Come interpretare l’aggressività del gatto
L’aggressività rientra tra i comportamenti assolutamente “normali” degli amici felini, sebbene talvolta si tenda a pensare che si tratti di atteggiamenti anomali. Quando, infatti, il micetto tranquillo, dolce e abituato alle coccole, si trasforma improvvisamente in un feroce felino, c’è sempre una ragione.
Gli animali utilizzano l’aggressività come arma di difesa, necessaria in natura per risolvere determinate situazioni. È importante riuscire a comprendere che questo aspetto è molto sviluppato anche nei piccoli baffuti, che però, prima d’intervenire e impiegare tutte quelle energie, tendono sempre ad adottare strategie alternative. L’immobilità e la fuga sono le più diffuse.
Perché il gatto attacca
Nella maggior parte dei casi, dunque, un gatto domestico può essere spinto ad attaccare un essere umano per paura. Un rumore improvviso, un gesto inconsulto, un ospite inatteso potrebbero essere interpretati dal quattrozampe come una minaccia, inducendolo ad agire per difendersi.
Un’altra valida ragione per aggredire è senza dubbio uno stato di malessere fisico. Dolore e sofferenza inducono il gatto a reagire, soprattutto nel caso in cui venga toccato nei punti più vulnerabili e interessati dalla dolenza.
Cosa evitare
Qualora il tuo gatto decidesse di minacciarti “soffiando”, ossia inarcando la schiena, ringhiando e mostrando il manto dritto, muoviti molto lentamente, prendi le distanze e lascialo da solo. Urlare o avanzare nella sua direzione guardandolo negli occhi potrebbe essere controproducente, in quanto il felino potrebbe innervosirsi ulteriormente e non sentirsi al sicuro.
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