La passione per il lavoro
La mia esperienza cinofila mi ha regalato un bagaglio pieno di bellissimi doni. Senza dubbio, in primis, le emozioni. Poi la capacità di rendere magico un rapporto con un cane, la possibilità di condividere momenti bellissimi e pure amarezze con chi ti ama e chi ti vuol bene. Ho conosciuto tanta gente, ho viaggiato molto, ho persino imparato qualcosa della psicologia umana. E poi, grazie all’agility, ho scoperto cosa vuol dire la complicità con un cane e l’armonia a sei zampe: insomma, grazie agli amici cani ho capito che esiste un mondo nuovo, un mondo semplice al quale mi sono legato tantissimo e dal quale difficilmente riuscirò a staccarmi.
A sette anni già avevo un cane: un mastino
Sono stato un bambino fortunato perché a sette anni già avevo un cane, il mio cane, non un cucciolo qualunque, piccolo, da stringere in braccio come un peluche, una femminuccia di Mastino Napoletano. Ricordo ancora il momento in cui entrò nella mia vita. Un collega di lavoro di mio padre aveva una coppia di Mastini che teneva a guardia di un capannone, la scena di quando mi misero la mia Rayan in braccio non la potrò mai dimenticare, la sua mamma era impazzita, se solo fosse venuta fuori da quel recinto ci avrebbe divorato come polpette! La mia prima esperienza con un cane durò pochissimo, lei cresceva a dismisura e noi, non possedendo un giardino, avevamo difficoltà a gestire la sua mole in quattro mura, fin quando mio padre non prese la decisione di affidarla a una persona fidata che possedeva una villa con giardino: riuscì a malincuore e per il suo bene a staccarmi da lei, ma non l’ho mai dimenticata.
Un Cocker Spaniel, un meticcio e un simil Pastore Belga
Seguirono, su mia insistente richiesta, altri cani, un Cocker Spaniel di nome Ambra e un meticcio di nome Jack con il quale ho condiviso tutta la mia adolescenza. La svolta arrivò con Rusty, molto somigliante a un Pastore Belga, dominante, con lui feci un corso di educazione di base a Monza nel parco, “Scuola e allevamento del Dosso”, lì mi consigliarono di lasciare il cane per due mesi e di non farmi vedere assolutamente, perché la mia presenza, ma soprattutto il mio odore potevano distrarre il cane e quindi rendere impossibile l’addestramento. Questo strano modo di educare Rusty non mi andava giù, ma non avevo ancora esperienza in merito. Durante la settimana (allora avevo poco più vent’anni, mi ero appena trasferito in Lombardia e vivevo in provincia di Varese), mi appostavo dietro gli alberi e spiavo ciò che succedeva in quello strano centro. Il fatto di essere lì e di respirare la sua aria mi dava un senso di tranquillità e mi faceva star bene. Ma in tutti quegli appostamenti non sono mai riuscito a vedere una volta il mio Rusty.
Rusty, simil Pastore Belga
Terminati i due lunghissimi mesi, tornai dal mio compagno a quattro zampe, eccitatissimo perché non vedevo l’ora di vedere cosa gli avevano insegnato. Rimasi comunque entusiasta da tutto ciò che lui eseguiva ad ogni comando del suo addestratore, “seduto”, “terra”, “resta”, “condotta al guinzaglio”, “richiamo”… tutto perfetto: ero davvero felice e data la mia inesperienza, non capivo che in realtà si trattava solo di coercizione (spero per lui non troppo violenta, vista la sua dominanza innata). Infatti le cose con me cambiarono in fretta e appena “rientrato nei ranghi”, tornò il dominante di sempre, con tutti i miei guai! Me lo ha portato via un tumore alla zampa, per la prima volta mi sono trovato di fronte alla scelta più brutta della mia vita, ma per il suo bene decidemmo assieme al mio amico veterinario Danilo Larini di non farlo soffrire più!
