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Pet costretti in balcone? No, grazie!

di Claudia Taccani

Pet costretti in balcone? No, grazie!

Diversi regolamenti comunali vietano di tenere perennemente animali in balcone, con tanto di sequestro e sanzione pecuniaria elevata in caso di trasgressione.

L’Italia di questa ingiusta e dannosa pratica di tenere gli animali domestici relegati in balcone per ore colpisce purtroppo qualsiasi tipo di animale.

Gatto o cane sempre in balcone ad Ancona.

Tempo fa le guardie eco zoofile dell’Oipa di Ancona, dopo accurate indagini, hanno sequestrato un gatto tenuto perennemente in balcone, senza possibilità di accedere in casa, esposto al caldo e alle intemperie. Facile, in questo caso, desumere che l’animale patisse sofferenza per una tale detenzione, perché contraria alla sua natura.

In un simile caso se un cane o un gatto subisce sofferenze perché tenuto sempre all’aperto, soggetto a calde temperature o al gelo, oppure perché costretto a calpestare i propri escrementi, può configurarsi anche il reato di maltrattamento e\o di abbandono di animale, punito dal codice penale.

Cagnolina anziana a Palermo

Ancora, le guardie eco zoofile dell’Oipa della città di Palermo hanno sequestrato una cagnolina anziana perché costretta a vivere sempre sul balcone, tra gli escrementi, senza possibilità di movimento, senza cibo né acqua, con conseguente denuncia per maltrattamento a carico del proprietario.

Dopo il sequesto cosa accade?

Gli animali vengono sequestrati, affidati ad associazioni e\o soggetti che se ne prendano cura come custodi, con l’obiettivo di ottenere la confisca degli stessi e, pertanto, sottraendo la relativa proprietà a chi si è macchiato di tale illecita condotta.

Inoltre, la presenza di un cane – o di altro animale – costretto a vivere in balcone, ben può rappresentare un pericolo igienico dovuto al cattivo odore per la pipì e gli escrementi e, poiché privato della libertà di movimento, abbaiando incessantemente per manifestare il proprio disagio, un disturbo per il vicinato.

Su questo punto, la Cassazione, ha ritenuto come circostanza idonea a dimostrare un malessere del cane, l’incessante abbaiare dello stesso, perché non tenuto correttamente dal relativo detentore.

Pet costretti in balcone? No, grazie!
Mai trascurarli. Il balcone non è l’habitat ottimale per Fido e Micio, peggio ancora se addirittura costretti a permanerci per lungo tempo. Secondo la legge può configurarsi il reato di maltrattamento.

Caduta accidentale a Torino

Diverso è il caso del gatto tenuto correttamente, ma caduto dal balcone. Si è verificato qualche mese fa, a Torino. Il micio – in questo caso non costretto a vivere fuori casa ma abituato, per sua natura, a gironzolare tra appartamento e balcone – purtroppo è caduto dall’ottavo piano, sulla testa di un passante, finito in ospedale. Purtroppo il micio, cadendo da quell’altezza non è sopravvissuto, e la relativa proprietaria è stata chiamata a rispondere, davanti al giudice, per le lesioni arrecate avendo, appunto, il relativo animale ferito una persona.

Si è trattato di un caso raro e sfortunato, ma ci viene subito in mente che sarebbero da “bacchettare” regolamenti condominiali blindati che vietano, in alcuni casi, l’utilizzo di reti e\o siepi troppo alte che, di fatto, spesso rappresentano veri e propri mezzi di tutela e contenimento di fuga degli animali domestici.

Forse, un po’ più di tolleranza, renderebbe più tranquilla la vita di tutti. Il consiglio pratico? Custodire con cura e rispetto il nostro animale, contestando, nei limiti dei mezzi legali consentiti, eventuali limitazioni condominiali arcaiche e di inutile sussistenza.

 

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