontario e ottenere il patentino così saranno esentati dal pagamento della tassa annuale di possesso di un cane che ammonta a circa 72 euro.

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Spagna: licenza quinquennale

La legge spagnola definisce “potenzialmente pericolose” le seguenti razze e i loro incroci con altre razze: Pitbull Terrier, Staffordshire Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Rottweiler, Dogo Argentino, Fila Brazileiro, Tosa Inu, Akita Inu. Sono assimilati gli animali con una serie di caratteristiche morfologiche e di aggressività (muscolatura forte, carattere marcato, pelo corto, mandibola grande ecc.) simili alle razze appena elencate. Inoltre, sono considerati cani “pericolosi” quelli che sebbene non si ritrovino nelle descrizioni e nella lista di cui sopra, manifestino un carattere marcatamente aggressivo o che siano stati protagonisti di aggressioni a persone o altri animali. Questa circostanza sarà verificata dalle autorità competenti. Per poter avere un cane “pericoloso”: serve una licenza amministrativa rilasciata o rinnovata su richiesta dell’interessato dall’organo municipale competente. Occorre essere maggiorenni, non avere precedenti penali per determinati delitti, non essere privati giudizialmente del diritto di avere animali potenzialmente “pericolosi”, non essere stati oggetto di sanzioni previste dalla legge che riguarda gli animali “pericolosi”, disporre di capacità e attitudine psicologica per poter condurre questo tipo di cani e assicurarsi con una polizza di responsabilità civile. È necessario superare dei test per provare che non si hanno malattie o deficienze di nessun tipo, elementi da verificare in un centro riconosciuto. La licenza dura cinque anni e si rinnova per periodi della stessa durata. Il proprietario potrà condurre il proprio cane in spazi o luoghi pubblici, ma dovrà essere munito di museruola e controllato con una catena o guinzaglio non estensibile lungo meno di due metri ed è, inoltre, possibile condurre solo un cane pericoloso a persona. Il quattro zampe dovrà avere una cuccia di superficie con altezza e chiusura adeguate a proteggere le persone o gli animali che si potrebbero avvicinare allo stesso: in mancanza, il cane dovrà essere sempre legato. È, infine, obbligatoria l’identificazione e la registrazione per questo tipo di animali con un microchip e l’iscrizione all’anagrafe canina.

In Francia “cani da attacco” e “cani da difesa”

In Francia i cani considerati potenzialmente “pericolosi” sono divisi in due categorie:
1. Cani da attacco – sono i cani non iscritti in un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese e assimilabili per caratteristiche morfologiche ai cani di razza (quindi, gli incroci con sembianze delle seguenti razze: American Staffordshire Terrier, Mastiff, Tosa Inu).
2. Cani da difesa o da guardia – i cani delle seguenti razze devono essere iscritti a un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese: Staffordshire Terrier (Pitbull), American Staffordshire Terrier, Rottweiler, Tosa Inu. Fanno parte della seconda categoria i cani somiglianti alla razza Rottweiler non iscritti a un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese. Alcune infrazioni sono considerate veri e propri delitti, passibili del giudizio del Tribunale penale.

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Ulteriori restrizioni dal 2017

•Non è più tollerata la presenza di cani di categoria 1 sul territorio francese, nemmeno se introdotti da turisti per un periodo massimo di 30 giorni
• Non vengono più derogati i trasporti con passaggio sul territorio francese di cani di categoria 1
• Per i cani di categoria 2 provenienti dall’estero saranno richiesti i medesimi requisiti necessari ai cittadini francesi.

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Le novità “bestiali” del comune di Milano

Patentino obbligatorio per fido

Nei giorni scorsi il Comune di Milano ha approvato un emendamento per modificare il Regolamento degli animali del Comune, introducendo l’obbligo per i proprietari di cani di razze o simil-razze ritenute “potenzialmente pericolose” di seguire un corso per ottenere un patentino che attesti la loro capacità di gestire il proprio animale. Ma le novità non finiscono qui.

Obbligo di patentino

La proposta prevede che i proprietari di cani debbano seguire un corso di tre giorni per “imparare a gestire il proprio quadrupede”. Il patentino sarà organizzato dall’amministrazione comunale insieme all’associazione di categoria dei veterinari e all’Ats. L’elenco delle razze da ritenersi “potenzialmente pericolose” deve ancora essere approfondito nel dettaglio, anche se sono già stati inseriti cani come Bull Terrier, Cane Corso, Dogo Argentino, Pitbull, American Bulldog e Pastore del Caucaso, American Staffordshire Terrier.

Le altre novità: addio al collare “a strozzo”

Tra le altre novità approvate dal Consiglio, l’eliminazione dell’obbligo di utilizzare la museruola nelle aree cani per tutte le razze e il divieto dell’uso del “collare a strozzo” (favorendo l’uso di quello “a pettorina”), che stringe il collo dell’animale fino – potenzialmente – a farlo soffocare. Quanto all’adozione dei cani dai rifugi si prevedono tariffe veterinarie più agevolate e, per gli adottanti over 65, il microchip gratuito comprensivo di una visita annuale dal veterinario. Discusso, infine, l’aumento delle sanzioni amministrative per chi non raccoglie le deiezioni dei propri cani o per chi li lascia liberi senza guinzaglio o museruola.

No ai circhi con animali e tutela dei crostacei

Uscendo dall’ambito cinofilo, nel nuovo regolamento c’è anche un definitivo stop ai circhi con gli animali, almeno per quanto riguarda la città di Milano. L’attenzione ricade anche sui crostacei: considerato scientificamente provato che pure questi animali soffrono, sarà possibile cucinare solo quelli già morti. Sarà vietato anche legare loro le chele.

Falchi pellegrini contro i piccioni e roditori

Una delle novità più discusse è stata quella di introdurre falchi pellegrini in città per dare la caccia ai piccioni. Oltre a essere vietato dare cibo ai colombi in piazza Duomo, la proposta intende diminuire la presenza in città di questi ultimi adottando un modo “naturale” e non violento. L’emendamento al regolamento per il benessere e la tutela degli animali, presentato dalla consigliera Laura Molteni è stato approvato dal Consiglio comunale di Milano: “la Lega intende contenere lo smisurato proliferare di piccioni e roditori attraverso la posa di strutture di nidificazione per il falco pellegrino e, in generale, per tutti gli altri rapaci diurni e notturni, sugli edifici di proprietà comunale e su quelli di nuova costruzione”.

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