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Sequestro preventivo di animali

di Redazione Quattrozampe

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I cani non possono essere pignorati per via del valore affettivo che ovviamente ricoprono per i propri cari, ma in compenso, possono essere sequestrati preventivamente.

Lo ha stabilito il Tribunale Penale di Trieste, che ha disposto il sequestro preventivo di tre cani lasciati allo stato brado da una condomina, all’interno del cortile del palazzo. Alla donna venivano contestati i rumori e i cattivi odori prodotti dagli animali, oltre alle condizioni igienico sanitarie pessime in cui versavano.

Per comprendere la decisione dell’organo giudiziario, è fondamentale saper distinguere tra sequestro e pignoramento, due pratiche molto distinte e che trovano fondamento in ragioni differenti.

Mentre il pignoramento è legato a ragioni economiche infatti, il sequestro può avvenire soltanto in presenza di una questione penale. In poche parole, il creditore non potrà appropriarsi degli animali domestici del debitore (anche per evitare possibili ritorsioni economiche), ma in caso di disturbo della quiete e occupazione illegittima, non ci saranno problemi.

Cose pertinenti al reato

Nel caso preso in esame dal Tribunale di Trieste, i cani sono stati considerati “cose pertinenti al reato” e perciò sequestrabili. Privare la donna dei suoi amici a quattro zampe, le avrebbe impedito di reiterare la condotta già denunciata.

Maltrattamenti

Qualora si venisse a sapere di maltrattamenti su animali o si riscontrassero situazioni critiche, sarebbe il caso di intervenire contattando le Autorità. Solo in questo caso infatti, se lo riterranno necessario, saranno legittimate ad attivarsi per tutelare in primis la salute degli animali.

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