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Enrica, la gatta del sottomarino Toti

di Maria Paola Gianni

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

La dolce miciona nera vive ormai da circa dieci anni al Museo della Scienza di Milano, servita e riverita di tutto. Lei ricambia ammaliando i visitatori, specie i bambini, con tutto il suo charme.

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

Guarda il video https://bit.ly/Enrica_gatta_sottomarino

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Enrica è la gatta più intelligente, più coccolata e più fotografata del mondo. Vive ormai da dieci anni al prestigioso Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, servita e riverita. E dorme nel sottomarino Enrico Toti, nella zona notte dell’equipaggio. Per lei i dolci volontari del museo hanno sistemato un’accoglienza coi fiocchi, dalle pappe umide che tutti i giorni le vengono a portare (anche quando il museo è chiuso, come a Natale e a Capodanno), alle cure necessarie. Così lei se ne sta tutto il giorno a gironzolare indisturbata per il museo, per lo più nel padiglione Aeronavale, ben riscaldato. Qui la si può ammirare imperturbabile, come una bella statuina, proprio vicino alla porta d’ingresso, accoccolata sul Siluro a lenta corsa o “Maiale” del 1936, il mezzo d’assalto più famoso della Seconda Guerra Mondiale. Coi suoi occhi magnetici attrae i visitatori, grandi e piccini, sorpresi di incontrare un gatto in un simile contesto e subito pronti a dispensarle carezze e a scattarle foto che lei accetta di buon grado: sempre, però, con un certo distacco e fare aristocratico.

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

Guarda il video https://bit.ly/Toti_il_Viaggio

Massimo arricchimento ambientale

Ma pensiamoci bene, dove altro potrebbe divertirsi di più un gatto se non in un immenso padiglione aeronavale con un simile arricchimento ambientale? Lei, infatti, quando vuole sgranchirsi le zampotte, si sposta agilmente sul Leone di Caprera, che si trova lì accanto: è la famosa goletta con la quale nel 1880 tre italiani affrontarono l’Oceano Atlantico per raggiungere Garibaldi a Caprera e consegnargli, in segno di stima e affetto, le firme dei connazionali immigrati in Sud America. Ma in questo padiglione Enrica ha tantissimi altri posti prediletti, basti pensare che qui sono in mostra due mezzi di dimensioni straordinarie: il Brigantino-Goletta Ebe che fu nave scuola della Marina Militare, il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano e la prua della nave “Stella Polare”.

“Al museo c’è una colonia registrata e protetta del Comune di Milano”, spiega il volontario Jonathan Scott che sorprendiamo accudire Enrica proprio mentre siamo venuti a trovarla. “Da 15 anni vengo qui a dar da mangiare ai gatti, ma c’è una signora che lo fa da almeno 20”, continua lui, “la colonia c’è da tanti anni, ora i gatti regolari sono quattro o cinque. A Natale e Capodanno sono venuto io a darle da mangiare. E a casa ho anche una figlia di Enrica, quando arrivò qui era incinta e partorì dei cuccioli, poi l’abbiamo fatta sterilizzare”.

Enrica, la gatta del sottomarino Toti A darle il nome fu l’ammiraglio Sergio Biraghi

L’Enrico Toti venne portato a Milano il 14 agosto 2005, quindi circa 13 anni fa, per forte impulso e desiderio sia dell’ammiraglio Sergio Biraghi, di Milano, allora Capo di Stato Maggiore della Marina Militare (la più alta carica della Marina Militare) sia dell’ammiraglio Ottorino Beltrami, Comandante in seconda – durante la Seconda Guerra Mondiale – del primo sommergibile Toti e presidente emerito del gruppo di Milano dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (Amni). E fu proprio l’ammiraglio Biraghi che, durante una sua successiva visita al sommergibile, intravide e soprannominò la gatta, custode del Toti, “Enrica”. Di fronte all’imbarazzo e alla sorpresa di tutti, fu proprio lui a rompere il ghiaccio e disse simpaticamente: “Ma questa gatta dovete chiamarla Enrica!”. Fu il giorno dell’ufficializzazione del vero nome della gattona e del suo ruolo di mascotte del Museo.