Con Tim, Pastore Belga, comincia la mia passione
Senza cane era davvero impossibile restare e non ci misi molto tempo a trovare un altro amico a quattro zampe. Rientrai nella mia Bari e arrivò Tim, un bellissimo Pastore Belga, insieme a lui un mondo nuovo, bellissimo ed emozionante. Lo acquistai dall’avvocato Massimiliano De Palma diventato un mio carissimo amico, il quale mi ha instradato verso la magia della cinofilia e ha dato forma alla mia passione. Con il mio belga Tim e con l’aiuto degli amici di sempre, l’esperto Massimiliano De Palma, Pasquale Caramia (mio maestro di educazione di base e di comportamento) e Luigi Ancona, neofiti come me in agility, iniziai a muovere i primi passi verso quell’attività così magica chiamata appunto l’agility dog: era il 1997.
La mia prima scuola cinofila
Aprimmo insieme una scuola cinofila “Spazzole e Carezze Agility Team” (dal nome del negozio di toelettatura di Luigi) e così ci affacciammo alle prime gare di agility e a quel mondo che poi mi ha completamente rapito. Ricordo la mia prima gara al centro cinofilo “Il Biancospino” di Casteggio, in provincia di Pavia, io e il mio Tim raggiungemmo il centro in treno. Giunti al mattino, feci l’iscrizione e la mia prima ricognizione in compagnia del mio amico Luigi Ancona.
Percorso netto, ma fui eliminato
Da lì a poco si sarebbe coronato il sogno della mia prima gara: giudice Giancarlo De Martini, percorso netto, grandi feste ma non mi ero accorto di aver lasciato il collare a Tim e quindi il buon Giancarlo mi eliminò con enorme dispiacere dopo avermi spiegato il regolamento. Seguirono altre gare e tanti altri chilometri macinati su e giù per l’Italia e tante amicizie nuove, tra cui quella con il grande Martino Martinelli, un’icona della cinofilia e dell’agility, un esempio da seguire in termini di organizzazione, sportività e quant’altro appartenesse alla cinofila e all’essere signori dentro, il tutto unito alla sua enorme ospitalità che ha sempre dimostrato durante le sue gare e da cui ho preso esempio. Il grande Uomo che “sussurrava ai cani” me lo ha portato via un terribile incidente nel luglio del 2010.
Il mio primo incarico nel nord
Dopo qualche anno decisi di intraprendere questa strada a 360 gradi e dopo aver frequentato stage e corsi di formazione, inviai (con l’aiuto del mio amico Pasquale Caramia, già esperto di internet) il mio curriculum a tantissimi centri del nord Italia (isola felice della cinofilia decisamente avanti anni luce rispetto alla mia Puglia) e dopo qualche tempo fui contattato dalla “Contea della Luna d’Argento”. Il nome di questo allevamento e centro cinofilo mi aveva stregato. Il colloquio con la responsabile del centro andò a buon fine e a gennaio del 2000 iniziai la mia nuova attività di istruttore cinofilo. Seguirono giorni duri, lontani dalla mia famiglia, dai miei genitori, dagli amici e dal mio mare. E poi giornate grigie, sole sempre più raro: la mia unica difesa erano i miei cani, allora tre, il mio inseparabile Tim, la giovane Pastore Belga Tervuereen, Vanilla e la bellissima e testardissima Siberian Husky, Chicca. La passione cinofila unita alla voglia di conoscere sempre più questo mondo che sentivo mio a tutti gli effetti erano la carica quotidiana che mi serviva a trovare la forza per andare avanti. La voglia di agility e di gare (quando ero a Bari erano così rare per via delle enormi distanze) era sempre più forte. Dopo qualche tempo finalmente mi raggiunse la mia famiglia, mia moglie Clara, i figli Gianluca, Stefania (e nel 2004 la nascita di Giulietta) e la piccola Blance, meticcia trovatella.
a cura di Alfonso Sabbatini
© Riproduzione riservata.