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Guarda fisso nel vuoto: il mistero dei sensi dei gatti

di Redazione Quattrozampe

Guarda fisso nel vuoto

Quante volte il nostro gatto ci sorprende perché guarda fisso nel vuoto? Occhi fissi, sguardo concentrato, pare vedere qualcosa che a noi sfugga, uno spirito, un fantasma, o magari un insetto? E quando invece miagola apparentemente senza motivo? Da brividi vero? In realtà i loro sensi sono così diversi e potenti rispetto ai nostri da sembrare addirittura prodigiosi. Non stupisce che per gli antichi Egizi fossero divini, vero?

Sensi meravigliosi

Gatto-nella-storia (1)Vista, udito e tatto sono i sensi più sviluppati e “potenti”, ma anche il loro naso è portentoso. Un po’ meno il gusto. Vediamo allora cosa possono fare queste loro capacità e ricordiamocene, la prossima volta che Micio guarda fisso nel vuoto… forse lui ha visto davvero qualcosa che a noi sfugge!

Guarda fisso nel vuoto, ma in realtà vede…

Gli occhi dei gatti sono molto grandi in proporzione al corpo e il loro angolo visivo è di 280 gradi. La vista è eccellente anche in condizioni di poca luce, ma che il gatto veda al buio è mera leggenda. Non ha la capacità di distinguere molto bene i dettagli. Anche il suo mondo è comunque a colori, ma non come il nostro. Riesce a vedere bene le tonalità del blu, del verde e del giallo, mentre non distingue il rosso che gli apparirà nei toni del grigio. Ad aiutarlo è anche il suo infallibile udito che arriva a percepire fino a 100mila Hz di frequenza.

Tatto: ideale per cacciare

Una volta catturata la preda, il gatto usa i suoi sensibilissimi polpastrelli per valutarne struttura e densità e che non ci sia più alcun segno di vita. La sua spiccata sensibilità tattile non riguarda solo le zampe, ma un po’ tutto il corpo che è in costante contatto con l’ambiente fisico mediante una vasta gamma di recettori del tatto sensibili alla pressione e una fitta rete di nervi portatori dei segnali.

Complimenti per il naso

Occhi di gattoIl fiuto del gatto è portentoso, abbiamo detto. Rispetto all’uomo è senz’altro un super fiuto e si divide in principale e accessorio: il primo rileva molecole odorose volatili, il secondo è costituito dall’organo vomeronasale o di Jacobson, situato sul palato dietro gli incisivi, ed è specializzato nel rilevamento dei feromoni, le sostanze biochimiche che regolano comportamenti e reazioni fisiologico-comportamentali. La comunicazione olfattiva è la prima utilizzata alla nascita per guidare il cucciolo, cieco e sordo, verso le mammelle della mamma gatta e poi per far sì che lui riesca a riconoscere, nelle poppate successive, la “sua” mammella. Una volta adulto, il gatto utilizzerà il suo olfatto nell’alimentazione e nelle relazioni sociali inter e intraspecifiche.

Gusto e olfatto legati tra loro

Gusto e olfatto sono due sensi del gatto molto legati tra loro. Il numero di papille gustative non è molto alto. Tra i sapori percepiti il salato è molto apprezzato, meno lo è l’amaro e per nulla l’acido. Pare che il dolce, invece, sia a malapena percepito. La superficie della sua lingua è costituita da migliaia di papille filiformi con minuscole escrescenze cornee a forma di uncino, estremamente utili anche nel lisciare e districare il mantello.

foto da Shutterstock.com

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