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

A zonzo tra un treno e l’altro

E se qualcuno non la trovasse, può dare una sbirciatina al vicino Padiglione Ferroviario, altro luogo preferito dalla nostra simpatica miciona. Qui è esposto il Tram a cavalli della società Anonima degli Omnibus che iniziò a essere utilizzato fin dal 1860: la linea principale era la Milano-Monza che veniva percorsa in circa due ore, con un cambio dei due cavalli a metà dei 16 km. Non c’erano altre soste, per cui i passeggeri salivano in corsa usando il predellino in coda. Da qui l’espressione di oggi “attaccarsi al tram”.  C’è anche la Carrozza Postale a cavalli, nata come mezzo di trasporto pubblico per collegare i centri urbani che trasportava fino a 12 persone. Una sorta di diligenza che si poteva affittare nella seconda metà dell’Ottocento per una gita fuori città. L’esposizione presenta cento anni di evoluzione del trasporto su rotaia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con diverse motrici a vapore ed elettriche. A “vegliare” su di loro c’è Enrica, con la sua silenziosa, aristocratica e benaugurante presenza.

Il museo

© foto Archivio Museo Nazionale Scienza Tecnologia

È uno dei luoghi storici più suggestivi nel cuore di Milano in un viaggio tra passato, presente e futuro. Nato nel 1953, è oggi uno deiappell più grandi musei tecnico scientifici d’Europa. Immerso nei chiostri di un monastero olivetano del cinquecento, si estende per circa 50.000 mq. È il Museo dove scoprire le esposizioni e i laboratori interattivi dedicati all’energia, ai materiali, alla comunicazione, ai trasporti, all’alimentazione e alla fisica delle particelle. Qui c’è la più importante collezione al mondo di modelli storici costruiti a partire dai disegni di Leonardo da Vinci. Di più. Reperti straordinari come treni a vapore, il catamarano Ac72 Luna Rossa, il brigantino goletta Ebe, il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano e soprattutto il Sottomarino Enrico Toti dove si può rivivere l’emozione dei marinai in navigazione con una visita privata all’interno. Nei fine settimana e nei giorni festivi un ricco programma di attività. www.museoscienza.org

Enrica, la gatta del sottomarino TotiIl museo in cifre

  • 50.000 mq. di superficie
  • 35.000 mq. coperti
  • 25.000 mq. espositivi
  • 16.700 beni storici
  • 45.000 volumi nella biblioteca
  • 50.000 beni fotografici e audiovisivi
  • 17 sezioni espositive
  • 13 laboratori interattivi
  • 155 percorsi educativi
  • 500.000 visitatori

Enrica, la gatta del sottomarino TotiCuriosità

Enrica partorì i cuccioli nel Museo
Quando Enrica arrivò al Museo della Scienza era incinta e partorì dentro a un mega-condotto del riscaldamento, a diversi metri di altezza, nel padiglione Aeronavale. Bisognava “sfrattare” con urgenza la famigliola, perché a breve sarebbe stato azionato l’impianto per riscaldare il museo. È stato condotto un ottimo lavoro di squadra dagli addetti ai lavori e dai volontari: un tecnico è entrato nel grande tubo per prelevare i micetti, uno a uno. Una femminuccia è stata adottata dallo storico volontario del museo, Jonathan Scott che da 15 anni porta da mangiare alla colonia felina e da circa una decina alla nostra Enrica.

Attrazione vivente del prestigioso museo
Enrica si fa capire da chiunque: quando vuole entrare o uscire da un padiglione attende davanti alla porta d’ingresso per sgattaiolare al volo al passaggio dei visitatori o degli addetti al museo, che prontamente la fanno passare per prima, come gesto di rispetto e cortesia. Nella zona ci sono anche altri gatti, ma Enrica è la più stanziale e più in vista, come fosse una “prima donna”.

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

Guarda il video https://bit.ly/Enrica_Museo_Scienza

La sezione navale e il coraggio degli uomini di mare

di Cesare Manstretta (Anmi)

Oltre al sommergibile Toti, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano racchiude, sin dalla sua fondazione, anche la prestigiosa “Sezione dei Trasporti Navali”. Fra i pezzi più pregiati ospitati dalla sezione, l’intero veliero (circa 50 metri di lunghezza) “Brigantino Goletta Ebe” (del 1921), che fu nave scuola della Marina Militare, il ponte di comando del transatlantico “Conte Biancamano” (1925) e la prua della nave “Stella Polare” (testimone delle prime spedizioni al Polo Nord). Sono esposti anche alcuni mezzi d’assalto utilizzati durante le guerre mondiali (tra cui il mitico maiale, o Slc siluro a lenta corsa) che mostrano il coraggio degli uomini di mare. Il nucleo originario della collezione fu donato al Museo dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (Anmi), l’associazione d’arma della Marina Militare, che venne fondata proprio a Milano nel 1911, sullo specchio acqueo della Darsena dove ancora oggi ha la sede, a testimonianza della rilevante (ma forse inaspettata) vocazione marinara di Milano. www.marinaiditalia.com

Enrica, la gatta del sottomarino Toti

Guarda il video https://bit.ly/Toti_a_Milano

testo e foto di Maria Paola Gianni

 

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