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Tokyo, apre la Città dei Gatti, il Kichijoji Petit Mura

di Redazione Quattrozampe

Tokyo, apre la Città dei Gatti, il Kichijoji Petit Mura

La passione dei giapponesi per i gatti è cosa risaputa. Non per niente, uno dei simboli più presenti nella loro cultura è, infatti, il felino con la zampa alzata. Il maneki neko (letteralmente “gatto che chiama”), anche noto come “gatto che dà il benvenuto”, “gatto della fortuna” o “gatto del denaro”, e spesso fatto di porcellana o ceramica, si ritiene porti fortuna al proprietario.

Per celebrare questo grande amore, da circa un mese, in Giappone è stato inaugurato un luogo fiabesco e colorato a misura di felino. Qui i mici sono i padroni incontrastati.
Il Kichijoji Petit Mura è una frazione di Tokyo dove tutto è pensato e creato per i gatti e dove gli ospiti a quattro zampe possono liberamente giocare e passare il loro tempo.

Un luogo incantevole, che per le sue caratteristiche fiabesche, ha conquistato gattofili e tanti altri turisti. L’architettura, infatti, si è ispirata ai disegni dello Studio Ghibli, la famosa casa di animazione giapponese il cui museo si trova proprio vicino al villaggio. Il Temari no Oshiro, un colorato castello popolato dai mici, è la principale attrazione del borgo. I visitatori possono soffermarsi ad osservare i felini sorseggiando tranquillamente un drink.

Fin dall’apertura, il Kichijoji Petit Mura ha registrato un fortissimo successo, al punto che, attualmente, dato il grande afflusso di visitatori, gli ingressi devono essere prenotati con largo anticipo.

Il villaggio è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 21:00 e il costo del biglietto nei giorni feriali è di soli 1.200 yen (circa nove euro). È prevista anche la possibilità di acquistare l’ingresso notturno al costo di circa cinque euro.

Il villaggio ha pensato proprio a tutto, e, per tutelare i suoi piccoli e pelosi abitanti, ha stabilito delle regole che i visitatori devono assolutamente rispettare: si possono scattare fotografie ai mici ma senza usare il flash, non si può dare loro da mangiare e, soprattutto, non si può prenderli in braccio. Un piccolo ‘sacrificio’ che gli amanti di questi animali devo sopportare per non rischiare di stressare eccessivamente i mici.

Il Kichijoji Petit Mura non è l’unica iniziativa giapponese dedicata agli amici gatti. Negli ultimi anni infatti, si sta diffondendo con grande successo il ‘miaomassaggio‘, un trattamento dove i massaggiatori vengono aiutati proprio dai gatti, le cui zampette sarebbero non solo più delicate ma anche più terapeutiche.
E solo qualche mese fa, nella provincia di Gifu i passeggeri di un treno hanno viaggiato in compagnia di 30 gatti, testimonial d’eccezione di una campagna di sensibilizzazione contro il randagismo. E, infine, la curiosa isola di Aoshima, grande solo 1,6 km, che ospita un villaggio di pescatori: nel Dopoguerra gli abitanti introdussero i felini per eliminare i topi. I mici, trovandosi bene in quel luogo, nel corso degli anni sono si sono riprodotti sempre più. Ora si contano 120 gatti, mentre gli abitanti rimasti sono appena una ventina.

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